Perchè andiamo a confessarci?

421

GESÙ Cristo ci ha rivelato l’amore di Dio e con la sua morte in croce ci ha riconciliato con il Padre. Il desiderio naturale dell’uomo di confessare la propria colpa e di esserne liberato, non viene deluso.

Cristo ci ha promesso di essere perdonati se riconosciamo davanti alla Chiesa la nostra colpa: «Tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo» (Mt 18,18). Questa buona notizia il cristiano può sentirla realizzata nel sacramento della Riconciliazione mediante l’assoluzione del sacerdote.

Cristo che ci ha riconciliati con il Padre è presente nella Chiesa. In suo nome essa assicura al penitente il perdono. Infatti gli apostoli hanno ricevuto dal Signore pieni poteri per rimettere i peccati: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati» (Gv 20,22-23).

Quando la Chiesa mediante i sacerdoti fa uso di questi pieni poteri e assolve il peccatore che si pente della sua colpa, la confessa sinceramente ed è pronto a ripararla, Dio conferma il perdono al peccatore. È Cristo stesso che agisce in questo sacramento: egli guida il peccatore alla conversione e agisce anche nel sacerdote confessore che, per suo incarico, pronuncia la parola efficace dell’assoluzione.

Accostarsi alla confessione è importante per tutti, non solo per coloro che ne hanno assolutamente bisogno per l’assoluzione di colpe gravi. È il sacramento istituito per il perdono dei peccati commessi dopo il battesimo e ci ridona l’innocenza e la santità del battesimo.

Umberto Lovato, ssp