Alberto Maggi – Commento al Vangelo di domenica 14 Giugno 2020

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Commento video (e trascrizione) al Vangelo di p. Alberto Maggi OSM

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LA MIA CARNE รˆ VERO CIBO E IL MIO SANGUE VERA BEVANDA

รˆ la conclusione del lunghissimo discorso tenuto da Gesรน nella sinagoga di Cafarnao, un discorso che gli costerร  la delusione da parte della folla che seguiva Gesรน sperando che potesse diventare il loro re; susciterร  la preoccupazione dei capi religiosi, delle autoritร , perchรฉ comprendono che Gesรน viene a proporre, a inaugurare, una nuova relazione con Dio, molto diversa, addirittura destabilizzante, da quella che essi hanno imposto al popolo, e costerร  a Gesรน anche l’abbandono di molti dei suoi discepoli che, alla fine di questo discorso, lo abbandoneranno. Vediamo che cosa รจ successo, รจ il capitolo 6 di Giovanni, dal versetto 51 al 58.

Gesรน ancora una volta rivendica la condizione divina attraverso il nome di Dio โ€œIo sonoโ€, Io sono il pane vivo. Il termine adoperato dall’evangelista indica pane vivente e usa un termine che indica una vita indistruttibile, quindi รจ un pane che, se mangiato, produce nell’uomo una vita di una qualitร  tale capace di superare la morte. Disceso dal cielo, – naturalmente il senso รจ teologico e non spaziale – indica l’origine divina; e poi Gesรน mette una condizione: se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno – perchรฉ รจ un pane che comunica una vita indistruttibile – e il pane che io darรฒ, รจ lโ€™immagine, qui lโ€™evangelista sta anticipando il significato dell’eucarestia, รจ la mia carne, il dono di Dio passa attraverso la carne di Gesรน, per la vita del mondo. Non ci puรฒ essere comunicazione dello Spirito dove non ci sia anche il dono della carne. Gesรน rovescia la spiritualitร  del tempo: a quel tempo lโ€™uomo doveva spiritualizzarsi per innalzarsi verso Dio e invece lui presenta un Dio che si umanizza sempre piรน per avvicinarsi allโ€™uomo. Allora la comunicazione di Dio si ha attraverso lโ€™umanitร  delle persone: piรน siamo umani e piรน Dio riesce a manifestarsi attraverso di noi.

Questo suscita allarme e preoccupazione, ed infatti Allora i Giudei – cioรจ i capi religiosi, le autoritร  – si misero a discutere aspramente fra loro: โ€œcome puรฒ costuiโ€, non nominano mai Gesรน. Tanto รจ il livore, tanto รจ il disprezzo nei confronti di Gesรน che evitano sempre di nominarlo e usano termini abbastanza dispregiativi, โ€œcostuiโ€, โ€œquestoโ€, โ€œdarci la carne da mangiare?โ€. Un Dio che, anzichรฉ pretendere i doni, sia lui che si dona agli uomini, questo รจ inaccettabile per la mentalitร  religiosa.

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Allora Gesรน rinnova la condizione: Gesรน disse loro: โ€œIn veritร  in veritร  – quindi รจ unโ€™espressione che significa quello che vi sto per dire รจ sicuro, certo – io vi dico – ed ecco la condizione – se non mangiate la carne del figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, attraverso la carne e il sangue lโ€™evangelista si rifร  allโ€™immagine con la quale fin dallโ€™inizio del vangelo ha presentato Gesรน: Gesรน รจ lโ€™agnello di Dio. Cos’รจ lโ€™agnello di Dio? Mosรจ la notte dell’esodo aveva chiesto, comandato ad ogni famiglia di prendere un agnello e di mangiarne: la carne avrebbe dato la forza per inaugurare questo cammino verso la terra della libertร  e il sangue li avrebbe protetti dalla morte. Ecco Gesรน รจ il vero agnello la cui carne aiuta in questo cammino, in questo esodo, e il sangue libera non dalla morte fisica, ma dalla morte eterna.

E Gesรน dice non avete in voi, non dice la vita, vita: รจ la stessa vita: non cโ€™รจ realizzazione dell’uomo se non attraverso lโ€™assimilazione e lโ€™identificazione con Gesรน. Poi Gesรน, e qui lโ€™evangelista usa un termine urtante, che non si adopera per le persone, dice chi mangia, in greco รจ โ€œtrogonโ€ (fonetico), sentiamo giร  il suono, รจ mangiare rozzo, grezzo, quello degli animali, perchรฉ fa questo? Per evitare qualunque senso spirituale del termine, indica proprio una vera assimilazione. La mia carne – e poi Gesรน dice quello che non avrebbe mai dovuto dire in un consesso ebraico – e beve il mio sangue, il sangue รจ la vita delle persone, gli ebrei non bevevano neanche il sangue degli animali, come si puรฒ bere il sangue? Questa รจ una cosa urtante; ha – non dice la vita eterna – ha vita eterna. La vita eterna non รจ un qualcosa che si aggiunge a questa vita, ma รจ una vita di una qualitร  tale che รจ indistruttibile, e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. E poi conferma Gesรน perchรฉ la mia carne รจ vero cibo e il mio sangue vera bevanda, cioรจ lโ€™autentico nutrimento.

E Gesรน ancora insiste chi mastica la mia carne e beve il mio sangue – e per la prima volta rimane, รจ un verbo che รจ molto caro all’evangelista, lo adopera ben quaranta volte nel suo vangelo il verbo rimanere – rimane in me e io in lui. Il Dio di Gesรน non รจ un Dio che assorbe lโ€™uomo, ma un Dio che chiede di essere accolto nellโ€™uomo per fondersi con lui e dilatarne la capacitร  dโ€™amore. Questo fa sรฌ che lโ€™uomo rimanga in Dio e Dio nellโ€™uomo.

E poi Gesรน continua Come il Padre che ha la vita, letteralmente il padre vivente, ha mandato me e io vivo per il Padre cosรฌ anche colui che – di nuovo – mastica me vivrร  per me. Questo vivere per Gesรน significa a causa di Gesรน e grazie a Gesรน: alla vita ricevuta corrisponde una vita donata. รˆ lโ€™immagine dell’eucarestia. Nella eucarestia cโ€™รจ una dinamica di amore ricevuto e amore comunicato: tanto piรน grande รจ la capacitร  di donarsi, tanto piรน grande รจ la capacitร  di ricevere questo Dio che in noi rimane.

E conclude Gesรน, e conclude con un affondo che poi gli costerร  lโ€™abbandono da parte dei discepoli, questo, e lo sottolinea, questo รจ il pane disceso dal cielo, qual era il pane disceso dal cielo? Il pane disceso dal cielo era la manna nel deserto. Gesรน dice no, non รจ la manna, questo รจ il pane disceso dal cielo e non come quello che mangiarono i padri e morirono. E Gesรน di nuovo affonda il coltello nella piaga dellโ€™esodo. Lโ€™esodo รจ stato un fallimento: tutti quelli che hanno seguito Mosรจ sono tutti morti nel deserto e soltanto i loro figli ci sono entrati. E conclude Gesรน, di nuovo col verbo masticare, chi mastica questo pane vivrร  in eterno. Lโ€™esodo di Gesรน รจ destinato a realizzarsi pienamente.


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