Alberto Maggi – Commento al Vangelo di domenica 19 Luglio 2020

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Commento video (e trascrizione) al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM

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LASCIATE CHE Lโ€™UNA E Lโ€™ALTRO CRESCANO INSIEME FINO ALLA MIETITURA

Nel vangelo di Matteo non sono presenti soltanto le tentazioni che Gesรน ha subito, ma vengono esposte anche le possibili tentazioni della comunitร  dei credenti in ogni tempo. Nel capitolo 13, troviamo tre parabole, con la risposta a tre possibili tentazioni: sono le parabole del Regno. รจ Gesรน che parla ai suoi discepoli, espone queste parabole del Regno dei cieli, ricordo che questa espressione รจ tipica di Matteo, ma indica il Regno di Dio, cioรจ la societร  alternativa dove, anzichรฉ accumulare per sรฉ, si condivida generosamente con gli altri, dove anzichรฉ comandare, si serva, e dove anzichรฉ salire, si scende. Questo รจ il Regno dei cieli.

La prima tentazione alla quale รจ sottoposta la comunitร  di ogni tempo, รจ la tentazione di essere una comunitร  di eletti, una comunitร  di gente superiore, e che quindi cerca di eliminare gli altri. A questa tentazione Gesรน risponde con la parabola, quella del seminatore e della zizzania. Dice Gesรน che โ€œmentre tutti dormivano, venne il suo nemico,โ€ il nemico del Signore, โ€œseminรฒ della zizzaniaโ€, la zizzania รจ un seme che รจ tossico, รจ un narcotico, โ€œin mezzo al granoโ€. Ma piรน dannosa del seme nocivo della zizzania, sono i servi, gli zelanti servi. Infatti โ€œAllora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: โ€œSignore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?โ€, e si propongono โ€œVuoi che andiamo a raccoglierla?โ€. E nella parabola il padrone del campo lo impedisce, dice: โ€œNo perchรฉ non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il granoโ€. La loro azione, quella dei servi zelanti, รจ piรน pericolosa della zizzania. Quindi Gesรน dice no ad una comunitร  di soli eletti, questa รจ la tentazione che subiscono spesso i gruppi ecclesiali, nei quali ognuno si sente di avere l’unica risposta al modo di vivere del messaggio di Gesรน, e per questo snobbano o condizionano la vita degli altri. Gesรน non รจ d’accordo su questo, quindi no alla tentazione di essere una comunitร  di eletti.

La seconda tentazione che la comunitร  subisce, lo vediamo lungo tutto il vangelo, รจ quella della manรฌa di grandezza, allora Gesรน continua, dice: โ€œespose loro un’altra parabola dicendo: โ€œEspose loro unโ€™altra parabola, dicendo: ยซIl regno dei cieli รจ simile aโ€. Per comprendere questa parabola bisogna rifarsi al profeta Ezechiele. Nel profeta Ezechiele il regno futuro era immaginato, รจ il capitolo 17 di Ezechiele, come un cedro, il cedro lo sappiamo, il cedro รจ chiamato il re degli alberi, che รจ posto su un alto monte. Quindi qualcosa di straordinario, qualcosa che attira subito la vista, l’ammirazione per il suo splendore. Gesรน dice nulla di tutto questo: โ€œรจ simile a un granello di senape che l’uomo prese e seminรฒโ€, รจ strano che Gesรน parli di seminare, perchรฉ la senape non si semina, โ€œnel suo campoโ€. Commenta Gesรน: โ€œEsso รจ il piรน piccolo di tutti i semiโ€, la senape รจ una pianta infestante; i suoi semi, che sono microscopici, piccolissimi, con il vento arrivano ovunque, per questo non viene seminata, ma viene temuta dai contadini palestinesi. Quindi รจ piccolo, ma arriva ovunque: questo รจ il messaggio di Gesรน: โ€œEsso รจ il piรน piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, รจ piรน grande delle altreโ€, e qui ecco la sorpresa di Gesรน, โ€œpiante dell’ortoโ€, cosa vuol dire Gesรน? Che il Regno dei cieli, cioรจ il Regno di Dio, anche nel suo momento di massimo splendore, non attirerร  l’attenzione; la pianta della senape รจ un arbusto che, in zone favorevoli, tipo il lago di Galilea, raggiunge due o tre metri, ma รจ una pianta comune che non attira nessuna attenzione. Ebbene per Gesรน, il Regno di Dio, nel momento del suo massimo sviluppo, non attirerร  l’attenzione per la sua grandezza, per la sua meraviglia, ma come una pianta infestante, arriverร  ovunque.

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La terza e ultima tentazione รจ quella dello scoraggiamento. La comunitร  cristiana รจ piccola, il lavoro da fare รจ tanto, e c’รจ il rischio di scoraggiarsi. Allora Gesรน, per questa tentazione, dice un’altra parabola: โ€œยซIl regno dei cieli รจ simile al lievito, che una donna prese e mescolรฒ in tre misure di farinaโ€, tre misure di farina sono quaranta chili, รจ un po’ tanto per una casa domestica. Perchรฉ questo riferimento ai quaranta chili? Perchรฉ nell’Antico Testamento, questa quantitร  di misura appare in relazione agli episodi di Abramo e di Sara, di Gedeone e di Anna, la madre del profeta Samuele, sempre in occasione dell’esaudimento delle promesse di Dio al popolo, anche in circostanze che sembravano impossibili.

Allora dice: questo lievito lo โ€œmescolรฒ in tre misure di farina, finchรฉ non fu tutta lievitataยปโ€; la comunitร  cristiana non deve spaventarsi di fronte all’enormitร  del lavoro, ma deve mescolarsi con la realtร  esistente per poi trasformarla, e Gesรน lo garantisce. Ebbene delle tre parabole, l’unica che i discepoli chiedono in maniera perentoria, addirittura imperativa di spiegare, รจ quella che, non รจ che non l’hanno capita, forse รจ l’unica che hanno capito, ma sulla quale non sono d’accordo. Infatti โ€œin casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: ยซSpiegaciโ€, e il verbo รจ all’imperativo, con autoritร , โ€œla parabola della zizzania nel campoยปโ€. Quindi questa parabola in cui Gesรน smentisce la tentazione di essere una comunitร  di eletti, una comunitร  di superiori riguardo agli altri, questa non viene accettata dalla comunitร  dei discepoli.

Ebbene Gesรน spiega, in questo resto della parabola, che sono gli individui che si giudicano da soli, scegliendo cosa essere: o essere grano, pane che alimenta, benedizione per gli altri, o essere zizzania, un tossico che avvelena e che dร  la morte. Quindi tre tentazioni alle quali le comunitร  di tutti i tempi possono essere sottoposte, ma con la certezza, con la garanzia, che il messaggio di Gesรน si realizzerร  nonostante tutto, nonostante la pochezza dei termini.


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