Reggiti forte perchรฉ stiamo per fare un salto di 2000 anni nel passato per incontrare Gesรน in un tempio. Vieni con me?
Attorno a noi profumo dโincenso. Lame di luce penetrano attraverso gli alti finestroni e si fanno strada nella penombra del tempio. Vedi? Lรฌ sulla sinistra un uomo pare proprio un faraone! Il copricapo tempestato di gemme preziose, le vesti ampie e sgargianti, frange vistose e lunghissime gli scendono dalle ginocchia fino ai piedi.
Il braccio sinistro fasciato da un lungo nastro di cuoio, alla cui estremitร รจ legato lโastuccio che nasconde le Scritture. Ritto ed impettito, parla con voce alta e stentorea, come un attore di teatro:ย ยซO Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano.ย Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedoยปย (vv. 11-12). Un uomo โperfettoโ che snocciola i peccati degli altri: ladri, ingiusti, adulteriโฆ ma chi vuole convincere? Piรน se stesso, o forse gli altri?ย
Grida forte per non sentire la voce della sua coscienza che lo rimprovera. E disprezza lโaltro uomo. Quale altro uomo, ti stai chiedendo? ร quello che sta ricurvo in penombra laggiรน, dietro a quella colonna, quasi a volersi nascondere, mentre si batte il petto mormorando con gli occhi bassi: ยซO Dio, abbi pietร di me peccatoreยป (v. 13).
Ecco, entra in scena Gesรน. Che emozione! Avanza a passi decisi. Lo vedi? Sta arrivando proprio qui, accanto a noi! Ad ogni possente falcata, le ciocche dei suoi capelli danzano sul suo capo. Gli occhi sono cosรฌ luminosi che il suo sguardo sembra fendere lโaria come una spada, fino a colpire il fariseo che sta ritto in piedi. La mascella si serra ed i suoi pugni si stringono.
Ci pare di udirlo pronunciare:ย ย ยซGuai a voi!ยปย (cfr. Mt 23) e denunciare tutti i vizi, le ipocrisie, le simulazioni, che rendono quellโuomo unย ยซsepolcro imbiancatoยปย (cfr. Mt 23,27). Poi il suo sguardo si tinge di un colore nuovo. La sua mano destra si apre ed indica con un gesto ampio e pacato il pubblicano, mentre osserva:ย ยซquesti, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยปย (v. 14).
Di nuovo gli occhi di Gesรน tornano a posarsi sul fariseo. Ci pare di udire la voce dei suoi pensieri: โfanno lโelemosina davanti a tutti perchรฉ cercano lโammirazione degli uomini e non gli interessa nulla di Dio. Pregano a voce alta, ma invece di preoccuparsi di fare arrivare la loro voce a Dio, desiderano soltanto venire ascoltati dagli uomini. Per farsi grandi moltiplicano le parole nelle loro preghiere e simulano una fede che, in realtร , non hanno. Arrivano perfino al punto di digiunare pur di mettersi in mostra (cfr. Mt 6). Amano la vanitร , sono pieni di sรฉ, cercano sempre i primi posti nelle sinagoghe e sono gonfi dโorgoglio e presunzione. Si credono perfetti. E pensano di essere gli unici detentori della veritร .
Amano farsi vedere, ma รจ come se fossero ciechi, perchรฉ riescono a guardare solo la propria immagine rispecchiata negli occhi degli altri. Sono selettivamente ciechi, perchรฉ non si accorgono di nulla e di nessuno tranne che di loro (cfr. Mt 23,16).
Giustificano il loro abbigliamento sfarzoso, lโoro e le gemme che ricoprono i loro abiti, con lโintenzione di dare gloria a Dio. Ma in realtร sono le persone piรน lontane dal Signore e, al centro dei loro desideri, cโรจ solo il loro straripante egoismoโ.
Lโillusione di possedere la veritร talvolta attribuisce allโuomo unโarroganza illimitata, gli sottrae la luciditร di valutare le situazioni e la capacitร di comprendere. Davanti alla veritร esaltata lโumanitร si paralizza, diventa sorda e cieca. E i prodotti di questo simulacro di veritร sono la violenza ed il sopruso.
Ecco che i farisei, che dovrebbero essere uomini di fede, si trasformano nei peggiori mostri della terra, capaci addirittura di condannare a morte perfino il Figlio di Dio. Detentori di un sapere che in realtร รจ fatto per la maggior parte di ignoranza, i farisei si arrogano il diritto di dare ordini a Gesรน. Non solo. Addirittura pretendono di decidere che cosa sia lecito che il Figlio di Dio faccia e quando. Quale uomo, nella storia, ha mai osato comandare il proprio Dio?
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Dobbiamo fare attenzione, perchรฉ al giorno dโoggi รจ facile scivolare al livello dei farisei. Quante volte ci sentiamo cosรฌ sicuri di noi stessi, tutti pieni del nostro โioโ, a tal punto da non renderci conto di essere โvuoti di Dioโ? Il โfariseo che cโรจ in noiโ viene fuori ogni volta che apriamo la bocca per criticare qualcuno, senza neppure domandarci quali e quante difficoltร possa aver superato. Quante volte ci sentiamo piรน abili di un esperto? Piรน colti di uno studioso? Piรน scattanti di un atleta? E purtroppoโฆ quante volte ci sentiamo addirittura piรน โgiustiโ di Dio? In tutte queste situazioni la nostra lingua si muove piรน velocemente della nostra testa e troppo piรน veloce rispetto al nostro cuore.
Ci sono peccati cosรฌ evidenti che si riconoscono subito: รจ facile capire che un ladro รจ un ladro. Rubare รจ un grave peccato, ma chi ruba รจ consapevole di delinquere e la sua โetichettaโ รจ molto chiara. Come quella di un assassino, di un truffatore, di un bugiardoโฆ e di tutte le persone che commettono deliberatamente azioni sbagliate, sapendo di sbagliare. Sono individui che nascondono il proprio peccato agli altri, ma lo hanno ben presente a se stessi. Il seme di Dio, che cresce dentro al cuore di ciascuno di noi, vibra e trema nel petto di questi peccatori e grida forte invitandoli alla conversione. Molti di loro, se saranno capaci di ascoltare questa voce, potranno davvero pentirsi e cambiare. Ecco quali sono i peccatori che โci passeranno avanti nel Regno di Dioโ. Persone che sapranno pulirsi il cuore e lโanima, dopo essersi riconosciuti peccatori.
Accanto ai tanti peccatori, consapevoli dei propri errori e delle proprie fragilitร , ci sono individui che non ammetteranno mai di sbagliare. Sono i farisei di ieri e di oggi: persone che si ritengono perfette e specchiate e che si sentono autorizzate a giudicare e condannare chiunque passi loro davanti. Gente abilissima ad individuare la pagliuzza nellโocchio altrui, ma completamente cieca di fronte alla trave che sta nel proprio (cfr. Luca 6,41).
Nel loro delirio si ritengono giusti e non si riconoscono bisognosi del perdono di Dio. Cosรฌ facendo soffocano perfino quel seme che Dio ha posto dentro al loro cuore. Non gli permettono di parlare. Non gli consentono di crescere. Aridi dentro, si comportano come impostori perfino con se stessi: senza essere capaci di riconoscere il loro peccato. Cosรฌ facendo, rischiano di non sentire Gesรน che passa prima per invitarli alla conversione e poi per donare loro la salvezza.
Io prego che gli occhi della tua anima non siano mai ciechi, ma sempre pronti a riconoscere Gesรน!
Per gentile concessione di Alessandro Ginotta
Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginotta https://www.labuonaparola.it/
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