Commento al Vangelo dal foglietto “La Domenica” del 11 Giugno 2023

393

Riconoscere l’immenso mistero che celebriamo

Obbedienti al comando di Gesù: «Fate questo in memoria di me», nell’Eucaristia, per la potenza dello Spirito Santo, siamo raggiunti, beneficati e salvati dalla Pasqua di morte e risurrezione del Signore. Chiediamo al Padre che faccia di noi membra vive dell’unico corpo di Cristo che è la Chiesa

La manna era un cibo che il popolo d’Israele non conosce- va, e che gli stessi padri non avevano mai conosciuto. E noi conosciamo il dono dell’Eucaristia? Magari lo conosciamo troppo? Ci siamo abituati? Allora l’odierna festa è un’occasione splendida per riconoscere il santo mistero, l’immenso mistero che celebriamo.

Gesù desiderò restarci vicino attraverso il pane e il vino consacrati dalle parole dei suoi sacerdoti. Fu esaudito! Il Padre gli ha concesso questo donarsi smisurato in cui si spoglia, e si consegna a noi, correndo il rischio di essere calpestato da sacrilegi e, peggio ancora, dall’indifferenza. Pur calpestato, non ha mai rinunciato, non rinuncia a donarsi: può darsi amore più grande?

Davvero, era ed è immensa la sete di Gesù di donarci la Vita vera fin da quaggiù, e di farci diventare in lui un solo corpo. L’Eucaristia ci fa vivi, perché ci fa “uno”. È il pane dei pellegrini, per camminare verso l’Amore autentico, cioè verso il Cielo. Beati gli invitati alla mensa dell’Agnello!

fr. Antoine-Emmanuel, Fraternità Monastica di Gerusalemme, Firenze

Fonte Edizioni San Paolo