ยซNon ci sono giovani online, in rete siamo tutti giovani perchรฉ lโevoluzione di Internet รจ stata cosรฌ rapida che nessuno puรฒ permettersi di dire io sono un esperto della reteยป.
Cosรฌ รจ iniziato lโintervento del direttore de Il Sole 24 Ore, Gianni Riotta, al convegno tenutosi sabato mattina dal titolo โGiovani e relazioni nel continente digitaleโ promosso dalla Pastorale Giovanile della Diocesi di Milano e dallโUfficio diocesano per le Comunicazioni Sociali. Il direttore ha dato un quadro significativo dello scenario dei new media: ciรฒ che รจ cambiato nelle ultime generazioni รจ stata la modalitร di comunicazione, mentre i contenuti e i valori sono rimasti per lo piรน gli stessi. ยซColoro che dicono che Internet รจ il luogo della democrazia mentre i vecchi media sono lโambito della menzogna si sbagliano. La stessa dose di veritร e menzogna sta in tutti i mezzi di comunicazione.ยป
Le provocazioni lanciate allโinizio del convegno da due giovani educatori della Pastorale Giovanile centrano nel segno le affermazioni del direttore. ยซCome aiutare i ragazzi a compiere scelte corrette e consapevoli nellโuso dei mezzi di comunicazione?ยป ha chiesto Miriam Rossi. ยซCome educarci ed educare a relazioni vere nel continente digitale?ยป ha aggiunto Salvatore Argirรฒ mettendo lโaccento su una questione educativa fondamentale.
Monsignor Severino Pagani, vicario episcopale per la Pastorale Giovanile, dopo aver analizzato il vissuto dei giovani di oggi, ha messo in luce possibili sfide per gli adulti, la comunitร civile e quella cristiana. ยซI ragazzi hanno unโidentitร plurale, instabile che fa fatica a trovare unitร ; molte volte vivono una grande solitudine e cercano nuove frontiere di relazione. Noi dobbiamo portare a compimento questa generazione. Innanzitutto le relazioni virtuali devono diventare reali. Poi le informazioni raccolte da Internet, che sono per lo piรน di curiositร , รจ opportuno che passino a informazioni di responsabilitร . La libertร offerta dal web deve trasformarsi in libertร di abitazione, di feconditร , di stabilitร : Facebook รจ una tenda, ma i ragazzi prima o poi hanno bisogno di casa. Lโamore incontrato in rete รจ importante che diventi un impegno duraturo, non semplice esperienza momentanea. Infine la religione occorre che assuma una dimensione etica e non solo esteticaยป.
Chiara Giaccardi, docente di Sociologia e Antropologia dei media dellโUniversitร Cattolica, nel riportare i risultati di una ricerca sullโuso dei social network da parte dei giovani, ha ripreso il discorso educativo, ponendo lโattenzione su alcune prioritร . ยซLโeducatore oggi non puรฒ piรน essere quello di ieri, ma รจ colui che incontra lโeducando in un terreno in cui questโultimo si muove meglio. Non si tratta piรน di trasmettere qualcosa che non cโรจ, ma di tirare fuori qualcosa che cโรจ giร . Lโeducatore deve ascoltare lโeducando perchรฉ solo cosรฌ puรฒ sintonizzarsi con lui e mettersi in relazione.ยป Rispetto allโuso della rete Chiara Giaccardi suggerisce altri due stratagemmi formativi: insegnare ad andare oltre ciรฒ che รจ immediatamente disponibile senza accontentarsi e rigenerare le parole che comunemente usiamo per adattarle al continente digitale, non inventarne di nuove.
Le conclusioni sono state fatte da don Davide Milani, responsabile dellโUfficio per le Comunicazioni Sociali della Diocesi: ยซIn Internet cโรจ vita e la Chiesa va dove cโรจ vita. Proviamo ad abitare il continente digitale per dare unโimmagine diversa della Chiesa, non solo Istituzione, ma diamo voce alla Chiesa di periferia e invitiamo le singole parrocchie a farsi conoscere attraverso la reteยป.
di Simona BRAMBILLA
Fonte: Chiesa di Milano anche in audio
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