Biblioteca Francescana – Commento al Vangelo del 29 Febbraio 2020 – Lc 5, 27-32

Dopo averci parlato del digiuno (vangelo di ieri), la parola odierna ci fa sedere a tavola con Matteo, il pubblicano divenuto scriba del regno dei cieli! Digiuno e banchetto sono entrambi segni che indicano la novità del regno: l’amicizia con Dio ristabilita con il perdono dei peccati.

Il banchetto preparato da Matteo deve essere stato particolarmente sontuoso, certamente degno di quello sposo che è anche medico delle anime e dei corpi, colui che è venuto per salvare i peccatori.

Pare di sentir vibrare la gioia di Gesù fra i suoi commensali! È la stessa gioia che gli farà dire: «c’è più gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione» (Lc 15, 7).

E se è così… che nessuno manchi all’appuntamento!

Dal Calendario del Patrono d’Italia 2020 – Ed. Biblioteca Francescana


Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 5, 27-32 In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». Parola del Signore

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