Cari fratelli e sorelle!
Eโ grande la mia gioia nel poter spezzare con voi il pane della Parola di Dio e dellโEucaristia. Vi saluto tutti con affetto e vi ringrazio per la vostra calorosa accoglienza! Saluto in particolare il vostro Pastore, lโArcivescovo Mons. Paolo Romeo; lo ringrazio per le espressioni di benvenuto che ha voluto rivolgermi a nome di tutti, e anche per il significativo dono che mi offerto. Saluto anche gli Arcivescovi e i Vescovi presenti, i Sacerdoti, i Religiosi e le Religiose, i rappresentanti delle Associazioni e dei Movimenti ecclesiali. Rivolgo un deferente pensiero al Sindaco, On. Diego Cammarata, grato per il cortese indirizzo di saluto, al Rappresentante del Governo ed alle Autoritร civili e militari, che con la loro presenza hanno voluto onorare questo nostro incontro. Un ringraziamento speciale a quanti hanno generosamente offerto la loro collaborazione per lโorganizzazione e preparazione di questa giornata.
Cari amici! La mia Visita avviene in occasione di un importante raduno ecclesiale regionale dei giovani e delle famiglie, che incontrerรฒ nel pomeriggio. Ma sono venuto anche per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni di questa comunitร diocesana. Quando gli antichi Greci approdarono in questa zona, come ha anche ricordato il Sindaco nel suo saluto, la chiamarono โPanormoโ, cioรจ โtutto portoโ: un nome che voleva indicare sicurezza, pace e serenitร . Venendo per la prima volta fra di voi, il mio augurio รจ che veramente questa Cittร , ispirandosi ai valori piรน autentici della sua storia e della sua tradizione, sappia sempre realizzare per i suoi abitanti, come pure per lโintera Nazione, lโauspicio di serenitร e di pace sintetizzato nel suo nome.
So che a Palermo, come anche in tutta la Sicilia, non mancano difficoltร , problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietร , a causa della mancanza del lavoro, dellโincertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale e, come ha ricordato lโArcivescovo, a causa della criminalitร organizzata. Oggi sono in mezzo a voi per testimoniare la mia vicinanza ed il mio ricordo nella preghiera. Sono qui per darvi un forte incoraggiamento a non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani, cosรฌ profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione.
Cari fratelli e sorelle, ogni assemblea liturgica รจ spazio della presenza di Dio. Riuniti per la santa Eucaristia, i discepoli del Signore sono immersi nel sacrificio redentore di Cristo, proclamano che Egli รจ risorto, รจ vivo e datore di vita, e testimoniano che la sua presenza รจ grazia, forza e gioia. Apriamo il cuore alla sua parola ed accogliamo il dono della sua presenza! Tutti i testi della liturgia di questa domenica ci parlano della fede, che รจ il fondamento di tutta la vita cristiana. Gesรน ha educato i suoi discepoli a crescere nella fede, a credere e ad affidarsi sempre di piรน a Lui, per costruire sulla roccia la propria vita. Per questo essi gli chiedono: ยซAccresci in noi la fedeยป (Lc 17,6). Eโ una bella domanda che rivolgono al Signore, รจ la domanda fondamentale: i discepoli non chiedono doni materiali, non chiedono privilegi, ma chiedono la grazia della fede, che orienti e illumini tutta la vita; chiedono la grazia di riconoscere Dio e di poter stare in relazione intima con Lui, ricevendo da Lui tutti i suoi doni, anche quelli del coraggio, dellโamore e della speranza.
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Senza rispondere direttamente alla loro preghiera, Gesรน ricorre ad unโimmagine paradossale per esprimere lโincredibile vitalitร della fede. Come una leva muove molto piรน del proprio peso, cosรฌ la fede, anche un pizzico di fede, รจ in grado di compiere cose impensabili, straordinarie, come sradicare un grande albero e trapiantarlo nel mare (Ibid.). La fede – fidarci di Cristo, accoglierlo, lasciare che ci trasformi, seguirlo fino in fondo – rende possibili le cose umanamente impossibili, in ogni realtร . Ne dร testimonianza anche il profeta Abacuc nella prima lettura. Egli implora il Signore a partire da una situazione tremenda di violenza, dโiniquitร e di oppressione; e proprio in questa situazione difficile e di insicurezza, il profeta introduce una visione che offre uno spaccato del progetto che Dio sta tracciando e sta attuando nella storia: ยซSoccombe colui che non ha lโanimo retto, mentre il giusto vivrร per la sua fedeยป (Ab 2,4). Lโempio, colui che non agisce secondo Dio, confida nel proprio potere, ma si appoggia su una realtร fragile e inconsistente, perciรฒ si piegherร , รจ destinato a cadere; il giusto, invece, confida in una realtร nascosta ma solida, confida in Dio e per questo avrร la vita.
Nei secoli passati la Chiesa che รจ in Palermo รจ stata arricchita ed animata da una fede fervida, che ha trovato la sua piรน alta e riuscita espressione nei Santi e nelle Sante. Penso a santa Rosalia, che voi venerate e onorate e che, dal monte Pellegrino, veglia sulla vostra Cittร , di cui รจ Patrona. E penso anche ad altre due grandi Sante della Sicilia, Agata e Lucia. Nรฉ va dimenticato come il vostro senso religioso abbia sempre ispirato e orientato la vita familiare, alimentando valori, quali la capacitร di donazione e di solidarietร verso gli altri, specialmente i sofferenti, e lโinnato rispetto per la vita, che costituiscono una preziosa ereditร da custodire gelosamente e da rilanciare ancor piรน ai nostri giorni. Cari amici, conservate questo prezioso tesoro di fede della vostra Chiesa; siano sempre i valori cristiani a guidare le vostre scelte e le vostre azioni!
La seconda parte del Vangelo odierno presenta un altro insegnamento, un insegnamento di umiltร , che tuttavia รจ strettamente legato alla fede. Gesรน ci invita ad essere umili e porta lโesempio di un servo che ha lavorato nei campi. Quando torna a casa, il padrone gli chiede ancora di lavorare. Secondo la mentalitร del tempo di Gesรน, il padrone aveva tutto il diritto di farlo. Il servo doveva al padrone una disponibilitร completa; e il padrone non si riteneva obbligato verso di lui perchรฉ aveva eseguito gli ordini ricevuti. Gesรน ci fa prendere coscienza che, di fronte a Dio, ci troviamo in una situazione simile: siamo servi di Dio; non siamo creditori nei suoi confronti, ma siamo sempre debitori, perchรฉ dobbiamo a Lui tutto, perchรฉ tutto รจ suo dono. Accettare e fare la sua volontร รจ lโatteggiamento da avere ogni giorno, in ogni momento della nostra vita. Davanti a Dio non dobbiamo mai presentarci come chi crede di aver reso un servizio e di meritare una grande ricompensa. Questa รจ unโillusione che puรฒ nascere in tutti, anche nelle persone che lavorano molto al servizio del Signore, nella Chiesa. Dobbiamo, invece, essere consapevoli che, in realtร , non facciamo mai abbastanza per Dio. Dobbiamo dire, come ci suggerisce Gesรน: ยซSiamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareยป (Lc 17,10). Questo รจ un atteggiamento di umiltร che ci mette veramente al nostro posto e permette al Signore di essere molto generoso con noi. Infatti, in un altro brano del Vangelo egli ci promette che ยซsi cingerร le sue vesti, ci farร mettere a tavola e passerร a servirciยป (cfr Lc 12,37). Cari amici, se faremo ogni giorno la volontร di Dio, con umiltร , senza pretendere nulla da Lui, sarร Gesรน stesso a servirci, ad aiutarci, ad incoraggiarci, a donarci forza e serenitร .
Anche lโapostolo Paolo, nella seconda lettura odierna, parla della fede. Timoteo รจ invitato ad avere fede e, per mezzo di essa, ad esercitare la caritร . Il discepolo viene esortato a ravvivare nella fede anche il dono di Dio che รจ in lui per lโimposizione delle mani di Paolo, cioรจ il dono dellโOrdinazione, ricevuto per svolgere il ministero apostolico come collaboratore di Paolo (cfr 2Tm 1,6). Egli non deve lasciar spegnere questo dono, ma deve renderlo sempre piรน vivo per mezzo della fede. E lโApostolo aggiunge: ยซDio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di caritร e di prudenzaยป ( v. 7).
Cari Palermitani e cari Siciliani! La vostra bella Isola รจ stata tra le prime regioni dโItalia ad accogliere la fede degli Apostoli, a ricevere lโannunzio della Parola di Dio, ad aderire alla fede in modo cosรฌ generoso che, anche in mezzo a difficoltร e persecuzioni, รจ sempre germogliato in essa il fiore della santitร . La Sicilia รจ stata ed รจ terra di santi, appartenenti ad ogni condizione di vita, che hanno vissuto il Vangelo con semplicitร ed integralitร . A voi, fedeli laici, ripeto: non abbiate timore di vivere e testimoniare la fede nei vari ambiti della societร , nelle molteplici situazioni dellโesistenza umana, soprattutto in quelle difficili! La fede vi dona la forza di Dio per essere sempre fiduciosi e coraggiosi, per andare avanti con nuova decisione, per prendere le iniziative necessarie a dare un volto sempre piรน bello alla vostra terra. E quando incontrate lโopposizione del mondo, sentite le parole dellโApostolo: ยซNon vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostroยป (v. 8). Ci si deve vergognare del male, di ciรฒ che offende Dio, di ciรฒ che offende lโuomo; ci si deve vergognare del male che si arreca alla Comunitร civile e religiosa con azioni che non amano venire alla luce!ย La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi รจ debole nella fede, a chi confonde il male con il bene, a chi pensa che davanti ย al male, spesso profondo, non ci sia nulla da fare. Invece, chi รจ saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa, รจ capace di portare la forza dirompente del Vangelo. Cosรฌ si sono comportati i Santi e le Sante, fioriti, nel corso dei secoli, a Palermo e in tutta la Sicilia, come pure laici e sacerdoti di oggi a voi ben noti, come, ad esempio, Don Pino Puglisi. Siano essi a custodirvi sempre uniti e ad alimentare in ciascuno il desiderio di proclamare, con le parole e con le opere, la presenza e lโamore di Cristo. Popolo di Sicilia, guarda con speranza al tuo futuro! Faโ emergere in tutta la sua luce il bene che vuoi, che cerchi e che hai! Vivi con coraggio i valori del Vangelo per far risplendere la luce del bene! Con la forza di Dio tutto รจ possibile! La Madre di Cristo, la Vergine Odigitria da voi tanto venerata, vi assista e vi conduca alla profonda conoscenza del suo Figlio. Amen!
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Fonte: Radio Vaticana via FeedRss
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