Commento al Vangelo dal foglietto “La Domenica” del 10 Aprile 2020

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La sobrietà dignitosa della celebrazione della assione del Signore, i suoi segni, il silenzio e il raccoglimento, non devono comunicare tristezza e lutto, ma disporre i nostri cuori all’accoglienza dell’amore di colui che umiliò sé stesso per darci tutto.

La celebrazione si svolge in tre momenti: liturgia della Parola, adorazione della santa Croce, comunione eucaristica. Il sacerdote e i ministri si recano all’altare, e qui, prostrati a terra o inginocchiati, pregano in silenzio per breve tempo.Quindi, dalla sede, il sacerdote inizia con l’orazione.

VOLGERANNO LO SGUARDO A COLUI CHE HANNO TRAFITTO

Siamo stati convocati a questa azione liturgica per contemplare il volto sfigurato di Cristo, flagellato e condotto a morte, per le conseguenze del nostro peccato. Quel volto ci appare sofferente, ma profondamente dignitoso: Cristo ha accolto liberamente la sua passione e morte per mostrare che sono l’amore e il bene che hanno la vittoria. Con sentimenti di vera pietà e di fede riviviamo questo mistero di redenzione!

don Tiberio Cantaboni

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