Commento al Vangelo del 24 Giugno 2018 – mons. Vincenzo Paglia

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mons. Vincenzo Paglia
mons. Vincenzo Paglia

โ€œPassiamo allโ€™altra rivaโ€. Questo comando di Gesรน ai discepoli, che apre il Vangelo di questa domenica, interroga in maniera particolare coloro che sono tentati dal fermarsi, dal rinchiudersi in se stessi, nel proprio orizzonte abituale. La narrazione evangelica ci fa intuire che la traversata non รจ affatto facile. Sembra iniziare di sera (lo fa pensare il sonno di Gesรน).

Cโ€™รจ una analogia con i nostri giorni: la caduta di orizzonti ideali, lโ€™assenza di visioni nuove ci fa stare tutti nel buio, appunto, senza chiarezza di prospettive. รˆ perciรฒ urgente che la nebbia si diradi e appaia un orizzonte nuovo, piรน grande. Solo obbedendo a Gesรน รจ possibile andare oltre. รˆ quel che fecero i discepoli obbedendo allโ€™invito di Gesรน a salire sulla barca e andare allโ€™altra riva.

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Ma ecco che, poco dopo, si scatena una tempesta; un fenomeno frequente nel lago di Genezaret. I pescatori, in genere, fanno appena in tempo ad accorgersi della furia del vento che giร  lโ€™imbarcazione รจ in balรฌa delle onde. La scena accennata dallโ€™evangelista รจ emblematica.

La barca, bassa e con una capienza per circa dodici persone, รจ sballottata nella tempesta e Gesรน dorme; gli apostoli si preoccupano sempre piรน e la loro paura cresce, mentre Gesรน continua a dormire tranquillo. Tale atteggiamento di Gesรน appare sconcertante ai discepoli. Sembra che a Gesรน non importi nulla di loro, della loro vita, delle loro famiglie. Lo spavento cresce sempre piรน sino a che i discepoli svegliano Gesรน e lo rimproverano: โ€œNon tโ€™importa nulla che moriamo?โ€.

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รˆ certamente un grido di disperazione, ma possiamo leggervi anche la fiducia che essi hanno in quel maestro. รˆ una richiesta forse un poโ€™ rozza, ma contiene una speranza. Anche la nostra preghiera talvolta รจ simile ad un grido di disperazione teso a svegliare il Signore. Quanti di noi sono colti dalla tempesta e non hanno altro a cui aggrapparsi se non il grido di aiuto, mentre sembra che il Signore dorma? Quel grido รจ vicino a tante situazioni umane, talora a popoli interi provati sino alla morte. Il sonno di Gesรน puรฒ significare il trovarsi a suo agio tra i discepoli in quella traversata, ma certamente indica la sua piena fiducia nel Padre: sa che non abbandonerร  nessuno. Prendere con noi il Signore vuol dire imbarcare la sua fiducia e il suo potere.

Al nostro grido si sveglia, si alza ritto sulla barca, e minaccia il vento e il mare in tempesta. Subito il vento tace e si fa bonaccia. Dio vince le potenze ostili che non permettono la traversata (a tale proposito va notato che nellโ€™Antico Testamento la creazione viene descritta come un combattimento di Dio contro il mare, rappresentato come un mostro). Lโ€™episodio si chiude con una notazione singolare. I discepoli sono presi da una grande paura, e si dicono lโ€™un lโ€™altro: โ€œChi รจ dunque costui?โ€. Il testo di Marco parla di paura piรน che di stupore. Ed รจ una paura piรน grande di quella che hanno sentito poco prima per la tempesta: non si identifica con lโ€™angoscia, ma puรฒ accompagnarsi ad una completa fiducia nel Signore. Questa seconda paura, pur essendo forte come la precedente, ha perรฒ dei caratteri incisivi che penetrano fin nel profondo dellโ€™anima.

รˆ il santo timore di stare alla presenza di Dio. Sรฌ, il timore di chi si sente piccolo e povero di fronte al salvatore della vita; il timore di chi, debole e peccatore, viene comunque accolto da colui che egli ha offeso e che lo supera nellโ€™amore; il timore di non disperdere lโ€™unico vero tesoro di amore che abbiamo ricevuto; il timore di non saper profittare della vicinanza di Dio nella nostra vita di ogni giorno; il timore di non disperdere il โ€œsognoโ€ di un nuovo mondo che Gesรน ha iniziato anche in noi e con noi. รˆ proprio questo timore il segno che ci fa comprendere di stare giร  sullโ€™altra riva.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ€“ ANNO B
NATIVITA’ DI SAN GIOVANNI BATTISTA

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 24 Giugno 2018 anche qui.

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 57-66.80

Per Elisabetta si compรฌ il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarรฌa. Ma sua madre intervenne: ยซNo, si chiamerร  Giovanniยป. Le dissero: ยซNon c’รจ nessuno della tua parentela che si chiami con questo nomeยป.
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: ยซGiovanni รจ il suo nomeยป. Tutti furono meravigliati. All’istante gli si aprรฌ la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: ยซChe sarร  mai questo bambino?ยป. E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

Parola del Signore

Fonte: LaSacraBibbia.net

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