Carlo Miglietta – Commento alle letture di domenica 22 Giugno 2025

Domenica 22 Giugno 2025 - SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO - SOLENNITร€ - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 9,11b-17

Data:

- Pubblicitร  -

Il Vangelo dร  grande risalto alla moltiplicazione dei pani e dei pesci: il miracolo ci รจ riportato da tutti e quattro gli Evangelisti, e Marco e Matteo lo raccontano ben due volte (Mc 6,30-44; 8,1-20; Mt 14,13-21; 15,32-39; Lc 9,10-17; Gv 6,1-13).

La narrazione della moltiplicazione dei pani ha come sfondo il libro dellโ€™Esodo, cui continuamente allude: la moltitudine in cammino, il pane, citazioni implicite del testo (Es 3; 16; 33…) e della tradizione rabbinica su di esso. 

Davanti a Gesรน stanno le folle affamate: non solo di pane, quanto di senso della vita, di guarigione, di pace, di felicitร  (Lc 9,11). Gesรน mette alla prova (la โ€œprovaโ€ รจ un tema tipicamente esodico: Es 15; 16; 20; 32…) la sua Chiesa, invitandola a sfamare questa gente (Lc 9,13). E la sua Chiesa subito si mette a fare calcoli umani, pensando come potere risolvere il problema secondo la logica mondana. Dobbiamo prendere sul serio la parola di Gesรน: โ€œDate loro da mangiareโ€ se vogliamo celebrare lโ€™Eucaristia senza mangiare e bere la nostra condanna, come diceva Paolo in 1 Cor 11,27-29, a conclusione del racconto di istituzione dellโ€™Eucarestia che oggi la Seconda Lettura ci presenta (1 Cor 11,23-26). 

La condivisione, la riconciliazione con il fratello devono precedere le nostre preghiere (Mt 5,23-24). Ci sarร  detto: โ€œVenite, benedetti, al banchetto del Regno, se avrete dato da mangiare agli affamatiโ€ (Mt 25,34-35). Dobbiamo chiederci se possiamo celebrare lโ€™Eucaristia, se prima non abbiamo lottato contro la fame nel mondo. Se prima non abbiamo compartecipato ai nostri beni. Se non abbiamo operato per rapporti sociali di giustizia. Ma noi, invece di metterci in unโ€™ottica di condivisione, di dono, invece di mettere subito in comune quel poco che abbiamo, i nostri cinque pani e due pesci, facciamo subito i conti di quanto denaro occorre per sfamare tutti. Ma Gesรน ci dice: โ€œDate loro quel poco che avete. Ciascuno di voi cominci a dare i suoi cinque pani e due pesci, e il problema della fame del mondo, le ingiustizie sociali sui poveri, si risolverebbero, se ognuno di noi mettesse i suoi pochi beni con quelli di tutti gli altriโ€.

Perchรฉ pane e pesce? Il contesto รจ Pasquale e Messianico insieme: infatti i Rabbini dicevano che Mosรจ non aveva dato soltanto la manna durante lโ€™Esodo pasquale, aveva dato anche le quaglie, e in alcuni Libri si diceva anche i pesci; ma soprattutto lโ€™apocalittica giudaica diceva che alla fine dei tempi gli eletti, insieme al Messia, avrebbero mangiato il Leviatan, il grande pesce simbolo del demonio, del male, del caos primordiale. Questo banchetto ricorda la Pasqua antica, e ci prefigura anche il banchetto finale.

- Pubblicitร  -

Gesรน spiazza completamente i suoi discepoli, imbandendo la Pasqua messianica: ordina che la folla sia fatta sdraiare (Lc 9,14-15: โ€œanaklitรจnaiโ€ non รจ essere seduti, ma sdraiati, lโ€™atteggiamento, durante il pasto, degli uomini liberi).

Compaiono quattro verbi che sono quelli propri dellโ€™Eucaristia: 1. Prendere il pane. 2. Pronunciare la benedizione. 3. Spezzare il pane. 4. Donare il Pane. Sono gli stessi verbi che il Prete dice nella Messa: lโ€™Eucarestia ha plasmato il vocabolario della moltiplicazione del pane. Perchรฉ Luca era convinto che questa comunione conviviale nel deserto era anticipazione del grande segno Eucaristico lasciato da Gesรน, nellโ€™ultima cena, ai suoi Discepoli.

โ€œNe avanzarono dodici cesteโ€ (Lc 9,17): dodici รจ il simbolo della pienezza, il simbolo della perfezione, ma รจ anche il ricordo che questo miracolo avviene per intercessione dei Dodici: cioรจ Gesรน riesce a sfamare la folla tramite la Chiesa che continua a celebrare Iโ€™Eucaristia. Gesรน continua a salvare tramite tutti noi, che partecipiamo al Banchetto. Gesรน si renderร  pane spezzato per farsi mangiare, e chiederร  anche ai suoi di farsi pane per i fratelli, diventando loro servi (Gv 13). Il brano ha quindi forti riferimenti allโ€™Eucarestia (Mt 26,26: cfr 14,19).   

Concretamente che cosa รจ successo? Il grande biblista Rinaldo Fabris dice che in origine il miracolo sarebbe stato una felice esperienza di cameratismo, e di solidarietร  popolare. Il miracolo, secondo Fabris, consisterebbe nel prodigio di una Parola che crea comunione e condivisione sovrabbondante, come fece Melchisedec per Abram (Prima Lettura: Gn 14,18-20). Questa รจ una lettura un poโ€™ diversa da quella solita, perchรฉ soprattutto in Giovanni e in tutta la tradizione si parla di miracolo autentico, di un prodigio, ma certamente si deve dire che questo รจ un significato importante: cioรจ ad ogni Eucaristia noi dobbiamo essere trasformati dalla Parola al punto che mettiamo in comune con i fratelli quel poco che abbiamo, e si crea un grande miracolo: che i beni si moltiplicano per tutti.  Se le nostre Messe fossero cosรฌ! Dobbiamo convertirci perchรฉ siano il momento in cui ciascuno di noi, โ€œalter Christusโ€, altro Cristo, si fa pane e si fa vino per i fratelli, in cui ognuno di noi, mettendo insieme quel poco che ha, crea il miracolo di sfamare il mondo.

Il commento alle letture della domenica a cura di Carlo Miglietta, biblista; il suo sito รจ โ€œBuona Bibbia a tuttiโ€œ.

- Pubblicitร  -

Altri Articoli
Related

S.E. Mons. Mario Russotto – Commento al Vangelo del 7 dicembre 2025

Commento al Vangelo di domenica 7 dicembre 2025 a...

don Marco Scandelli – Commento al Vangelo del 7 dicembre 2025

Convertiti davvero! Cambia direzione e lascia che Dio accenda...

p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 7 dicembre 2025

โ€œIn quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare...

p. Fernando Armellini – Commento al Vangelo del 8 Dicembre 2025

Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di...