La santitร ha tante strade
Commento al Vangelo a cura del Card. Angelo Comastri – Vicario Emerito di Sua Santitร per la Cittร del Vaticano – Arciprete Emerito della Basilica Papale di San Pietro.
Il Card. Angelo Comastri si concentra sul tema della santitร e della sua universalitร per tutti i cristiani. Afferma che tutti sono chiamati alla santitร , che รจ lo scopo della vita, citando l’Apocalisse per indicare che i santi sono una moltitudine innumerevole.
Sottolinea inoltre che la santitร non รจ unica nel suo aspetto, ma si manifesta in modi diversi, come dimostrano gli esempi di San Paolo e Santa Teresa di Lisieux, o di San Tommaso d’Aquino e San Giuseppe Benedetto Labre. Il punto focale del discorso si sposta sulla ricerca di Santa Teresa di Lisieux della sua vocazione, che scopre leggendo l’inno alla caritร di San Paolo, comprendendo che l’amore (la caritร ) รจ l’unica sorgente e il punto d’incontro di tutte le vocazioni.
Comastri conclude affermando che la caritร รจ l’anima di ogni percorso di santitร e senza di essa ogni azione รจ vana.
Trascrizione del video
Sia lodato Gesรน Cristo. Solennitร di tutti i santi. La santitร ha tante strade. La santitร รจ lo scopo della nostra vita, รจ il motivo per cui siamo stati creati, รจ ciรฒ che Dio aspetta da ciascuno di noi. Pertanto, รจ doveroso che ci chiediamo: ma chi sono i santi e quindi come dovremmo essere noi?
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Innanzitutto, va detto che i santi non sono pochi, non sono rari i privilegiati, poichรฉ tutti siamo chiamati alla santitร e tutti siamo stati creati per la santitร . Non รจ possibile che il progetto di Dio si esaurisca in poche persone: il sangue versato da Cristo deve avere un’immensa feconditร . Del resto, il libro dell’Apocalisse parla di una moltitudine immensa che nessuno poteva contare di ogni nazione, razza, popolo e lingua. E il numero 144.000 usato dall’autore รจ un simbolo per indicare che i santi sono tantissimi.
Va anche precisato che non si nasce santi, ma santi si diventa, lasciandosi modellare dalla potenza sanatrice di Cristo come da uno scalpello. Gilberto Chesterton giustamente ha osservato: “Cristo non รจ morto per gli eroi ma รจ morto per i deboli.” Pertanto, da ogni debolezza, con la grazia di Cristo, puรฒ sbocciare il fiore della santitร . Quanto รจ consolante questa veritร !
E la santitร , pur essendo unica, ha volti diversi, cosรฌ come diversi sono i temperamenti, diversi sono i tempi della storia, diverse sono le circostanze della vita. La santitร di Teresa Deisier che dall’etร di 15 anni fino alla morte รจ vissuta in pochi metri quadrati nel Carmelo, รจ certamente diversa dalla santitร dell’apostolo Paolo che, spinto da un fuoco interiore, ha viaggiato instancabilmente per annunciare il Vangelo di Gesรน. La santitร di Padre Pira Petelcina che dal 1918 al 1968 non รจ mai uscito dal convento di San Giovanni Rotondo, รจ certamente diversa dalla santitร di San Francesco Saverio che si รจ spinto fin sulla soglia della lontanissima Cina ed รจ morto guardando con nostalgia quell’immensa nazione che ancora non รจ stata raggiunta della luce di Cristo. La santitร di Tommaso d’Aquino che ha spaziato nelle profonditร dei misteri della fede, รจ certamente diversa dalla santitร di San Giuseppe Benedetto Labre che conosceva soltanto i rudimenti del catechismo. Eppure ambedue sono santi.
La santitร di Maria Goretti, che muore all’etร di 12 anni difendendo la dignitร della donna, la dignitร del vero amore, รจ ben diversa dalla santitร di Maria Teresa di Calcutta che fino all’etร di 87 anni ha seminato opere, opere di misericordia in 120 nazioni della terra. Eppure ambedue sono sante.
La santitร ha tantissimi volti, perรฒ ha necessariamente un punto di incontro, ha un’unica sorgente dalla quale sgorgano ruscelli che fanno percorsi diversissimi. Qual รจ questo punto di incontro? Qual รจ la sorgente unica?
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Mettiamoci in ascolto di una santa che, pur avendo scritto soltanto tre piccoli quaderni di appunti, nel 1997 รจ stata dichiarata dottore della Chiesa da San Giovanni Paolo II. Parlo di Santa Teresa di Risi. Nel settembre del 1896, un anno prima della sua morte avvenuta all’etร giovanissima di 24 anni, Teresa di Risie, per ordine della Priora, scrive il secondo quadernino dei suoi racconti.
Ella dice che a un certo momento della sua vita provรฒ una crisi di identitร : nel suo cuore bollivano forti desideri contrastanti. Pensava che per essere santi bisognasse percorrere tutte le vie dell’eroismo. Ella pertanto desiderava essere carmelitana nascosta agli occhi del mondo, ma allo stesso tempo desiderava essere apostola, missionaria del Vangelo in tutti gli angoli della terra. Desiderava essere sacerdote, pensando con quanto amore avrebbe accolto Gesรน nelle sue mani e l’avrebbe dato alle anime, ma nello stesso tempo desiderava non essere sacerdote, seguendo l’umiltร di San Francesco che rifiutรฒ la sublime dignitร del sacerdozio.
La piccola carmelitana soffriva, e le sembrava che il vento dei desideri di santitร fosse come impazzito dentro la sua anima. Scrive: “Durante l’orazione i miei desideri mi facevano soffrire, soffrire un vero martirio, ma proprio nella preghiera Dio offre la luce e la pace al cuore di Teresa.”
Infatti, leggendo le lettere di San Paolo, si imbatte nel capitolo 12ยบ della prima lettera ai Corinzi. Lรฌ l’apostolo spiega che la Chiesa รจ il corpo mistico di Cristo, e nel corpo ci sono tante membra, cioรจ tante vocazioni, e sono tutte necessarie, necessarie per la vita del corpo. Annota Teresa nel suo diario: “La risposta era chiara, ma non colmava ancora il mio desiderio e ancora non mi dava pace.”
E ancora: “Come Maddalena,” continua Santa Teresa, “chinandosi sempre sulla tomba vuota finรฌ per trovare colui che cercava, cosรฌ abbassandomi fino alle profonditร del mio nulla mi innalzai tanto in alto da raggiungere il mio scopo.”
ร sempre Santa Teresa che continua: leggendo l’inno alla caritร dell’apostolo Paolo capisce che la caritร รจ il punto di partenza indispensabile e il punto di arrivo ineludibile di tutte le vocazioni. Pertanto, vivendo la caritร , tutte le vocazioni si incontrano e tutti i cammini di santitร si incrociano.
Cosรฌ Teresa confida la sua meravigliosa scoperta. Ascoltiamola: “La caritร mi diede la chiave della mia vocazione. Capรฌ che se la Chiesa ha un corpo composto da diverse membra, l’organo piรน necessario, piรน nobile di tutti, non ne manca. Capรฌ che la Chiesa ha un cuore e che questo cuore arde di amore. Capรฌ che l’amore solo fa agire le membra della Chiesa; che se l’amore si spegnesse gli apostoli non annuncerebbero piรน il Vangelo, i martiri rifiuterebbero di versare il loro sangue. Capรฌ che l’amore racchiude tutte le vocazioni. Allora, nell’eccesso della mia gioia delirante, esclamai: ‘Gesรน, amore mio, la mia vocazione l’ho trovata finalmente! La mia vocazione รจ l’amore! Sรฌ, ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto, o Dio mio, me l’avete dato Voi, nel cuore della Chiesa, mia madre. Io sarรฒ l’amore. Cosรฌ sarรฒ tutto, cioรจ vivrรฒ tutte le vocazioni, perchรฉ l’anima di tutte le vocazioni รจ l’amore.”
Tiriamo una conseguenza per la nostra vita: se la caritร , come ci ricorda San Paolo e come sottolinea Santa Teresa di Lisier, รจ l’anima di ogni percorso di santitร , soltanto vivendo la caritร acquista valore davanti a Dio tutto ciรฒ che facciamo, mentre se ci viene a mancare la caritร , siamo al di fuori del percorso della santitร e fatichiamo invano e costruiamo sulla sabbia.
Senza la caritร , senza l’amore, tutto ciรฒ che facciamo, per usare un’espressione di San Paolo, vale quanto il tintino di un cembolo, cioรจ quanto un veloce rintocco di una campanella. Per l’intercessione dei santi, Dio ci conceda di capire quale correttivo dobbiamo dare ai comportamenti della nostra vita per camminare veramente nella via della santitร , che coincide con la via della caritร . ร il miglior modo per festeggiare tutti i santi che sono in cielo e ci aspettano in cielo per quella stessa strada che hanno percorso loro: la strada dell’amore nella situazione concreta della nostra vita.
Sia lodato Gesรน Cristo.
