Commento al Vangelo dal foglietto “La Domenica” del 22 aprile 2018

IL BUON PASTORE HA CURA DELLE SUE PECORE

In questa domenica la liturgia presenta il popolo di Dio come un umile gregge di fedeli, che si affida al suo Pastore, Gesù risorto. Si tratta di seguire questo Pastore con fedeltà e costanza, di riconoscere la sua voce e di lasciarci condurre da lui alla salvezza. – Oggi si celebra la 55ma Giornata di preghiera per le vocazioni. Tema: «Dammi un cuore che ascolta».

IL Signore Gesù Cristo, Pastore grande delle pecore, è morto e risorto per stabilire con l’umanità un’alleanza eterna. Il messaggio contenuto nella Lettera agli Ebrei indica che Dio ha voluto collegare la funzione “pastorale” di Gesù al suo donarsi alla morte per ristabilire la vita vera, quella dei risorti (II Lettura).

Gesù aveva mostrato la possibilità di rinnovare la vita attraverso i suoi miracoli, donando anche agli apostoli la capacità di operare essi stessi prodigi, così negli Atti degli Apostoli. Ristabilire in salute un uomo infermo è un segno di amore, ma non fine a se stesso: anticipa quel rialzarsi definitivo che l’uomo sperimenterà nella risurrezione dell’ultimo giorno.

E perché la risurrezione sia per la vita, abbiamo un Pastore che ci guida e sostiene, e noi possiamo – come pecore del suo gregge – ascoltare la sua voce e imparare sempre più a conoscerlo (Vangelo). Così facendo, saremo partecipi del disegno di Dio che vuole salvi tutti gli uomini e l’intera creazione e, ciascuno secondo la propria vocazione, collaboreremo a quest’opera di salvezza perché tutti siamo riuniti in Cristo come unico gregge.

Tiberio Cantaboni – Fonte

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IV Domenica del Tempo di Pasqua

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 22 Aprile 2018 anche qui.

Gv 10, 11-18
Dal Vangelo secondo Giovanni

11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. 14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 22 – 28 Aprile 2018
  • Tempo di Pasqua IV
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 4

Fonte: LaSacraBibbia.net

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