L’inizio di un mondo nuovo
Commento al Vangelo a cura del Card. Angelo Comastri – Vicario Emerito di Sua Santità per la Città del Vaticano – Arciprete Emerito della Basilica Papale di San Pietro.
Il commento del Cardinale Angelo Comastri offre una riflessione sulla Pasqua come simbolo di speranza e l’inizio di un’era nuova, nonostante le difficoltà del mondo. Il Cardinale sottolinea che la risurrezione di Gesù garantisce una futura vittoria del bene sul male e il conforto divino. Egli illustra questa speranza attraverso esempi concreti di figure cristiane storiche che hanno compiuto atti di fede, carità e coraggio, dimostrando la continua presenza di Cristo nella Chiesa.
Questi esempi evidenziano come la fede nella risurrezione renda possibile trasformare la sofferenza e l’odio in amore e speranza. Comastri incoraggia i cristiani a vivere nell’attesa di questo trionfo finale del bene e a contribuire attivamente seminando bontà nel loro quotidiano. In sintesi, il video celebra la Pasqua come promessa di un futuro rinnovato, reso possibile dalla vittoria di Cristo, e invita all’impegno attivo nella diffusione del bene.
Trascrizione del video
Sia lodato Gesù Cristo. Pasqua di risurrezione. La Pasqua è il giorno in cui vince l’ottimismo, ma il nostro ottimismo non è ingenuo. Noi cristiani sappiamo bene che la storia è drammatica, è segnata da forti ingiustizie, da feroci cattiverie, da sofferenze grandissime, da gesti diabolici come quello dei giovani romani che tempo fa hanno ucciso un loro coetaneo soltanto per vedere cosa si prova ad ammazzare una persona. Fatti terribili, quanti ne potremmo raccontare. Ma tutto questo finirà. Gesù ci ha detto: “Io vado in cielo a preparare un posto per voi. Ritornerò e vi prenderò con me“. Quanto è bella e consolante questa parola di Gesù: Ritornerò! Pertanto, verrà un giorno in cui Dio asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi e non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno per i buoni, sia ben chiaro.
E Gesù risorto è la prima rondine di questa meravigliosa primavera, cioè Gesù risorto è l’inizio di un mondo nuovo nel quale i vincitori, i vincitori saranno gli onesti, gli umili, i misericordiosi, i seminatori di pace, i puri di cuore, coloro che si fidano di Dio e aprono il cuore a Dio Salvatore. Noi cristiani viviamo aspettando questo giorno, il giorno della grande vittoria dei buoni. E per questo oggi, festa di Pasqua, facciamo un grande rifornimento di speranza. Perché? Perché Gesù risorto non è scappato via da questo mondo lasciandoci soli nella bufera, no, no. Gesù ha detto categoricamente: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo“, cioè fino al giorno della grande vittoria dei buoni.
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E la presenza di Gesù si vede, si vede nella sua Chiesa. La Chiesa, noi lo riconosciamo, nella sua umanità si presenta spesso fragile, povera e sporca come la mangiatoia di Betlemme. Però nella Chiesa è presente Gesù, così come era presente nella povera mangiatoia di Betlemme. E che si vede questa presenza, infatti, è possibile diventare una inondazione di carità com’è stata Madre Teresa di Calcutta e come sono tante umili suore che silenziosamente sul suo esempio seminano l’amore nei campi dell’odio. È possibile uno slancio missionario, una fede eroica come quella di Giovanni Paolo II che non si è lasciato fermare neppure dai proiettili. È possibile un gesto di bontà anche nel cupo odio di un lager come Massimiliano Kolbe. È possibile che un adolescente abbia la forza di difendere la verità dell’amore e la dignità della donna senza arrendersi davanti a tante pugnalate come ha fatto Maria Goretti. Questo è possibile perché Gesù è risorto ed è in mezzo a noi.
Sia ben chiaro, non solo è possibile imporsi all’attenzione di tutto il mondo senza uscire mai da uno sperduto convento: così è accaduto a Padre Pio. È possibile trasformare un’isola di lebrosi da inferno di odio e di disperazione in un paradiso di fraternità e di speranza: è la storia di padre Damiano de Veuster, l’eroico missionario dell’isola di Molokai. Tutto questo è davanti ai nostri occhi. È possibile che un umile parroco di un villaggio di meno di 300 abitanti diventi un faro luminoso nel buio della Francia scristianizzata sotto il vento demolitore della Rivoluzione francese: è la storia bella, meravigliosa e affascinante del santo curato d’Ars. Perché? Perché Cristo è risorto e ci ha dato la certezza che Dio sta preparando un altro mondo nel quale è ricco non chi accumula ma chi dona tutto, anche se stesso.
È possibile allora che un cappellano, un ex cappellano di corte come San Vincenzo de Paoli diventi il santo dei poveri, l’apostolo degli ultimi, il padre degli orfani capace di attirare tantissima gente nell’avventura affascinante della carità. È possibile che una donna analfabeta come Caterina da Siena dia uno scossone benefico alla storia e riporti il Papa dall’esilio alla sede scelta da Pietro, cioè a Roma. È possibile, sì, è possibile. E perché? Perché Gesù è risorto, perché Gesù è vivo, perché Gesù cammina con noi. Anche noi possiamo gettare semi di risurrezione dove viviamo. Anche noi possiamo anticipare il futuro. Possiamo anticipare il trionfo finale della bontà con piccoli gesti di bontà, di perdono, di generosità, senza meschini calcoli umani. È possibile. Non perdiamo l’occasione che Dio ancora ci dà di seminare la bontà attorno a noi e in mezzo a noi, cominciando dalla nostra famiglia e dal nostro ambiente quotidiano di vita, perché questa è la Pasqua.
Buona Pasqua a tutti con sincero affetto nel nome di Gesù crocifisso e risorto, nel nome di Colui che ha vinto e vince e vincerà tutta la cattiveria umana. Se vogliamo far festa, aiutiamolo anticipando il futuro qui in mezzo a noi, anticipando la vittoria della bontà. Questa è la Pasqua. Buona Pasqua a tutti. Sia lodato Gesù Cristo.
