Alberto Maggi – Commento al Vangelo di domenica 11 Luglio 2021

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Commento video alla SECONDA LETTURA di domenica 11 Luglio 2021 a cura di p. Alberto Maggi OSM

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Questa domenica, anzichรฉ il vangelo che si puรฒ trovare giร  commentato altre volte su Youtube, scelgo di commentare la seconda lettura perchรฉ รจ un testo prezioso: รจ la lettera di Paolo agli Efesini. Paolo saluta i santi che sono in Efeso, โ€œsantiโ€ non si intendono quelli che noi intendiamo, le persone canonizzate; era una maniera che avevano i credenti per chiamarsi tra di loro perchรฉ, attraverso il battesimo, rinunciavano al male e avevano scelto di vivere per gli altri. Questi sono i santi.

Poi Paolo inizia con una triplice benedizione, quindi il numero tre significa โ€œquello che รจ completoโ€, dice โ€œBenedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieliโ€, quindi cโ€™รจ unโ€™abbondanza traboccante di benedizione e per cosโ€™รจ questa benedizione? Qui Paolo scrive qualcosa di straordinario โ€œIn luiโ€, in Gesรน Cristo, โ€œci ha scelti prima della creazione del mondoโ€. Noi non siamo venuti al mondo per un caso, ma siamo venuti al mondo perchรฉ, prima ancora di creare il mondo, Dio ci aveva pensato e ci aveva scelto. Questo vuol far comprendere che noi siamo il capolavoro della creazione e ogni evento che si incontra nella nostra vita, anche il piรน difficile, il piรน doloroso, non impedirร  a Dio di realizzare il suo progetto attraverso di noi. Siamo venuti al mondo perchรฉ il Padre ha bisogno di ognuno di noi per manifestarsi in forme nuove, originali e creative, attraverso manifestazioni dโ€™amore e della sua compassione.

โ€œPer essere santi e immacolati di fronte a lui nella caritร โ€. Santo, lโ€™abbiamo visto, significa separato dal male, immacolato quello che rende impuro la persona secondo lโ€™insegnamento di Gesรน รจ il male che volontariamente si fa gli altri, mentre il bene ci avvicina sempre di piรน a Dio, e nella caritร . Il termine adoperato da Paolo e โ€œagapeโ€, il termine greco รจ amore disinteressato, un amore che รจ lo stesso amore con il quale Dio ci ama, che non guarda i meriti delle persone, ma i loro bisogni.

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Qui Paolo scrive qualcosa di incredibile, di straordinario, โ€œpredestinandoci ad essere suoi figli adottiviโ€ Con lโ€™adozione alla quale si riferisce Paolo non sโ€™intende quello che noi intendiamo per adozione, lโ€™accoglienza di un bambino in seno a una famiglia, ma era un istituto giuridico adoperato dagli imperatori i quali, vedendo la fine della loro vita, non lasciavano mai il loro regno a uno dei figli, ma individuavano tra gli ufficiali e i generali colui che ritenevano capaci di portare avanti il loro impero. Abbiamo avuto tanti imperatori che sono stati adottati, da Tiberio, Augusto, Marco Aurelio, Traiano e Adriano sono stati tutti imperatori adottivi. Allora Paolo sta dicendo qualcosa di straordinario: che Dio, pensando a noi prima della creazione del mondo, ha tanta fiducia, ha tanta speranza in noi che ci ritiene capaci di collaborare con lui alla creazione. Perchรฉ la creazione non รจ terminata. Il racconto del libro del Genesi non รจ il rimpianto per un paradiso irrimediabilmente perduto, ma la profezia di un paradiso da costruire al quale tutti noi siamo chiamati a collaborare. Per questo Gesรน ha detto โ€œIl Padre mio lavora e io lavoro sempreโ€.

Allora questo progetto al quale noi siamo chiamati รจ che siamo stati creati per creare, comunicare vita, siamo vivi per vivificare e siamo amati per rendere capaci gli altri attraverso il nostro amore di accogliere lโ€™amore. E conclude Paolo โ€œMediante Gesรน Cristo, secondo il disegno dโ€™amore della sua volontร โ€; ecco qual รจ la volontร  di Dio: la volontร  di Dio non coincide, come a volte si dice, con gli eventi negativi della nostra vita, ma la volontร  di Dio รจ che noi abbiamo la condizione divina, come? Mediante una pratica di un amore simile al suo, quello che Lui ha per noi.