Commento al Vangelo del 12 Agosto 2018 – Piccole Suore della Sacra Famiglia

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IO SONO IL PANE DISCESO DAL CIELO

In quel tempo, 41. i Giudei si misero a mormorare contro Gesรน perchรฉ aveva detto: “Io sono il pane disceso dal cielo”.

Per la terza domenica consecutiva la liturgia ci propone il capitolo sei del Vangelo di Giovanni.

La folla raggiunge Gesรน a Cafarnao, in Galilea, e qui egli pronuncia il discorso sul pane della vita. Quando Egli afferma di essere disceso dal cielo, ma la folla non lo riconosce, e si ferma alle sue umili origini terrene. Mormora alle spalle, non ha il coraggio di affrontare apertamente Gesรน.

โ€œI Giudeiโ€: anche se la regione in cui avviene lโ€™episodio รจ la Galilea, lโ€™evangelista Giovanni chiama โ€œGiudeiโ€ gli ascoltatori in quanto per lui la connotazione รจ negativa, designando i nemici, esattamente come il popolo ebreo che, incredulo, mormorava contro Dio nel deserto.

โ€œSi misero a mormorareโ€: Dio risponde al popolo che mormora inviando dal cielo pane e carne, in modo che conoscano che il Signore รจ il loro Dio (Esodo 16,11). Gli ebrei non si accorgono che la manna รจ un โ€œcibo pieno di ogni deliziaโ€ (Sapienza 16,20), โ€œnon vedono che questa mannaโ€ (Numeri 11,6). I Giudei mormorano contro โ€œil paneโ€ che vedono: non credono che davvero Gesรน, pane di vita, sia disceso dal cielo. Dio si rivela in Gesรน, nella sua umanitร , che รจ fatta di carne e sangue, come noi.

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La mormorazione รจ un parlare male di nascosto dalla persona, una semina da cui la vittima non puรฒ difendersi.

Dice San Tommaso: โ€œLa mormorazione e la maldicenza coincidono nella materia, e anche nella forma, cioรจ nellโ€™espressione verbale: poichรฉ l’una e l’altra consistono nel dir male del prossimo aย  sua insaputa. E per questa somiglianza talora si scambiano l’una con l’altra. Per cui quando l’Ecclesiastico (Siracide 5,14) dice: “Non ti meritare il titolo di mormoratore”, la Glossa aggiunge: “Cioรจ di maldicente”. Esse perรฒ differiscono nel fine. Poichรฉ il maldicente mira a denigrare la fama del prossimo: e quindi insiste specialmente nel presentare quei difetti che possono infamare una persona, o almeno sminuirne la fama.

Invece il mormoratore mira a distruggere l’amicizia, come risulta dalla Glossa citata (nell’argomento in contrario) e da quel passo dei Proverbi (26,20): “Se non cโ€™รจ il mormoratore, il litigio si calma”.

Perciรฒ il mormoratore insiste nel presentare quei difetti che possono eccitare contro una persona l’animo di chi ascolta, secondo le parole della Scrittura (Siracide 28,9): “Un uomo peccatore semina discordia tra gli amici e tra persone pacifiche insinua l’inimicizia”โ€ (Somma teologica, II-II, 74,2).

42.ย ย  E dicevano: “Costui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire: “Sono disceso dal cielo?”.

Per i Giudei, i genitori di Gesรน sono noti e non credono che Egli sia il Figlio di Dio. Lโ€™evangelista Matteo spiega la concezione verginale di Gesรน. Non lo fa Giovanni, probabilmente perchรฉ ritiene che la comunitร  cristiana a cui rivolge il suo vangelo, giร  conosca questo mistero.

“Costui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe?โ€: per la gente รจ difficile fare il salto dallโ€™umanitร  di Gesรน alla sua divinitร . Questo รจ lo scoglio piรน grande da superare. Dobbiamo affidarci alla veritร  della sua rivelazione e credere che da Figlio di Dio si รจ fatto uno di noi: Parola fatta carne.

43.ย ย  Gesรน rispose loro: “Non mormorate tra voi.

Anche nel racconto dellโ€™Esodo 16 il popolo ebreo mormora contro Dio per il dono delle quaglie e della manna.

โ€œIl rispetto della reputazione delle persone rende illecito ogni atteggiamento ed ogni parola che possano causare un ingiusto danno. Si rende colpevole: – di giudizio temerario colui che, anche solo

tacitamente, ammette come vera, senza sufficiente fondamento, una colpa morale nel prossimo; – di maldicenza colui che, senza un motivo oggettivamente valido, rivela i difetti e le mancanze altrui a persone che li ignorano (Cf Sir 21,28); – di calunnia colui che, con affermazioni contrarie allaย  veritร , nuoce alla reputazione degli altri e dร  occasione a erronei giudizi sul loro contoโ€ (CCC 2477).

โ€œPer evitare il giudizio temerario, ciascuno cercherร  di interpretare, per quanto รจ possibile, in un senso favorevole i pensieri, le parole e le azioni del suo prossimo: ยซOgni buon cristiano deve essere piรน disposto a salvare lโ€™affermazione del prossimo che a condannarla; e se non la possa salvare, cerchi di sapere quale significato egli le dia; e, se le desse un significato erroneo, lo corregga con amore; e, se non basta, cerchi tutti i mezzi adatti perchรฉ, dandole il significato giusto, si salviยป (Santโ€™Ignazio di Loyola, Esercizi spirituali, 22)โ€ (CCC 2478). โ€œMaldicenze e calunnie distruggono la reputazione e lโ€™onore del prossimo. Ora, lโ€™onore รจ la testimonianza sociale resa alla dignitร  umana, e ognuno gode di un diritto naturale allโ€™onore del proprio nome, alla propria reputazione e al rispetto. Ecco perchรฉ la maldicenza e la calunnia offendono le virtรน della giustizia e della caritร โ€ (CCC 2479).

44.ย ย ย  Nessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nell’ultimo giorno.

Il Figlio รจ da sempre presso il Padre. รˆ venuto per far conoscere il Padre agli uomini, ma รจ per primo il Padre che attira gli uomini e li orienta al Figlio. Si tratta di unโ€™azione preveniente di Dio che suscita la fede nel Cristo. Il Padre attira tutti gli uomini perchรฉ tutti sono amati da Lui. Tutti sono invitati alla vita piena e alla risurrezione finale.

45.ย ย ย  Sta scritto nei profeti: E tutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me.

Il Padre insegna a tutti gli uomini la veritร , attirandoli contemporaneamente a sรฉ e al Figlio. Per cogliere la sua volontร  dobbiamo essere aperti allโ€™ascolto: la fede nasce dallโ€™ascolto.

46.ย ย  Non perchรฉ qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47. In veritร , in veritร  io vi dico: chi crede ha la vita eterna.

Per entrare in contatto con il Padre dobbiamo passare attraverso il Figlio, perchรฉ Egli viene dal Padre e lo ha visto. โ€œChi crede ha la vita eternaโ€: se aderiamo a Dio con tutto il cuore, con tutta lโ€™anima e con tutte le forze, abbiamo la vita eterna.

48.ย ย  Io sono il pane della vita.

Il pane รจ insieme dono del cielo e frutto della fatica dellโ€™uomo. Gesรน applica a sรฉ le caratteristiche del pane: semplicitร , umiltร , forza per la vita, comunione fra fratelli.

Gesรน usa una โ€œmetaforaโ€, un linguaggio che โ€œporta al di lร โ€ per condurre alla realtร  da capire e da comunicare. Lโ€™uomo รจ per sua natura un โ€œmisticoโ€, colui che cerca il senso ultimo delle cose e Gesรน utilizza un linguaggio โ€œmisticoโ€: parla del mistero dellโ€™eucaristia, centro della fede cristiana. Non รจ magia, non รจ irrealtร : รจ una realtร  che si nasconde nel segno. Dobbiamo scandagliare il significato del segno.

Quando ci nutriamo, mangiamo il cibo e lo trasformiamo in energia vitale. Quando Gesรน si dona a noi nellโ€™Eucaristia รจ Lui che trasforma noi, che entra in comunione con noi e noi con Lui. Riceviamo la vita in pienezza; riceviamo il pegno dellโ€™eternitร  futura; entriamo in comunione con i fratelli.

โ€œIo sonoโ€: Gesรน utilizza lโ€™espressione che Dio ha rivelato a Mosรจ al roveto ardente: โ€œIo sono colui che sonoโ€.

49.ย ย ย  I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50. questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia.

Il popolo ebreo si era nutrito di manna e di Legge, ma questi nutrimenti si sono rivelati insufficienti. Gesรน รจ il pane di vita che รจ vivo e che sazia la fame profonda del cuore umano.

รˆ Dio che tocca il nostro cuore e noi ci lasciamo afferrare dal suo amore infinito. Quando riceviamo lโ€™Eucaristia non solo entriamo in comunione con Gesรน e diventiamo una cosa sola con Lui, ma risorgeremo, secondo la sua promessa.

51. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondo.

โ€œIo sono il pane vivoโ€ (ho รกrtos ho zรดn): non dobbiamo piรน mangiare la carne dellโ€™agnello pasquale, come gli ebrei nel libro dellโ€™Esodo, ma dobbiamo nutrirci della nuova manna, del nuovo agnello pasquale che รจ Cristo, immolato sulla croce e risorto per la vita di tutti.

Cโ€™รจ unโ€™ulteriore approfondimento in questo versetto: il pane non รจ piรน un cibo terreno, ma รจ un pane vivo, vivente. รˆ la sua stessa carne, nella sua condizione mortale (cfr. Giovanni 1,14: โ€œIl Logos si fece carneโ€), per cui abbiamo la certezza che รจ sempre con noi. La sua presenza รจ perenne.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica ci istruisce in modo chiaro ed inequivocabile:

โ€œIl modo della presenza di Cristo sotto le specie eucaristiche รจ unico. Esso pone l’Eucaristia al di sopra di tutti i sacramenti e ne fa โ€œquasi il coronamento della vita spirituale e il fine al quale tendono tutti i sacramentiโ€. Nel Santissimo Sacramento dell’Eucaristia รจ contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesรน Cristo, con l’anima e la divinitร  e, quindi, il Cristo tutto intero. โ€œTale presenza si dice โ€œrealeโ€ non per esclusione, quasi che le altre non siano โ€œrealiโ€, ma per antonomasia, perchรฉ รจ sostanziale, e in forza di essa Cristo, Dio e uomo, tutto intero si fa presenteโ€ (CCC 1374).

โ€œIl Concilio di Trento riassume la fede cattolica dichiarando: โ€œPoichรฉ il Cristo, nostro Redentore, ha detto che ciรฒ che offriva sotto la specie del pane era veramente il suo Corpo, nella Chiesa di Dio vi fu sempre la convinzione, e questo santo Concilio lo dichiara ora di nuovo, che con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato รจ chiamata dalla santa Chiesa cattolica โ€œtransustanziazioneโ€โ€ (CCC 1376).

โ€œรˆ oltremodo conveniente che Cristo abbia voluto rimanere presente alla sua Chiesa in questa forma davvero unica. Poichรฉ stava per lasciare i suoi nel suo aspetto visibile, ha voluto donarci la sua presenza sacramentale; poichรฉ stava per offrirsi sulla croce per la nostra salvezza, ha voluto che noi avessimo il memoriale dell’amore con il quale ci ha amati โ€œsino alla fineโ€ (Giovanni 13,1), fino al dono della propria vita. Nella sua presenza eucaristica, infatti, egli rimane misteriosamente in mezzo a noi come colui che ci ha amati e che ha dato se stesso per noi, e vi rimane sotto i segni che esprimono e comunicano questo amore: โ€œLa Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesรน ci aspetta in questo sacramento dell’amore. Non risparmiamo il nostro tempo per andare ad incontrarlo nell’adorazione, nella contemplazione piena di fede e pronta a riparare le grandi colpe e i delitti del mondo. Non cessi mai la nostra adorazioneโ€ (CCC 1380).

โ€œChe in questo sacramento sia presente il vero Corpo e il vero Sangue di Cristo, come dice san Tommaso, โ€œnon si puรฒ apprendere coi sensi, ma con la sola fede, la quale si appoggia all’autoritร  di Dioโ€. Per questo, commentando il passo di san Luca 22,19: Questo รจ il mio Corpo che viene dato per voi, san Cirillo dice: โ€œNon mettere in dubbio se questo sia vero, ma piuttosto accetta con fede le parole del Salvatore: perchรฉ essendo egli la veritร , non mentisceโ€โ€ (CCC 1381).

โ€œSe uno mangia di questo pane vivrร  in eternoโ€: se anche dobbiamo subire la morte fisica, saremo successivamente risuscitati se crediamo in Gesรน.

โ€œChe io darรฒโ€: si riferisce al fatto che il dono di sรฉ avverrร  con la passione e la morte.

โ€œรˆ la mia carne per la vita del mondoโ€: il pane richiama il dono della manna; la carne richiama il sacrificio dellโ€™agnello. Gesรน allude allโ€™esodo e alla pasqua. La carne di Gesรน รจ la sua umanitร  offerta sulla croce. Egli diventa vita e benedizione per tutti: Caro salutis cardo: la carne รจ il cardine della salvezza!

Quando entriamo in comunione con Dio siamo piรน divini e siamo contemporaneamente piรน umani. I Padri Orientali la chiamano โ€œdivinizzazioneโ€(โ€œtheosisโ€). Dante conia il verbo โ€œindiarsiโ€: cioรจ ci inseriamo in Dio come figli, della stessa sostanza del Padre.

Ogni nostro respiro ci deve richiamare lo spirito di Cristo che vive in noi e ricordarci che: โ€œin Lui siamo, ci muoviamo e respiriamoโ€ (Atti 17,28). Il nostro rapporto con Lui, allora, non รจ relegato alla sola celebrazione liturgica, ma continua ogni istante.

Tuffiamoci nel mistero di Dio e lasciamoci immergere nel suo amore infinito, che nessuna potenza umana potrร  mai toglierci: Viviamo proiettati nel futuro di gioia senza fine che ci attende e che pregustiamo giร  qui in terra nellโ€™Eucaristia.

Suor Emanuela Biasiolo

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XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ Anno B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 12 Agosto 2018 anche qui.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 41-51
ย 
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesรน perchรฉ aveva detto: ยซIo sono il pane disceso dal cieloยป. E dicevano: ยซCostui non รจ forse Gesรน, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque puรฒ dire: โ€œSono disceso dal cieloโ€?ยป.
ย 
Gesรน rispose loro: ยซNon mormorate tra voi. Nessuno puรฒ venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterรฒ nellโ€™ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: โ€œE tutti saranno istruiti da Dioโ€. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perchรฉ qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In veritร , in veritร  io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
ย 
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo รจ il pane che discende dal cielo, perchรฉ chi ne mangia non muoia.
ย 
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrร  in eterno e il pane che io darรฒ รจ la mia carne per la vita del mondoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 12 – 18 Agosto 2018
  • Tempo Ordinario XIX
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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