Commento al Vangelo del 1 novembre 2015 – Carla Sprinzeles

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Chiariamoci qualche idea sui santi.
Nella Bibbia troviamo scritto: “Siate santi come io sono santo”.
Se siamo figli, รจ normale assomigliare al Padre.
Purtroppo questo traguardo sembra troppo spesso irragiungibile e ci accontentiamo di portare avanti una vita tra scoraggiamenti e sforzi volontaristici.
Noi occidentali ci portiamo dentro di noi l’idea che il santo debba essere un eroe.
Del resto, per canonizzare qualcuno, la chiesa richiede la prova dell’eroicitร  delle virtรน.
Il vangelo e l’Apocalisse parlano di ben altra cosa.
Il vangelo afferma che chi precede i”giusti” sono i peccatori che, consapevoli della loro debolezza, si fidano della misericordia del Padre piรน che dei loro meriti, solo apparentemente assenti.
Chi ascolta il proprio cuore di fronte alle necessitร  di qualunque persona, senza guardare all’apparenza, ma al bisogno, chi avrร  capacitร  di valorizzare, stimare, dar fiducia, creare felicitร  attorno a sรฉ, sarร  contato tra i “benedetti del Padre”.
Dio รจ relazione, ma ha bisogno di noi per entrare in contatto con gli uomini.
Siamo chiamati a far le veci del Padre presso il fratello.
Certo la santitร  รจ unione con Dio, ma non sempre รจ consapevole: รจ obbedienza al proprio cuore, di fronte alle necessitร  dell’altro, pur diverso, peccatore, pesante.
Assomigliare al Padre che fa sorgere il sole sia sui buoni che sui cattivi.

APOCALISSE 7,2-4.9-14
Anche la prima lettura, tratta dall’Apocalisse afferma che il santo non รจ “merce rara”.
L’Apocalisse non parla dell’ultimo giorno, non ha il problema di dire cosa succederร  alla fine, ma di cosa sta succedendo nella storia, la rivelazione progressiva di Gesรน nella storia.
L’esperienza dell’uomo di inadeguatezza, avendo sempre bisogno di qualcosa, non necessariamente materiale.
Nell’Apocalisse รจ chiarissimo: stanno dalla parte di Dio coloro che vivono e muoiono a causa della parola di Dio e della testimonianza e non “non facendo niente di male”.
La grande tribolazione รจ la vita, ma non รจ affidata a un cieco destino.
Coloro che stanno dalla parte di Dio e dell’Agnello non sono risparmiati dalla distruzione e dalla sofferenza e neppure dalla morte fisica, sono perรฒ risparmiati dalla distruzione totale e dall’annientamento.
La loro vita non cade nell’oblio, perchรฉ accolta e trasigurata!
Il numero 144.000, proveniente da ogni tribรน dei figli d’Israele รจ il prodotto di 12 (tribรน d’Israele), per 12 (numero degli apostoli) per 1000 (numero di grandezza divina).
Poi c’รจ un gruppo internazionale, “moltitudine immensa che nessuno poteva contare”.
Stanno in piedi, perchรฉ sono vivi come l’Agnello, con il quale sono in relazione “gli stanno davanti”, indossano vesti bianche (colore che li accomuna al mondo divino, in modo particolare alla resurrezione di Cristo) e reggono le palme (segno della vittoria sul male, che condividono con il Cristo).
L’idea centrale รจ che gli appartenenti a questo nuovo popolo presteranno a Dio e all’Agnello un culto perenne, in quanto la divinitร  รจ venuta ad abitare in mezzo a loro.

MATTEO 5,1-12
Per dichiarare santa una persona la chiesa moltiplica inchieste, richieste di testimonianze e di miracoli e esami degli scritti.
Il vangelo riassume in una sola parola il criterio della santitร : “Beati”.
Inizia con “Beati i poveri”, ma in realtร  cosa vuol dire?
Gesรน l’ha presentato come programma della sua attivitร .
Quando diceva “beati i poveri” o “beati gli afflitti” intendeva dire che le persone che abitualmente non venivano considerate benedette da Dio, perchรฉ povere, ammalate, sofferenti, piangenti o perseguitate, erano i soggetti dove l’amore del Padre si esprimeva, dove l’azione di Dio perveniva.
Spesso รจ stato travisato perchรฉ si pensava al dopo morte: qui siete poveri e afflitti, ma dopo la morte sarete beati! No! Gesรน non ha mai parlato al fututo, ma del presente!
Cosa ha voluto dire allora?
Prendiamo il testo, dice: “Vedendo le folle, Gesรน salรฌ sul monte” viene presentato Gesรน come il nuovo Mosรจ, che salรฌ sul monte per incontrare Dio e ricevere la sua legge.
“Essendosi seduto, si avvicinarono a lui i suoi discepoli”.
Gesรน si siede, come un maestro, e chi voleva essere disponibile a imparare dalla folla si avvicina a lui. “Alzati gli occhi verso i suoi discepoli, disse…”
Alzare gli occhi verso l’alto, รจ vedere il Padre, qui Gesรน vede il volto del Padre nei suoi discepoli: in ognuno di noi vede una faccia del Padre.
“E avendo aperto la sua bocca, insegnava loro dicendo…”
Anche nella creazione Dio “soffia” e usciva l’uomo.
“A bocca a bocca” con Dio abbiamo la vita. Tanto che si dice che Mosรจ morรฌ “sulla bocca di Dio”.

[ads2] Gesรน ci dร  la vita attraverso il suo insegnamento.
“Beati i poveri in spirito”.
Il messaggio di Gesรน sul monte, รจ “Beati i poveri”…
Ritorniamo a chiederci cosa vuol dire…
Tutti noi in qualche modo siamo poveri: o materialmente, o nelle capacitร , nelle possibilitร ..
Se non mettiamo la nostra sicurezza, la nostra felicitร  nelle ricchezze, nelle nostre capacitร , ma nello Spirito che riceviamo “bocca a bocca” da Dio siamo felici, beati.
Quindi essere poveri in spirito significa essere poveri delle nostre certezze, rinunciare a ogni assolutezza.
“Vostro รจ il regno dei cieli”.
Se ci poggiamo su Dio, lui riuscirร  ad agire attraverso di noi e riusciremo a costruire il regno d’amore nella nostra vita di tutti i giorni.
I poveri sono disgraziati, ed รจ compito della comunitร  cristiana togliere dalla condizione di povertร .
Gesรน รจ venuto a proporre un nuovo rapporto con Dio e con le persone, che renda possibile una felicitร  piena.
Dio non รจ nemico della felicitร , Dio รจ l’autore della felicitร  e desidera che questa felicitร  sia la condizione di ogni uomo.
Gesรน proclama “beati i poveri di spirito”.
Una spiegazione di questo termine รจ “poveri del Signore” ossia coloro che si fidano del Signore.
Ma vuol anche dire “poveri per lo spirito” ossia non persone che la societร  ha reso povere, ma persone che scelgono volontariamente di donare parte della loro ricchezza perchรฉ altri non lo siano piรน. Non รจ una scelta di un singolo, ma di una comunitร .
Se c’รจ un gruppo di persone che oggi, volontariamente, per amore sceglie di essere responsabile della felicitร  e del benessere degli altri, da quel momento Dio si prende cura di loro: รจ un cambio meraviglioso. Se noi ci prendiamo cura degli altri, finalmente concediamo a Dio di prendersi cura di noi e si esperimenta che Dio รจ Padre.
In qualunque situazione la presenza del Padre ti sussurra: “Fidati di me! Non ti preoccupare”.
Le difficoltร  ci sono lo stesso, ma tu hai una forza nuova per affrontarle.
Quindi la prima beatitudine รจ questa: quelli che per amore, volontariamente, oggi decidono, in questo momento, di essere responsabili della felicitร  degli altri, beati perchรฉ di questi si prende cura Dio.
Tutte le altre beatitudini dipendono dalla prima.
Se ti preoccupi della felicitร  dell’altro, assomigli a Dio, avrai Dio dalla tua parte, collabori con la creazione!
Quelli che sono fedeli a questo programma, quelli che sono fedeli alle beatitudini, non si aspettino l’applauso, il riconoscimento dalla societร  civile e religiosa, ma la persecuzione.
Spero che abbiamo qualche idea piรน chiara.
Dio vuole la nostra felicitร , qui e sempre, ma non ci preserva dalle persecuzioni, รจ semplicemente dalla nostra parte.

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Viviamo questo programma di Gesรน, nelle piccole cose di ogni giorno, anche oggi รจ necessario che l’azione di Dio venga accolta, che percepiamo di essere in vita, perchรฉ siamo “bocca a bocca” con lo Spirito e agiamo in conseguenza.

A cura di Carla Sprinzeles | via Qumran

Tutti i Santi – Anno B

Mt 5, 1-12
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, vedendo le folle, Gesรน salรฌ sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
ยซBeati i poveri in spirito,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perchรฉ saranno consolati.
Beati i miti,
perchรฉ avranno in ereditร  la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perchรฉ saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perchรฉ troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perchรฉ vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perchรฉ saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perchรฉ di essi รจ il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieliยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 01 – 07 novembre 2015
  • Tempo Ordinario XXXI, Colore verde
  • Lezionario: Ciclo B | Anno I, Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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