Siamo in pieno periodo pasquale ed รจ quindi significativo affrontare un tema connesso con la risurrezione, un argomento che giร ai tempi di Gesรน era oggetto di dispute con posizioni antitetiche. Noi consideriamo il soggetto secondo un curioso profilo femminile. Si tratta di un caso estremo ipotetico che gli avversari propongono a Gesรน per metterlo in difficoltร (lโepisodio, citato anche da Matteo e Marco, รจ da leggere in Luca 20,27-40). NellโAntico Testamento era codificata una prassi secondo la quale, se un uomo sposato decedeva senza figli, lโeventuale fratello ne doveva sposare la vedova, cosรฌ da assicurare una discendenza e una memoria al defunto.
Si trattava del cosiddetto โleviratoโ (dal latino levir, โcognatoโ), come facilmente si puรฒ comprendere da chi era coinvolto in questa normativa (Deuteronomio 25,5-10). Il nostro compito ora รจ spiegare il caso limite addotto dagli avversari di Gesรน appartenenti alla corrente aristocratico-conservatrice dei sadducei a prevalenza sacerdotale. Essi negavano la risurrezione perchรฉ tale dottrina, pur presente nella Bibbia (si veda Ezechiele 37), era assente nella Torah (la Legge), ossia nei primi cinque libri della Sacra Scrittura.
Essi puntano a mettere in imbarazzo il rabbรฌ di Nazaret prospettandogli una catena di โleviratiโ che hanno per protagonista una sola donna: ben sette fratelli subentrano in matrimoni successivi, morendo perรฒ tutti prima di aver assicurato una discendenza alla vedova e, quindi, al loro primo fratello defunto. Il paradosso fittizio รจ introdotto per costringere Gesรน a schierarsi con loro contro i farisei โ lโaltra corrente giudaica avversaria โ negando la risurrezione che questi ultimi sostenevano come dottrina di fede. Infatti, sogghignando, alla fine gli domandano: ยซAlla risurrezione, di quale dei sette la donna sarร moglie?ยป.
Cristo, nella sua risposta, non cade nel tranello e replica volando alto: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dioยป (Luca 20,34-36). Egli nega, cosรฌ, una lettura โmaterialisticaโ della risurrezione. E aggiunge una motivazione teologica ulteriore, citando un passo dellโincontro di Mosรจ con il Signore al roveto ardente del Sinai: ยซIl Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป (Luca 20,37-38; cf. Esodo 3,6).
Dio non si lega a cadaveri, ma a esseri viventi ai quali apre un orizzonte di vita oltre la morte secondo categorie differenti rispetto a quelle meramente โcarnaliโ, basate sulla nostra storia che si muove sulla base delle coordinate spazio-temporali. Si tratta di un nuovo ordine di rapporti, di una nuova creazione, di un orizzonte nel quale i vincoli parentali e sociali sono trasfigurati. Queste parole di Gesรน avevano conquistato quel grande filosofo e scienziato credente che fu Blaise Pascal. A partire dal 1654 fino alla morte (1662) egli le portรฒ sempre con sรฉ, scritte su un foglio, cucito nella fodera del farsetto, intitolato โFuocoโ, e scoperto alla morte del pensatore da un domestico.
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Eccone il testo modulato sulle parole di Gesรน, commentate liberamente da Pascal: ยซDio dโAbramo, Dio dโIsacco, Dio di Giacobbe, non dei filosofiย e dei dotti. Certezza, certezza. Sentimento. Gioia. Pace. Dio di Gesรน Cristo. Dio mio e Dio vostro. Il tuo Dio sarร il mio Dio. Oblio del mondo e di tutto fuorchรฉ di Dio. Egli non si trova se non per le vie indicate dal Vangeloยป.
Fonte: Famiglia Cristiana
