Card. Angelo Comastri – Commento al Vangelo del 7 Dicembre 2025

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Giovanni: un uomo coerente e coraggioso

Commento al Vangelo a cura del Card. Angelo Comastri – Vicario Emerito di Sua Santitร  per la Cittร  del Vaticano – Arciprete Emerito della Basilica Papale di San Pietro.

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Voce nel Deserto: La Coerenza di Giovanni

Il Cardinale Angelo Comastri, offre una profonda riflessione sulla figura di Giovanni Battista come archetipo di fede coerente e audace, particolarmente rilevante per il tempo di Avvento. Giovanni รจ descritto come la “Voce di uno che grida nel deserto,” la cui missione รจ spronare i cristiani a preparare la via del Signore rimuovendo gli ostacoli interiori del peccato, dell’orgoglio e dell’autosufficienza.

La sua autoritร  deriva dal fatto che egli vive ciรฒ che annuncia, fungendo da esempio di come la coerenza nella testimonianza sia l’unico vero argomento a favore di Dio. L’autore mette in risalto come la religione non possa essere autentica se non รจ accompagnata da un cambiamento radicale nella vita e dalla produzione di frutti di conversione, mettendo in guardia contro la presunzione basata solo su pratiche esteriori.

Infine, Giovanni insegna l’umiltร  essenziale dell’apostolato, sapendo che il suo unico scopo รจ condurre a Cristo senza sostituirsi a Lui, richiamando tutti i credenti alla responsabilitร  del Vangelo.

Trascrizione del video

Sia lodato Gesรน Cristo.

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Seconda domenica di Avvento: Giovanni Battista, ecco un uomo coerente e coraggioso.

Giovanni Battista viene presentato cosรฌ: “Voce di uno che grida nel deserto: preparate la via del Signore.”

“Voce che grida nel deserto”: sembra una definizione paradossale e anche scoraggiante. A che serve gridare nel deserto? Eppure Giovanni si presenta proprio cosรฌ e non si scoraggia. Infatti, egli si sente felice per il bene che fa e non per le risposte che trova nell’immediato.

Applichiamo a noi la situazione di Giovanni. Noi cristiani spesso non siamo una voce che grida nel deserto. Saremo tentati di dire: “Ma a che serve?” Ma noi non dobbiamo preoccuparci dei frutti; dobbiamo invece preoccuparci di essere con Cristo e di vivere con Lui. Allora anche il deserto fiorirร , perchรฉ se siamo con Dio, inevitabilmente porteremo una forza di rinnovamento nel mondo.

“Preparate la via del Signore.” Queste parole sono piene di saggezza, sono piene di sapienza. Bisogna preparare la via del Signore, perchรฉ la via di Dio รจ ostruita. L’abbiamo riempita di ostacoli con il nostro peccato. Abbiamo elevato un muro tra noi e Dio.

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Bisogna colmare i precipizi dell’umanitร , del vuoto, dell’effimero che tutti ci portiamo dentro. Bisogna abbassare i monti della presunzione, dell’orgoglio, dell’autosufficienza, monti che tutti purtroppo ben conosciamo. Allora Dio potrร  passare e accadrร  l’incontro. Sarร  un momento meraviglioso. Vedremo davvero spuntare i fiori nel deserto.

รˆ difficile descrivere l’emozione traboccante di una conversione. I diari dei convertiti sono pagine luminose che fanno sentire una gioia incontenibile. Sono racconti che fissano l’emozione dell’incontro con Dio. รˆ un’esperienza che dobbiamo fare anche noi, e possiamo fare anche noi. Sรฌ, la possiamo fare anche noi. Ma come?

Il Vangelo di Matteo continua presentando le caratteristiche di Giovanni il Battista e dice: “Portava un vestito di pelle di cammello, una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo era locuste e miele selvatico.”

Giovanni vive nell’essenziale. Vive e annuncia ciรฒ che vive. Sta qui la sua grandezza, sta qui il segreto del suo fascino. Giovanni non si limita a indicare la strada giusta; egli cammina sulla strada giusta e invita gli altri a camminare con lui.

Questa รจ la missione del cristiano: annunciare con la testimonianza, con l’esempio.

Ma Teresa un giorno esclamรฒ: “Prima di predicare il credo, chiediamoci se siamo credibili.” E Gandi, guardando i cristiani dell’Europa, mestamente commentava: “Se vivessero il Vangelo, io starei dalla loro parte.”

Lasciamoci allora contestare dalla lezione di Giovanni Battista. Noi oggi siamo voce di Dio. A noi รจ stato consegnato il Vangelo, la speranza. A noi si รจ consegnato Dio stesso. Gesรน ha detto: “Come il Padre ha mandato me, cosรฌ io mando voi.”

Ma noi siamo un aiuto o un ostacolo all’amore di Dio? Siamo un argomento a favore di Dio o un velo che Lo nasconde? Jacques Maritรจ giustamente osservรฒ: “Un vero cristiano, ecco un argomento a favore di Dio. Di conseguenza, un cattivo cristiano รจ un argomento contro Dio.”

La coerenza genera il coraggio e lo rende profezia. Infatti, che cosa fa Giovanni? Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, dice: “Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all’ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione e non crediate di poter dire fra voi: ‘Abbiamo Abramo per padre’, quindi siamo a posto.”

Giovanni parla chiaro e diventa severo, soprattutto con coloro che hanno la presunzione di essere religiosi solo attraverso pratiche e tradizioni, senza impegnare la vita. Egli ricorda a tutti che la religione, se non รจ vita, รจ falsitร . Infatti, si รจ religiosi, cioรจ cristiani, soltanto cambiando vita e producendo frutti degni di penitenza. Si รจ giustificati davanti a Dio non per quello che si dice, ma per quello che si fa. Dio non puรฒ essere ingannato, perchรฉ Dio legge nel cuore.

Giovanni ricorda ai farisei, i sadducei, e anche a noi, che i doni di Dio non sono dei privilegi, ma sono una responsabilitร . รˆ grande il suo coraggio. La forza del suo richiamo merita profonda attenzione.

L’invito alla coerenza รจ estremamente attuale.

Infine, Giovanni si mette in disparte. Lo scopo della sua vita sta nel condurre a Cristo e non nel sostituirsi a Lui. Dice: “Dopo di me viene uno che รจ piรน forte di me e al quale io non sono degno di sciogliere neanche i legacci dei suoi sandali.”

In queste parole di Giovanni si nascondono una grande fede e una straordinaria umiltร . Egli ha capito qual รจ il ruolo dell’apostolo e non vuole assolutamente tradirlo. Anche noi dobbiamo condurre a Cristo, condurre a Cristo e non a noi. Chiediamo la capacitร  di lasciar vedere il Signore.

Giovanni, grande e umile, preghi per noi.

Dal tronco di Iesse, che siamo tutti noi, germogli ancora una volta il virgulto della giovinezza, la giovinezza che รจ Gesรน Cristo.

Andrรฉ Malraux, lo scrittore francese, dopo la morte dei suoi figli, non si stancava di ripetere: “Io aspetto un profeta che osi gridare in faccia al mondo: ‘Il nulla non esiste’.” Ebbene, questo profeta รจ giร  venuto. Si chiama Gesรน. Diciamolo agli uomini d’oggi, altrimenti moriranno di disperazione nel vuoto dei loro divertimenti che non possono riempire l’anima.

Sia lodato Gesรน Cristo.

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