Commento al Vangelo del 12 Agosto 2018 – Don Francesco Cristofaro

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CHI CREDE HA LA VITA ETERNA

XIX DOMENICAย  T. O. ANNO B

Prima Letturaย ย  1 Re 19, 4-8

Dal primo libro dei Re

In quei giorni, Elia s’inoltrรฒ nel deserto una giornata di cammino e andรฒ a sedersi sotto una ginestra. Desideroso di morire, disse: ยซOra basta, Signore! Prendi la mia vita, perchรฉ io non sono migliore dei miei padriยป. Si coricรฒ e si addormentรฒ sotto la ginestra.
Ma ecco che un angelo lo toccรฒ e gli disse: ยซAlzati, mangia!ยป. Egli guardรฒ e vide vicino alla sua testa una focaccia, cotta su pietre roventi, e un orcio d’acqua. Mangiรฒ e bevve, quindi di nuovo si coricรฒ.

Tornรฒ per la seconda volta l’angelo del Signore, lo toccรฒ e gli disse: ยซAlzati, mangia, perchรฉ รจ troppo lungo per te il camminoยป. Si alzรฒ, mangiรฒ e bevve. Con la forza di quel cibo camminรฒ per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb.

Il profeta Elia aveva sfidato e vinto i falsi profeti di Baal dopo una lunga diatriba. Ora รจ in cammino verso il monte di Dio, lโ€™Oreb. Dopo una giornata รจ giร  stanco, sfinito. Dallโ€™abisso della sua prostrazione prega: ยซOra basta, Signore! Prendi la mia vita, perchรฉ io non sono migliore dei miei padriยป. Si corica sotto una ginestra in attesa della morte. La sua ora non รจ ancora venuta.ย  Deve continuare il viaggio. Dio lo attende. Un Angelo lo sveglia e lo invita a mangiare: ยซร€lzati, mangia!ยป. Lรฌ accanto cโ€™รจ una focaccia e un orcio dโ€™acqua. Elia mangia, beve, ma poi si corica di nuovo. Lโ€™Angelo lo sveglia per la seconda volta e nuovamente lo invita a mangiare e a bere, perchรฉ il viaggio รจ troppo lungo. Elia si alza, mangia e beve. Quel cibo e quellโ€™acqua gli danno la forza di camminare per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio. La Chiesa ha sempre visto in quel pane una figura dellโ€™Eucaristia. Con quel pane Elia ha attraversato il deserto ed รจ giunto presso Dio. Con lโ€™Eucaristia noi attraversiamo il tempo e la storia fino al raggiungimento del Paradiso.ย 

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Seconda Lettura ย ย Ef 4, 30 – 5, 2

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione.

Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignitร . Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.

Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella caritร , nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.

Quando si rattrista lo Spirito Santo? Quando non si cammina per le vie del Signore. Attraverso noi Lui vuole manifestare al mondo la bellezza della sua veritร , sapienza, saggezza e noi ci chiudiamo nei nostri miseri pensieri di terra. Lui vuole farci vivere le sue sante virtรน e noi preferiamo mostrare i nostri vizi: โ€œasprezza, sdegno, ira, grida, maldicenze, con ogni sorta di malignitร โ€. Lui vuole che noi camminiamo nella caritร  allo stesso modo di Cristo Gesรน e noi invece ci imprigioniamo nel nostro egoismo. Cosรฌ agendo noi rendiamo โ€œtristeโ€ lo Spirito Santo, perchรฉ lo facciamo persona โ€œinutileโ€ accanto a noi. Lui che รจ il Paraclito, il Consolatore, lโ€™Avvocato, la Guida, il Testimone, viene costretto allโ€™inerzia. Potrebbe cambiare la nostra vita e noi lo disprezziamo tanto da non considerarlo neanche. Quando invece con la nostra parola e le nostre azioni impediamo che possa operare negli altri, quando lo combattiamo perchรฉ non agisca per mezzo dei nostri fratelli, non solo lo rattristiamo, commettiamo anche il tristissimo peccato contro lo Spirito Santo che non รจ perdonabile nรฉ sulla terra nรฉ nel cielo.

Vangelo ย ย Gv 6, 41-51

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesรน perchรฉ aveva detto: ยซIo sono il pane disceso dal cieloยป. E dicevano: ยซCostui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire: “Sono disceso dal cielo”?ยป.

Gesรน rispose loro: ยซNon mormorate tra voi. Nessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perchรฉ qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In veritร , in veritร  io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.

ย โ€œIo sono il pane disceso dal cieloโ€ e la folla mormora a motivo delle sue umili origini. Gesรน li invita a non mormorare. รˆ triste lโ€™uomo di ogni tempo. Possiede una mente limitata, piccola, povera e con essa pretende di discernere e comprendere le cose di Dio. Il mistero di Dio รจ infinitamente oltre la nostra sapienza. Dinanzi ai grandi misteri della storia, nei quali sempre si manifesta e si rivela il Signore, lโ€™uomo umile si mette in preghiera e chiede luce, sapienza, intelligenza, vero discernimento. Domanda che sia il Padre a dargli la comprensione vera di ogni cosa. Gesรน non rinnega il suo mistero a causa delle loro mormorazioni. Lo ribadisce ricolmandolo di piรน profonda veritร : โ€œIo sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoโ€. รˆ questa la veritร  di Gesรน: infinitamente oltre ogni mente creata.

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