Potenza e Incanto Dei Simboli Cristiani

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L’alfabeto dello Spirito

Una chiesa non è un edificio come tanti, è un giardino di cose belle da toccare e ammirare, pieno di profumi e di suoni.

Entrare in una chiesa è un’avventura… magica.

In tanti secoli, gli uomini hanno cercato di esprimere con segni e simboli la grandezza e la profondità della vita spirituale cristiana e li hanno disseminati nei luoghi dove si ritrovano per parlare con Dio: le loro chiese.

È importante gustarne i significati. Sono pochissime le persone ormai che li conoscono.

Entrando insieme in una chiesa, guardiamo e ascoltiamo il sussurro dello Spirito. Quello Spirito presente ovunque, intorno a noi, nella natura, nella vita di ogni giorno.

È la stessa voce che esce dalle pagine della Bibbia: fermiamoci ad ascoltare. Quell’incanto ci accompagna nella preghiera e nei riti, anche quelli semplici che possiamo celebrare a casa.

Cammineremo insieme conoscendo molti segni, oggetti, gesti che rendono la chiesa un luogo di vita e di fede. Nessun simbolo appartiene al passato, perché si presenta vivo oggi, anche nella vita di un bambino.

L’acqua, la luce, la cenere, l’olio, i colori liturgici, l’incenso, gli anelli… ogni oggetto verrà visto in tutti i suoi aspetti, a partire da quelli più naturali e semplici, per aiutare i ragazzi a vederli nell’ottica della fede, cioè dell’incontro dell’uomo con Dio, o meglio nel dialogo d’amore tra Dio e l’uomo, sua amata creatura.

Ci sarà un racconto che stimola la fantasia, l’aspetto biblico e qualche preghiera o celebrazione: saranno materiali utili e semplici per organizzare incontri tematici e ritiri spirituali, di certo per i piccoli, ma probabilmente anche per i loro genitori.

Cominciamo! Facciamo esperienza della potenza e dell’incanto dei simboli…

L’acqua, un miracolo di vita

Quando entri in una chiesa, fuori della porta o appena oltre il portale, trovi una conca di pietra o di metallo, semplice o preziosa, che contiene un po’ d’acqua.

Qualcuno la tocca, molti non ci badano proprio, ma è un segno bellissimo che ci racconta tantissime cose.

Puoi trovare anche una vasca più grande, magari in un angolo della chiesa; si chiama “battistero”.

Nel creato

Tu sei acqua e l’acqua è te. L’acqua è vita che scorre dentro di te. Il tuo corpo è composto per il 75% da acqua (e il tuo cervello per l’85%): immagina il tuo corpo come acqua, insieme a muscoli e ossa.

Pensa alla misteriosa natura di questa energia.

Cerchiamo di stringerla, e ci sfuggirà; teniamo le mani aperte e si fermerà con noi. Immobile, l’acqua diventerà stagnante; se le è concesso di scorrere, rimarrà pura.

L’acqua non cerca di raggiungere i punti alti, per stare al di sopra di tutto, ma va verso i luoghi più bassi.

Si raccoglie nei ruscelli e nei fiumi, scorre in direzione del mare, poi evapora per cadere di nuovo come pioggia. Irriga i campi, ci disseta, o ci diverte.

L’ acqua è un miracolo di vita.

Nella Bibbia

La Bibbia incomincia con due realtà: Dio e l’acqua.

Il resto del Libro di Dio è intriso d’acqua e infatti la troviamo quasi in ogni pagina, a partire dal pericoloso mare, o dal fiume Giordano,

passando attraverso le piogge, le sorgenti, i fiumi, i torrenti, i canali, i pozzi, le cisterne, i serbatoi celesti, il diluvio, l’oceano e così via.

Per non parlare poi dei verbi legati all’acqua come bere, abbeverare, aver sete, dissetare, versare, immergere (che in greco si dice “battezzare”), lavare, purificare…

Acqua dall’inizio alla fine: la Bibbia comincia con la creazione dell’acqua, e si chiude con l’immagine di «un fiume d’acqua viva» (Ap. 22,1).

L’acqua è simbolo di Dio, sorgente di vita.

Nella vita cristiana

L’acqua  è  un  dono  di  Gesù:
«Chi beve dell’acqua che io gli darò non avrà più sete, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv. 4, 14).

Così l’acqua diventa anche il segno della vita degli amici di Gesù.

L’acqua del Battesimo

Il Battesimo è come una festa di accoglienza in una grande famiglia. Qualcuno ti aspettava, ti ha aperto, ha preparato un posto per te. È bellissimo sentirsi accolti, vero?

Tu pensa in quali e quanti preparativi si affaccendarono i tuoi genitori prima che tu nascessi; persino i muri e i pavimenti avevano capito che bisognava far spazio a qualcuno che stava per arrivare.

Ti hanno accolto persino i ritmi quotidiani (hai scombussolato l’orario di tutti…).

Anche nella Chiesa accade così: tu nasci e c’è già una comunità che ti aspetta, per accoglierti. Quel giorno sei stato immerso nell’acqua, non ricordi?

Il sacerdote ha accompagnato quel gesto con le parole: Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

È una nuova nascita: sei uscito dall’acqua come un po’ di tempo prima eri uscito dal grembo della mamma.

Nella preghiera

Ringraziamento

Bevi un bicchiere d’acqua fresca, in silenzio; a ogni sorso ricorda di essere un bambino che può portare acqua agli altri, così come fanno i ruscelli che dissetano gli animali

e come fa la pioggia, che bagna le piante. Osserva in quanti luoghi l’acqua è lì pronta a servirti, scorrendo naturalmente. Con parole tue, ringrazia per questa sostanza che sostiene la vita e che sempre scorre.

Celebrazione

Versa dell’acqua fresca in un recipiente di vetro trasparente (che sia abbastanza largo e alto). Ammira il suo movimento e osserva come trova pace. Poi decora il recipiente con piccoli rami di foglie verdi e dei fiori, pensa all’acqua come simbolo di vita. Prima di iniziare la tua piccola celebrazione, in famiglia o con gli amici, metti nell’acqua una candela galleggiante; accendila. Cerca nel Vangelo la storia della samaritana (Gv 4,1-26): la donna incontra Gesù al pozzo e gli chiede acqua viva.

Leggila ad alta voce, cercando di immaginare la scena: è una storia molto bella. Dopo prega, restando in piedi; tieni le mani alzate come quando da piccolo chiedevi a papà di prenderti

in braccio: è segno che vuoi la vita da Dio, vuoi sentirti protetto. Se te la senti prova a cantare queste parole seguendo la musica che viene spontanea dal cuore.

Preghiera

Prega in modo semplice, con le parole del salmo 42: immagina anche tu, come quest’uomo, di essere una cerva stanca del cammino, desiderosa di trovare un ruscello per dissetarsi, di trovare frescura.

Una cerva nel deserto sicuramente non può desiderare nulla di meglio che trovare l’acqua. Che cosa non darebbe per l’acqua! Così l’uomo è desideroso di vedere Dio.

«Come una  cerva  anela  a ruscelli di acque, così la mia anima anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente; quando verrò a contemplare il volto di Dio?».

Testo a cura di Anna Peiretti e Bruno Ferrero.
Tratto da Dossier Catechista – Febbraio 2019 del quale è disponibile il file
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