Il vangelo che abbiamo ascoltato ci narra alcuni incontri di Gesรน: due ciechi, un malato psichico, alcuni diffamatori, le folle.
Piรน che di incontri si tratta da parte di Gesรน di unโimmersione progressiva – sempre piรน giรน – nella messe abbondante dellโumanitร , nella carne dellโuomo, nella sua propria carne, nel suo mistero (cf. Gv 1,14: โIl Verbo si fece carneโ). Conosce gli altri, conosce se stesso e la sua missione.
Una coppia di ciechiโฆ รจ paradossale: cosa hanno da dirsi e da vedere lโuno nellโaltro due ciechi? Sappiamo, anzi, che talora il male chiude e separa, piuttosto che unire. Cโรจ tuttavia una forza dellโamicizia, della relazione, che va oltre un problema fisico. Se รจ vero che nulla ci puรฒ separare dallโamore di Cristo (cf. Rm 8,35.39), impariamo anche che nulla ci puรฒ separare dallโamore dellโuomo, neanche il piรน grande impedimento.
Un muto indemoniatoโฆ un uomo talmente alienato, rivoltato che non riesce a verbalizzare, รจ come imploso, blindato dallโinterno.
La diffamazione (dei farisei): la diffamazione va situata al livello delle due esperienze di cui sopra, รจ un problema profondo di comprensione, di comunicazione. Non si รจ fatto i conti con se stessi e si riversa allโesterno, contro gli altri, quello che non siamo in grado di risolvere dentro di noi. ร un meccanismo terribile, scaricare allโesterno una sofferenza, che simultaneamente continua a ri-generarsi in noi, e ci divora.
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Infine le folle, stanche, sfinite, senza una guidaโฆ una sintesi di tutte le situazioni precedenti.
Gesรน โsentรฌ compassioneโ (9,36). Alla lettera: โgli si commossero le viscereโ. ร un movimento verso lโesterno, ma anche verso lโinterno, verso se stesso, รจ capire gli altri, ma anche se stesso. ร compassione non solo umana, ma anche divina: implica dono di sรฉ, consegna, discesa. โPrima ha patito, poi รจ discesoโ scrive Origene (Omelie su Ezechiele VI,6). Non รจ un sentimento esterno, รจ un appello interno, che in Gesรน aveva una portata assolutamente unica, come unica era la sua vocazione.
La compassione di Gesรน non รจ solo struggimento a causa di una sofferenza, ma รจ assunzione della sua vita: โMi hai preparato un corpoโฆ allora ho detto ecco io vengo!โ (Eb 10,5.7).
Da questa consapevolezza nasce la sua richiesta: โPregate il Signore della messe perchรฉ mandi operai nella sua messeโ. ร Gesรน lโoperaio del Padre. Ma questo coinvolge anche noi: โManda me!โ รจ la sintesi di ogni preghiera, diceva un saggio!
Nessuna spiritualitร a basso prezzo, memori di un detto dei padri del deserto: โChi fa lโangelo, fa la bestia!โ. Ricominciare piuttosto da capo, ogni giorno, a โpercorrere tutte le cittร e i villaggiโ (9,35).
โInebriabo te lacrima meaโ (Is 16,9) stava scritto su un altare di una piccola chiesa dove andavo da ragazzo. Quella frase che il mio โlatinorumโ rendeva ancor piรน intrigante, lโho portata inavvertitamente con me, e oggi mi sembra di intuirla appena un poโ di piรน. Le lacrime sono anche una grande forza, sono lacrime di uomini, ma anche lacrime di Dio.
fratel Lino della comunitร monastica di Bose
Mt 9, 32-38
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, presentarono a Gesรน un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciรฒ a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: ยซNon si รจ mai vista una cosa simile in Israele!ยป. Ma i farisei dicevano: ยซEgli scaccia i demรฒni per opera del principe dei demรฒniยป.
Gesรน percorreva tutte le cittร e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermitร . Vedendo le folle, ne sentรฌ compassione, perchรฉ erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: ยซLa messe รจ abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perchรฉ mandi operai nella sua messe!ยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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