GESUโ, IL PROFETA DEFINITIVO DI DIO
Amare Dio con cuore indiviso
La liturgia ci continua a riproporre la lettura della prima lettera ai Corinti. Il brano di oggi deve essere inquadrato all’interno di tutto il capitolo 7 di questa lettera, dove Paolo parla della vocazione matrimoniale e di quella celibataria, definendole ambedue come doni e chiamate del Signore: โCiascuno riceve da Dio il proprio dono, chi in un modo, chi in un altroโ (v. 7). Certe sue posizioni sulla preferenza del celibato derivano indubbiamente dalla sua storia personale. Sappiamo che quando scriveva ai Corinti non era legato ad alcuna donna. Meno probabile รจ che non fosse mai stato sposato, perchรฉ il matrimonio era un obbligo per ogni pio israelita. Forse era vedovo; o forse era stato lasciato dalla moglie; per altri era sposato con unโebrea che non si era convertita e viveva da lei separato; per altri ancora la moglie e i figli gli erano morti in una disgrazia a Gerusalemme. Forse aveva abbandonato moglie e casa per darsi allโevangelizzazione (1 Cor 9,4-6). In ogni caso sente come un peso il matrimonio nella ricerca di comunione con il Signore (1 Cor 7,32-34).
Ma la sfida per tutti, celibi e sposati e come abbiamo visto giร la scorsa domenica, di amare Dio con cuore indiviso, mettendolo al primo posto, sia nella vita celibataria che nella vita matrimoniale. Il criterio di discernimento, ci dice Paolo, sarร ascoltare la propria psiche, le proprie emozioni, la propria storia fisica e psicologica: โQuesto vi dico non per gettarvi un laccioโ (v. 35).
โE il Verbo si fece carneโ (Gv 1,14)
La prima Lettura e il Vangelo si richiamano e si completano vicenda. Nel brano del Deuteronomioo Dio promette che accompagnerร sempre il suo popolo con dei profeti, e nel Vangelo viene presentato l’ultimo, definitivo profeta, il Signore Gesรน.
Il profeta non รจ colui che predice o svela un evento futuro. Egli รจ un intermediario con lโAssoluto, portatore fedele della parola di Dio. Il profetismo condanna il culto esteriore, lโarroganza dei potenti e dei sovrani, richiama alla radicalitร della sequela della divina volontร . Il profeta รจ costituito da Dio โper sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantareโ (Ger 1,10). Per questo il suo impatto con il popolo รจ piรน sovente uno scontro che un incontro.
Gesรน viene presentato nel Vangelo non solo come colui che chiude storicamente la serie dei profeti antichi, ma come colui che porta a compimento le promesse, colui nel quale si svela e si realizza il progetto di Dio sullโumanitร . Egli non si limita come gli scribi e i farisei a ripetere e a ricordare la parola di Dio, egli โinsegna come uno che ha autoritร โ e accompagna le sue parole con la potenza dei miracoli. La guarigione dellโindemoniato diventa segno profetico di una liberazione in atto, della venuta del regno di Dio, dellโinizio del nuovo popolo.
Profeti e comunitร profetiche nella Chiesa
Esistono ancora oggi i profeti? Li sappiamo riconoscere? O ci danno fastidio e li perseguitiamo? La denuncia profetica non รจ iniziativa della Chiesa ma dello Spirito Santo. I profeti si incontrano dove meno e quando meno li attendiamo. Lo Spirito suscita i profeti anche al di lร dei confini sociologici della Chiesa. Ogni uomo, ogni comunitร umana puรฒ diventare profezia.
โNon esiste solo una profezia allโinterno della Chiesa, ma la stessa comunitร cristiana รจ ยซ profezia ยป nei confronti di tutta la comunitร umana: fonte di critica contro ogni assolutizzazione, o ideologia disumanizzante, o potere opprimente. Denuncia di razzismo, sfruttamento economico, mancanza di rispetto della vita. Tutto questo presuppone una comunitร in verifica continua della sua fedeltร al messaggio, perchรฉ la sua profezia non sia alienante controtestimonianzaโ (Centro Catechistico Salesiano).
La Chiesa, popolo di profeti
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Ma ciascuno di noi con il battesimo รจ chiamato ad essere profeta, a portare la Parola di Dio attorno a sรฉ, in quegli ambiti dove talora non giungerebbe mai se noi non la portassimo. Ciascuno di noi deve testimoniare con la vita e la parola l’amore e la tenerezza di Dio per il mondo, e che solo in Dio c’รจ salvezza, cioรจ il senso del vivere e del morire, e la certezza della vittoria del bene sul male, dell’amore sull’odio, della vita sulla morte.
Talora questo annuncio รจ osteggiato e vilipeso, e i profeti sono perseguitati. Ma โBeati i perseguitati per causa della giustizia, perchรฉ di essi รจ il regno dei cieliโ (Mt 5,10).
Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โBuona Bibbia a tuttiโ.
