CRISTO, CENTRO DEL MONDO
Domenica per domenica, la liturgia ci presenta, nelle letture bibliche, i vari momenti della rivelazione, con la quale โDio invisibile nel suo immenso amore parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli e ammetterli alla comunione con sรฉโ. ร quella che il Concilio chiama โeconomia della rivelazioneโ. Essa โavviene con eventi e parole intimamente connessi tra loro, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtร significate dalle parole, e le parole dichiarano le opere e chiariscono il mistero in esse contenutoโ (Dei Verbum, 2).
Cosรฌ, in questa domenica, nella 1ยช lettura e nel Vangelo, le parole del profeta Amos, e soprattutto quelle di Gesรน, sโinseriscono nel breve racconto; la 2ยช lettura, che riporta lโinizio di una lettera di s. Paolo, รจ una stupenda meditazione dellโapostolo sul โmisteroโ della volontร di Dio che ha voluto farci suoi figli. Perchรฉ, continua il Concilio dopo il passo ora citato, โla profonda veritร su Dio e sulla salvezza degli uomini, per mezzo di questa rivelazione risplende a noi nel Cristo, il quale รจ insieme il mediatore e la pienezza di tutta la rivelazioneโ.
Cristo โcentro del genere umanoโ
Cosรฌ si esprime ancora il Concilio dopo aver dichiarato lโunico scopo a cui mira la Chiesa: โche venga il regno di Dio e si realizzi la salvezza dellโintera umanitร โ. โLa Chiesa รจ โlโuniversale sacramento della salvezzaโ, che svela e insieme realizza il mistero dellโamore di Dio verso lโuomoโ. Queste affermazioni si leggono in quel documento conciliare che tratta della Chiesa nel mondo contemporaneo (Gaudium et Spes, 45); subito dopo si prenderanno in esame alcuni problemi piรน urgenti che assillano lโumanitร dโoggi: dalla famiglia alla cultura, dallโeconomia alla politica, con unโattenzione estremamente concreta alla realtร . Ma tutto si riconduce a Cristo: โInfatti il Verbo di Dio, per mezzo del quale tutto รจ stato creato, si รจ fatto egli stesso carne, per operare, lui lโuomo perfetto, la salvezza di tutti e la ricapitolazione universale. Il Signore รจ il fine della storia umana, โil punto focale dei desideri della storia e della civiltร โ, il centro del genere umanoโ.
Attenzione, dunque, a certe concezioni riduttive che vorrebbero chiudere la portata del messaggio cristiano in una liberazione puramente temporale, facendo di Gesรน di Nazaret il profeta sollecito unicamente di instaurare un nuovo ordine sociale segnato dalla giustizia, dallโuguaglianza e dal benessere per tutti. Cosรฌ facendo, non soltanto si rifiuta il Vaticano II, a cui pure ci si appella volentieri, ma si rifiuta la parola di Dio, la norma suprema e infallibile del nostro credere e operare. La pagina che abbiamo sentito leggere, dettata da s. Paolo in prigione, probabilmente a Roma, per le chiese dellโAsia minore, lo proclama nel modo piรน esplicito, con lโentusiasmo di chi contempla il disegno divino secondo un arco che, partendo da โprima della creazione del mondoโ, raggiunge il suo vertice nellโincarnazione del Figlio di Dio e nella sua morte redentrice, per arrivare fino al momento in cui i salvati ricevono, nella โcompleta redenzioneโ, lโereditร preparata ai figli di Dio.
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Tutto questo per dono di Dio, che realizza il suo disegno di salvezza nel suo Figlio Gesรน Cristo. In lui Dio ci ha scelti, ci ha predestinati ad essere suoi figli adottivi. Figli di Dio, siamo impegnati ad โessere santi e immacolati… nella caritร โ.
โPredicavano… guarivanoโ
Il disegno divino di salvezza ci รจ presentato da Paolo, come sโรจ detto, in momenti successivi: la scelta, avvenuta โprima della creazione del mondoโ, la redenzione, operata mediante il sangue di Cristo, lโopera della Chiesa, nella quale voi cristiani โdopo aver ascoltato la parola della veritร , il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promessoโ, fino al compimento nellโereditร eterna. Il cenno che troviamo in questa pagina sarร sviluppato e approfondito dallโapostolo in una meditazione sul โmisteroโ della Chiesa, di cui la liturgia ci presenterร qualche tratto nelle domeniche seguenti. Qui ci limitiamo allโopera della Chiesa quale ci viene richiamata dal Vangelo. NellโAntico Testamento Dio aveva inviato a Israele i profeti โ e la 1ยช lettura ce ne presenta uno, Amos, respinto dal sacerdote che presiedeva al santuario di Betel, il centro religioso del regno dโIsraele โ cosรฌ Gesรน manda i Dodici. Amos รจ mandato da Dio a โprofetizzareโ, cioรจ a parlare in nome di lui, proclamare la sua legge, denunciare le ingiustizie e i soprusi perpetrati dai prepotenti a danno dei deboli, minacciare ai ribelli ostinati i castighi divini.
Cosรฌ i Dodici, fedeli alla consegna ricevuta dal Maestro, โpredicavano che la gente si convertisseโ. Continuavano lโopera iniziata da Gesรน quando inaugurรฒ la sua missione nella Galilea โpredicando il Vangelo di Dio e diceva… Convertitevi e credete al Vangeloโ (Mc 1,14). ร quello che la Chiesa deve fare e fa anche oggi e farร sempre. Lโordine dato allora da Gesรน sarร ripetuto da lui solennemente nellโaccomiatarsi dagli Undici: โAndate in tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni creaturaโ (Mc 16,15); โAndate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciรฒ che vi ho comandatoโ (Mt 28,19-20). Dirร Paolo: โNon รจ per me un vanto predicare il Vangelo, รจ un dovere per me: guai a me se non predicassi il Vangelo!โ (1 Cor 9,16).
Proprio riferendosi a questi passi della Bibbia, il Concilio afferma che โquesto solenne comando di Cristo di annunziare la veritร della salvezza, la Chiesa lโha ricevuto dagli apostoliโ. Tutta la Chiesa, tanto che, dopo aver detto che โa ogni discepolo di Cristo incombe il dovere di diffondere, per parte sua, la fedeโ, ne deduce lโobbligo di impegnarsi per lโapostolato missionario (Lumen Gentium, 17). ร un dovere che incombe in primo luogo ai vescovi, successori degli apostoli, ai sacerdoti, โconsacrati per predicare il Vangeloโ (Lumen Gentium, 28). Il Concilio ricorda che anche i laici partecipano al sacerdozio profetico di Cristo, debbono evangelizzare, annunziare Cristo con la testimonianza della vita e con la parola; che, โanche quando sono occupati in cure temporali, possono e devono esercitare una preziosa azione per lโevangelizzazione del mondoโ (Lumen Gentium, 35).
Testimoniare, evangelizzare, senza scoraggiarsi di fronte allโindifferenza, al rifiuto: โSe… non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loroโ. ร un grave monito per chi non ascolta la Chiesa quando annunzia la parola di Dio. Per chi ne contrasta la missione o denigra sistematicamente coloro che parlano a nome della Chiesa, senza riguardo per la veritร e la giustizia. ร anche un avvertimento per quei โpraticantiโ che si ritengono buoni cristiani perchรฉ assistono a un โpezzo di Messaโ con la precauzione di arrivare a predica finita.
โDiede loro potere sugli spiriti immondiโ. Come Gesรน scaccia i demoni, cosรฌ vuole che la Chiesa lotti contro il male e colui che ne รจ lโistigatore, il demonio. La sera di Pasqua conferirร agli apostoli il potere di rimettere i peccati. La predicazione in tutte le forme, i sacramenti, lโesempio di una vita santa, sono armi con cui la Chiesa combatte ogni giorno contro il peccato. Anche oggi, quando รจ necessario, con tutta la prudenza che si richiede, รจ riconosciuto il ministero dellโesorcista che scaccia i demoni.
I Dodici โguarivanoโ gli infermi. La Chiesa non puรฒ essere indifferente alle sofferenze degli uomini, di cui le malattie sono esempio fra i piรน frequenti e vistosi. La โpromozione umanaโ, dalla quale non puรฒ prescindere la Chiesa nel predicare il Vangelo, richiede anzitutto che ogni cristiano sia attento al prossimo che soffre, nel corpo e nello spirito, per qualsiasi motivo, si tratti di calamitร naturali, o di mali sociali, sperequazioni, ingiustizie, oppressioni, o anche di colpa di colui stesso che soffre, che non puรฒ mai essere abbandonato al suo destino. Se Paolo, osserva s. Giovanni Crisostomo commentando la 2ยช lettura, โcoglie tutte le occasioni per mostrare, quando gli รจ possibile, lโamore inesprimibile che Dio ha per noiโ, questโamore devโessere stimolo allโimitazione: โSe Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altriโ (1 Gv 4,11).
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Aโ โ a cura di M. Gobbin – LDC
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XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ Anno B
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- Colore liturgico: Verde
- Am 7, 12-15; Sal.84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13
Mc 6, 7-13
Dal Vangelo secondoย Marco
7Chiamรฒ a sรฉ i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. 8E ordinรฒ loro di non prendere per il viaggio nientโaltro che un bastone: nรฉ pane, nรฉ sacca, nรฉ denaro nella cintura; 9ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. 10E diceva loro: ยซDovunque entriate in una casa, rimanetevi finchรฉ non sarete partiti di lรฌ. 11Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loroยป. 12Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, 13scacciavano molti demรฒni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 15 – 21 Luglio 2018
- Tempo Ordinario XV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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