Alessandro Ginotta – Commento al Vangelo del giorno, 9 Aprile 2024

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Oggi incontreremo un personaggio misterioso: lo seguiremo sgattaiolare guardingo, per infilarsi nella casa di Gesรน.

Ecco Nicodรจmo, dottore della Legge, fariseo e membro del Sinedrio, tre elementi che ce lo farebbero collocare tra i โ€œnemiciโ€ di Gesรน, inveceโ€ฆ nel cuore della notte, questโ€™uomo sgattaiola dal tribunale e si infila โ€œdi soppiattoโ€ nella casa dove Gesรน รจ ospite e si mette a chiacchierare con lui come si farebbe con un vecchio amico.

Eโ€™ un โ€œcapo dei Giudeiโ€, quindi non voleva esporsi, mostrandosi discepolo tra i discepoli, ma, รจ anche amico di Gesรน e gli rese onore quando, insieme a Giuseppe dโ€™Arimatea, lo depose nella tomba (Gv 19,39-42). In quellโ€™occasione, Nicodรจmo portรฒ โ€œuna mistura di mirra e di aloe di circa cento libbreโ€ per la preparazione del corpo di Gesรน (Gv 19,39), una simile quantitร ,ย  al tempo, veniva utilizzata soltanto per la sepoltura di un re.

E allora godiamoci questo scampolo di vita privata di Gesรน. Lo troveremo amichevolmente a parlare con Nicodรจmo. Lo esorterร  a โ€œrinascereโ€, come Gesรน esorta anche oggi tutti noi! Questa rinascita, รจ il risultato di una conversione: morire al peccato per iniziare una nuova vita con Dio. E, questo cammino, lo potremo compiere con lโ€™aiuto dello Spirito Santo: ยซNon meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dallโ€™alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene nรฉ dove va: cosรฌ รจ chiunque รจ nato dallo Spiritoยป. Proprio questa รจ la famosa frase che citiamo quando, riferendoci allo Spirito Santo, affermiamo che โ€œsoffia dove vuoleโ€.ย 

Spesso nei testi sacri la presenza di Dio viene descritta come un vento. Un venticello leggero che accarezza. Mi piace sempre ricordare il brano del Libro dei Re (1Re 19,9.11-13) che narra lโ€™incontro tra il profeta Elia e Dio: โ€œEd ecco che il Signore passรฒ. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel ventoโ€. Elia si accorse che il Signore non era lรฌ. Prosegue la Scrittura: โ€œDopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggeraโ€. Ed ecco che, come lโ€™udรฌ, Elia si accorse che lรฌ era il Signore, cosรฌ si coprรฌ il volto con il mantello ed uscรฌ dalla grotta per adorarlo. 

Eโ€™ cosรฌ, amici cari. Talvolta pensiamo che Dio si debba manifestare con qualche fenomeno eclatante, ma Dio non fa rumore. Egli รจ presente ogni giorno nelle nostre vite. Cara lettrice, caro lettore, sรฌ, anche tu, se farai attenzione, se farai silenzio, in questo momento potrai sentire la presenza del Signore. Silenziosa, discreta, ma piena di pace. Un soffio leggero, un alito di vento. 

Ma questa brezza che accarezza dolcemente puรฒ voltare la pagina della nostra vita. Puรฒ fare di noi degli uomini nuovi. Questo vento spazza via la polvere del peccato, dellโ€™ingordigia, dellโ€™egoismo. Ripulisce la nostra anima dalle incrostazioni che impediscono alla fiammella che brilla nel nostro cuore di illuminare il nostro cammino. Ed ecco il potere gentile di Dio: senza prevaricarci ci purifica e ci migliora, ci dร  la forza per diventare testimoni del Vangelo. Gonfia le nostre vele e ci spinge verso lโ€™alto. Lร , dove dobbiamo rinascere.

Eโ€™ un dialogo che strappa un sorriso quello tra Nicodรจmo, che potremmo definire il โ€œdiscepolo fariseoโ€ e Gesรน. Guardate la sottile ironia di Cristo: ยซTu sei maestro dโ€™Israele e non conosci queste cose?ยป (cfr v. 10). Eโ€™ un poโ€™ come se dicesse:โ€œMa come, Nicodemo, tu che  sei โ€˜maestroโ€™ non sai queste cose?โ€. 

In cuor nostro, anche noi ci comportiamo troppo spesso come se fossimo farisei. Quante volte ci sentiamo cosรฌ sicuri di noi stessi, tutti pieni del nostro โ€œioโ€, a tal punto da non renderci conto di essere โ€œvuoti di Dioโ€? Il โ€œfariseo che cโ€™รจ in noiโ€ viene fuori ogni volta che apriamo la bocca per criticare qualcuno, senza neppure domandarci quali e quante difficoltร  possa aver superato. Quante volte siamo piรน abili di un esperto? Piรน colti di uno studioso? Piรน scattanti di un atleta? E purtroppoโ€ฆ quante volte addirittura ci sentiamo piรน โ€œgiustiโ€ di Dio? In tutte queste situazioni la nostra lingua si muove piรน velocemente della nostra testa e troppo piรน veloce rispetto al nostro cuore.

Gesรน ci dice: ยซChi รจ da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perchรฉ non siete da Dioยป (Giovanni 8,47). Saper ascoltare. Eโ€™ quanto ci chiede per diventare suoi discepoli. Camminare alla sequela di Gesรน significa marciare dietro di Lui, non fare strada. Dobbiamo avere coscienza dei nostri limiti e farci umili. Sรฌ, dobbiamo riconoscere che non sempre siamo in grado di capire, come gli apostoli non riuscirono a comprendere le parole con le quali Gesรน predisse la propria Passione e Risurrezione. 

Il serpente innalzato da Mosรจ nel deserto รจ un simbolo difficile. E qualche volta, le cose non sono semplici come potrebbero sembrare allโ€™apparenza. Per questo non dobbiamo parlare prima di pensare. Non dobbiamo sentenziare prima di capire. Gesรน ci mette davanti al grande mistero della Croce: questa veritร  che ci spaventa. Questo strumento di morte che, nelle sue mani, diventa mezzo per la Risurrezione. Difficile da comprendere. Davanti alla Croce, forse, non dovremmo neppure aprire bocca. Ma soltanto guardare: contemplare il grande mistero di Dio che, per amore, si รจ fatto uomo e, per amore, si รจ fatto Pane.

Fonte: La Buona Parola, il blog di Alessandro Ginottaย https://www.labuonaparola.it
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