Messaggio nel contesto
โLa tua fede ti ha salvataโ, dice Gesรน alla donna; e al padre della fanciulla morta: โContinua ad aver fedeโ. I due episodi, incastrati a sandwich e legati dalle parole โsalvareโ, โcredereโ e โtoccareโ (โprendere la manoโ) si completano a vicenda e illustrano cos’รจ la fede e qual รจ la sua potenza. La fede รจ โtoccareโ Gesรน, la sua potenza salva nella morte.
I cc. 4-5 delineano l’itinerario battesimale: messo in moto dalla Parola, รจ ostacolato dalle nostre paure (c. 4); passa attraverso l’esorcismo che ce ne libera, e giunge qui a โtoccareโ Gesรน. La comunione con lui vince la nostra malattia mortale e la stessa morte.
La donna e la ragazza sono figura di tutti noi. Come la prima da dodici anni, cioรจ da sempre, perdiamo la vita, lontani dal Signore. Solo se lo tocchiamo siamo salvi, perchรฉ รจ lui la nostra vita. Come la seconda, in etร da marito, moriamo malati d’amore (Ct 5,8) se non giunge lo Sposo che ci prende la mano. La nostra vita infatti รจ amarlo come siamo da lui amati.
Il tema centrale รจ quindi la fede, quel โtoccareโ che salva. Per quattro volte esce questa parola nei vv. 27-31, e in piรน si parla di imporre e prendere la mano (vv. 23.41).
Toccare suppone vicinanza. Forma prima e fondamentale di conoscenza, รจ contatto con l’altro. In esso il proprio limite diventa luogo di comunione. Ogni toccare inoltre รจ sempre reciproco: chi tocca, รจ toccato. C’รจ infine un tocco esteriore e uno interiore, che prende e trasforma il cuore.
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Al toccare si contrappone lo schiacciare (vv. 24.31). Mentre questo sfocerร nell’impadronirsi e nell’uccidere Gesรน, quello sprigiona da lui la sua forza di vita. La salvezza, invocata anche dai discepoli sulla barca, viene da questa fede. Essa ci permette di toccarlo e di essere afferrati da lui, che prima di noi e per noi ha dormito.
Nella donna vediamo inoltre il dinamismo della fede. Presuppone la costatazione di un male indebito e non accettato, col bisogno e l’incapacitร di liberarsene; parte dall’ascolto di Gesรน, che apre, dalla disperazione per la propria impotenza, alla fiducia nella sua potenza; giunge alfine a toccarlo di spalle, per diventare poi un colloquio faccia a faccia con lui.
In Giairo invece vediamo le qualitร di questa fede: รจ una forza piรน grande di ogni paura, e consiste nel fidarsi totalmente di Gesรน e della sua parola anche davanti alla morte.
Nella ragazza infine vediamo l’efficacia di tale fede: la risurrezione, la vittoria sul nemico ultimo dellโuomo ad essere annientato (1Cor 15,26).
Gesรน รจ il Signore, lo sposo dell’uomo, che si unisce a lui comunicandogli la sua vita. Per questo lo spirito di morte cerca disperatamente di difendersi da lui (brano precedente). Ma inutilmente, perchรฉ lui, col suo sonno, รจ vicino a tutti e tocca tutti i dormienti.
Il discepolo รจ come la donna, la figlia di Sion che tocca Gesรน ed รจ salva dal suo male; รจ come la ragazza morta, che risuscita al tocco dello Sposo.
Lettura del testo
v.21 si riunรฌ molta folla. ร probabilmente la stessa dell’inizio del c. 4, che aveva udito il suo insegnamento. Ora, con questo duplice miracolo, รจ chiamata ad aver fede.
v.22 cade ai suoi piedi e lo supplica. Giairo prega non per respingerlo dal suo territorio (v. 17; cf v. 6), ma per invitarlo nella sua casa. Vinto il maligno e la sua diffidenza, la nostra casa รจ ancora spoglia di vita e piena di morte finchรฉ non entra il Signore della vita.
v.23 La mia figliola. La figlia del capo della sinagoga รจ immagine del popolo di Dio, ma anche di ogni uomo, che รจ sposa di Jahvรจ, fatto per amarlo con tutto il cuore. ร di dodici anni, in etร da fidanzamento, ed รจ morta se non giunge lo Sposo.
รจ alla fine. Sia Israele, il primogenito, che ogni altro uomo รจ da sempre alla fine, da quando si รจ allontanato dal suo Signore. Questo รจ il peccato, causa della morte di tutti (cf Rm 5,12).
che tu venga. ร il grande desiderio nostro, che corrisponde alla sua promessa: โSรฌ, verrรฒ prestoโ (Ap 22,20).
imponga su di lei le mani. La mano รจ la potenza. Con Gesรน la mano di Dio, la sua potenza di amore e di vita, si posa sull’uomo.
perchรฉ sia salva e viva. La salvezza implica una vita strappata dalla morte, che non sia sempre minacciata dall’essere โalla fineโ.
v.24 se ne andรฒ con lui. Giairo non deve temere alcun male perchรฉ il pastore della vita รจ โcon luiโ. La croce รจ il bastone che gli dร sicurezza (Sal 23,4).
lo seguiva molta folla e lo schiacciavano. C’รจ un seguire senza fede che schiaccia Gesรน, a danno suo e nostro (cf 3,9).
v.25 una donna che era con flusso di sangue. Il sangue รจ la vita; chi lo perde, muore. Ogni esistenza non รจ una perdita continua di vita, fino alla morte ?
da dodici anni. Dodici sono i mesi dell’anno e dodici le tribรน d’Israele. Questo numero indica totalitร di tempo e di popolo. Infatti, come questa donna, da sempre e tutti costatiamo che la nostra vita รจ un’unica malattia incurabile e mortale.
v.26 aveva patito molto da molti medici. Essa giustamente non accetta il male. Ma ciรฒ che dovrebbe procurare salute รจ invece causa di sofferenza maggiore. In effetti l’ansia di vita, che vorrebbe guarirci della paura della morte, รจ principio di egoismo e causa di tutti i nostri mali.
aveva dilapidato i suoi averi. L’uomo investe e perde tutto nel vano tentativo di liberarsi dalla morte.
senza alcun giovamento, anzi piuttosto peggiorando. Il rimedio peggiora il male! L’uomo che si affanna per salvarsi, fa come uno in mare che non sa nuotare: affoga per il suo agitarsi.
v.27 avendo udito di Gesรน. La fede viene dall’ascolto del vangelo, che racconta ciรฒ che Gesรน ha fatto e detto (At 1,1). Per questo รจ necessario che ci sia chi lo annuncia (Rm 10,14-17).
di dietro. Non osava farsi vedere: essendo immonda, le era vietato toccarlo. D’altra parte il nostro rapporto con Dio e la nostra ricerca di lui non puรฒ approdare che alle sue spalle, come fu detto a Mosรจ: โVedrai le mie spalle, ma il mio volto non lo si puรฒ vedereโ (Es 33,23). Ma ormai viene il momento in cui lui stesso ci cerca col suo sguardo: volge a noi il suo volto, e noi saremo salvi (Sal 80,4.8.20).
toccรฒ la sua veste. Il toccare porta a una comunione reale. La fede รจ un contatto diretto e personale con Dio in Cristo. Ci salva perchรฉ ci mette in comunione con colui che รจ la nostra vita. L’ultimo miracolo fu proprio la guarigione della mano secca, perchรฉ potesse toccare lui e ricevere il suo dono (3,1 ss).
v.28 Se toccherรฒ anche solo le sue vesti. Esprime la certezza di fede: la donna sa che la sua salvezza รจ toccare lui, o almeno le sue vesti. (Ce le lascerร in ereditร sulla croce, prendendo in cambio la nostra nuditร ). Anche la sirofenicia sarร sicura che bastano le briciole del pane dei figli per saziare anche i cagnolini (7,28). Questa fede non รจ magia o feticismo: la salvezza dell’uomo รจ davvero la comunione con Dio, ora possibile attraverso la carne di cui si รจ rivestito il Figlio.
sarรฒ salva. Non dice โguaritaโ. La salvezza indica qualcosa di piรน profondo, di cui la guarigione รจ segno (cf 2,10).
v.29 E subito seccรฒ la fonte del suo sangue. Al contatto con lui s’arresta il flusso mortale, guarisce la ferita da cui esce la vita. Toccare produce scambio. Se lui cede a noi la sua vita, noi cediamo a lui la nostra morte immonda. Il flusso del suo sangue seccherร il nostro e ci monderร .
conobbe nel suo corpo che era guarita. La donna conosce la propria guarigione nel corpo, ma non conosce ancora nello spirito colui che l’ha guarita. Gli ha toccato di dietro le vesti; ora le manca di incontrarlo faccia a faccia.
v.30 l’energia uscita da lui. ร la forza (dynamis) di Dio, vita che vince la morte. Gesรน รจ venuto a donarla a tutti. Ma solo la fede la desidera e la ottiene, quasi la strappa da lui.
giratosi in mezzo alla folla. Il Signore cerca con lo sguardo e la parola colei che ha creduto in lui, per dialogare con lei.
Chi mi toccรฒ le vesti ? La domanda sembra ridicola a tutti, discepoli compresi. Ma non a lui e alla donna, che hanno sperimentato un toccare diverso.
v.31 gli dicevano i discepoli, ecc. Non sanno distinguere tra schiacciare e toccare. Il Signore, oltre che portare la donna a un livello pieno di fede, vuol portare i discepoli a quello della donna.
v.32 E guardava in giro per vedere colei che aveva fatto ciรฒ. La sua parola e il suo sguardo cercano l’interlocutore, perchรฉ risponda.
v.33 la donna, con timore e tremore, sapendo ciรฒ che le era accaduto. ร il timore e tremore di chi, conoscendo l’azione di Dio, si presenta davanti a lui.
venne e cadde davanti a lui. Prima lo toccรฒ di dietro. Ora gli sta davanti per rispondergli e gli cade ai piedi per adorarlo. ร importante questo passaggio dalle spalle al volto, che Gesรน stesso ha provocato e che la donna temeva.
e gli disse tutta la veritร . La โsuaโ veritร era il suo male incurabile, la sua disperazione di sรฉ e di tutto, la sua speranza in lui, il suo tocco e la sua guarigione. Ma solo nel parlare di tutto questo con lui si compie la fede. Ottenuto ciรฒ che le serviva, poteva andarsene; invece Gesรน la cerca perchรฉ parli con lui che l’ha servita.
v.34 Figlia. ร tenero questo appellativo. Infatti le ha dato la vita.
la tua fede ti ha salvata. I discepoli in barca non avevano fede (4,38). Disperati di sรฉ, non speravano ancora in lui. Da questo brano risulta che la fede รจ toccarlo e parlargli faccia a faccia, la comunione eย il dialogo con lui.
v.35 Tua figlia รจ morta. Perchรฉ infastidisci il maestro ? Mentre Gesรน dice: โFiglia, la tua fede ti ha salvataโ, c’รจ l’annuncio: โTua figlia รจ mortaโ. ร quindi inutile importunare il maestro. Finchรฉ c’รจ vita c’รฉ speranza. Ma davanti al muro della morte, niente e cosรฌ sia! Gesรน perรฒ non รจ solo il maestro (cf 4,38). ร anche il Signore dei vento e del mare, del male e della malattia. Ora si rivelerร il Signore della vita, che fa del nostro limite estremo la nostra comunione piena con lui.
v.36 Gestรฌ. ascoltata la parola detta. Gesรน ascolta la parola detta all’arcisinagogo, cosรฌ diversa da quella che lui spiegava nelle parabole (4,33): lร era una morte per la vita, qui รจ una vita per la morte.
Continua a non temere. Come non temere davanti alla morte? ร la paura di tutta la vita!
solo continua ad aver fede. La fede รจ il contrario della paura ed ha la prova definitiva proprio davanti alla morte, unica sfidante degna di lei. Una fede che non regge davanti alla morte non serve a nulla. Queste parole richiamano quelle dette ai discepoli sulla barca (4,38). Se lร erano troppo coinvolti per non temere, ora sono sufficientemente staccati e lucidi per poterle intendere.
v.37 non lasciรฒ nessuno con sรฉ a seguirlo. Ciรฒ che qui avviene รจ il grande segreto, ora nascosto, che poi sarร rivelato a tutte le genti.
se non Pietro e Giacomo e Giovanni. Saranno i tre testimoni della trasfigurazione e dell’agonia nell’orto e, con Andrea, sentiranno le sue parole sulla fine del mondo (9,2; 14,33; 13,3).
v.38 strepito e gente che piange e urla. Cosรฌ l’uomo esprime la propria impotenza davanti alla morte. Urla il suo dolore, per coprire la sua disperazione. Il silenzio lo affogherebbe nell’angoscia piรน sorda.
v.39 Perchรฉ strepitate e piangete? Sembra una domanda stupida, come quella ai discepoli in barca: โPerchรฉ siete paurosi?โ. Gesรน mette in questione le cose piรน ovvie, come dร i comandi piรน stolti: al paralitico dice di camminare, alla mano essiccata di stendersi, e alla morta di svegliarsi! La sua parola รจ un seme: fa germinare ciรฒ che dice.
La fanciulla non รจ morta, ma dorme. ร il senso cristiano della morte. Non รจ la fine della vita, ma un riposo sereno in Dio, per un risveglio al sole del giorno nuovo. Sdrammatizzata, perde il suo pungiglione,ย cheย avvelenaย tuttaย l’esistenzaย conย laย ย prospettivaย finaleย ย delย nullaย ย (1Corย 15,56).ย La fede ci guarisce dal peccato di diffidenza che ci fa ignorare che veniamo da Dio e a lui torniamo. Solo cosรฌ possiamo vivere e morire in pace, sapendo che dormiamo con Cristo, che per primo ha dormito nella nostra stessa barca, per risvegliarci con lui.
v.40 E lo deridevano. L’uomo fa di sรฉ, limitato e mortale, la misura di tutto, anche di Dio; e ritiene impossibile ciรฒ che lui stesso non puรฒ fare. Il giorno di pasqua anche i discepoli avranno grande difficoltร a credere nella risurrezione (cf anche At 17,32; 26,23 s).
scacciati tutti. Gesรน scaccia la paura dell’incredulitร come scaccia i demoni, che in essa stanno di casa.
prese con sรฉ il padre della fanciulla e la madre e quelli con lui. Sono i cinque amici dello sposo. Con la ragazza e Gesรน si raggiunge il numero di sette.
v.41 presa la mano della fanciulla. Anche lui sarร โpresoโ (cf 14,2) e condotto a morte. Per questo ora prende e sottrae alla morte la fanciulla. Essa appartiene a lui, venuto a prenderne la mano. Questo contatto con lui e il suono della sua voce la sveglia.
Talithร Kum. โAlzati, amica mia, mia bella, e vieniโ (Ct 2,10).
ragazza. In greco c’รจ korรกsion. Indica la ragazza da marito.
Svegliati. La stessa parola รจ usata per la risurrezione di Gesรน. Indica lo svegliarsi dal sonno.
v.42 risorse. ร l’altra parola usata per la risurrezione di Gesรน. Indica il levarsi da terra.
e camminava. Cammina per una via che prima non conosceva: รจ il sentiero della vita, gioia pienaย nella sua presenza. dolcezza senza fine alla sua destra (Sal 16,11).
Aveva dodici anni. ร l’etร del fidanzamento. L’incontro con lo Sposo le ridร la vita. Il battesimo รจ questa unione con Cristo, di cui il matrimonio รจ immagine (cf Ef 5,32).
stupirono di stupore grande. In greco si usa una parola che significa โessere fuoriโ (estasi). ร realmente pazzesco, impossibile ciรฒ che Dio opera.
v.43 ordinรฒ che nessuno lo sapesse. Questo grande mistero sarร chiaro solo dopo pasqua, quando Gesรน stesso avrร dormito e si sarร svegliato.
disse di darle da mangiare. Le resta un lungo cammino da fare, come ad Elia (1Re 19,7). La vita nuova avrร un alimento nuovo, che Gesรน procurerร nel deserto: il pane sarร l’amore dello Sposo che si dona alla sposa.
Termina qui la descrizione del battesimo come incontro coi Signore. che libera dal mare (4,35-41), dal male (vv. 1-20), e infine dalla malattia e dalla morte. Inizierร tra poco la catechesi sull’eucaristia.
Esercizio
- Entro in preghiera, come al
- Mi raccolgo, osservando il luogo: per via e in casa dell’arcisinagogo.
- Chiedo ciรฒ che voglio: la fede che salva, che consiste nel โtoccareโ Gesรน e rispondergli, con un’esperienza di lui che mi liberi dalla paura della
- Traendone frutto, vedo, ascolto e guardo le persone: chi sono, che dicono, che 4. Passi utili: Sap 1,13-15; 2,23 s, Sal 30; 1Re 17,17-24; 2Re 4,8-37; 13,20 s; Gv 11
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Sap 1,13-15; 2,23-24; Sal. 29; 2 Cor 8,7.9.13-15; Mc 5, 21-43
Mc 5, 21-432
Dal Vangelo secondoย Marco
21Essendo Gesรน passato di nuovo in barca allโaltra riva, gli si radunรฒ attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. 22E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giร iro, il quale, come lo vide, gli si gettรฒ ai piedi 23e lo supplicรฒ con insistenza: ยซLa mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perchรฉ sia salvata e vivaยป. 24Andรฒ con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
25Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni 26e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, 27udito parlare di Gesรน, venne tra la folla e da dietro toccรฒ il suo mantello. 28Diceva infatti: ยซSe riuscirรฒ anche solo a toccare le sue vesti, sarรฒ salvataยป. 29E subito le si fermรฒ il flusso di sangue e sentรฌ nel suo corpo che era guarita dal male.
30E subito Gesรน, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltรฒ alla folla dicendo: ยซChi ha toccato le mie vesti?ยป. 31I suoi discepoli gli dissero: ยซTu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: โChi mi ha toccato?โยป. 32Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. 33E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciรฒ che le era accaduto, venne, gli si gettรฒ davanti e gli disse tutta la veritร . 34Ed egli le disse: ยซFiglia, la tua fede ti ha salvata. Vaโ in pace e sii guarita dal tuo maleยป.
35Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: ยซTua figlia รจ morta. Perchรฉ disturbi ancora il Maestro?ยป. 36Ma Gesรน, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: ยซNon temere, soltanto abbi fede!ยป. 37E non permise a nessuno di seguirlo, fuorchรฉ a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 38Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. 39Entrato, disse loro: ยซPerchรฉ vi agitate e piangete? La bambina non รจ morta, ma dormeยป. 40E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sรฉ il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrรฒ dove era la bambina. 41Prese la mano della bambina e le disse: ยซTalitร kumยป, che significa: ยซFanciulla, io ti dico: ร lzati!ยป. 42E subito la fanciulla si alzรฒ e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. 43E raccomandรฒ loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 – 23 Giugno 2018
- Tempo Ordinario XI
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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