Benedetto XVI – Commento al Vangelo del 9 Settembre 2020

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Le “Beatitudini”, paradosso del cristiano.

Oggi, Gesรน chiama ripetutamente โ€œbeatiโ€ ai suoi discepoli. Le โ€œBeatitudiniโ€ sono parole di promessa, che allo stesso tempo servono come orientamento morale. Ogni โ€œbeatitudineโ€ descrive, per cosรฌ dire, la situazione di fatto dei discepoli di Cristo: sono poveri, sono affamati, piangono, sono odiati e perseguitati… Sono come delle โ€œattribuzioniโ€ pratiche, perรฒ anche delle indicazioni teologico-morali.

Nonostante la situazione di minaccia nella quale Gesรน vede i suoi, si converte in una promessa quando si guarda con la luce che viene dal Padre. Per il discepolo le โ€œBeatitudiniโ€ sono un paradosso: si invertono i criteri del mondo appena si vedono le cose con la scala dei valori di Dio. Le โ€œBeatitudiniโ€ sono promesse nelle quali risplende la nuova immagine del mondo e dellโ€™umanitร  che Gesรน inaugura, e nella quale โ€œsi invertono i valoriโ€.

-Quando โ€œguardoโ€ attraverso te, Signore, allora vivo con nuovi criteri, inizio a โ€œtoccareโ€ qualcosa che sta per arrivare (il Cielo) e entra lโ€™allegria nella sofferenza.



Il commento รจ tratto dai testi di Benedetto XVI. A cura di evangeli.net

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