Il commento alle letture di domenica 13 maggio 2018 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
Cristo ci fa diventare concittadini del cielo

Nel profluvio di immagini che circolano in rete ve ne sono alcune particolarmente espressive per introdurci alla festa di questa domenica, Ascensione del Signore. Sono immagini di Cristo, simili a certe icone orientali che, se viste da vicino, si scoprono composte da centinaia di piccole foto tessera, volti di uomini e donne, giovani, bambini, anziani di ogni etnia, accostate le une alle altre in modo tale da sfumare, da una certa distanza, nel volto del Signore.
ร un procedimento che รจ piรน o meno quello del mosaico, con la differenza che ogni tessera non รจ piatta e anonima, ma unica e irripetibile come ogni volto umano, con un proprio valore e significato, che non puรฒ essere, quindi, intercambiabile con unโaltra, per il semplice fatto che unโaltra uguale non esiste. Questo puรฒ aiutarci a pensare non tanto a Cristo asceso al cielo, quanto a Cristo come nostro cielo, egli che riempie di sรฉ tutte le cose e nel quale ciascuno di noi puรฒ trovare il proprio posto.
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Non si tratta solo di una costruzione volontaristica del Cristo totale, pensiero pericolosamente somigliante allโintendimento degli uomini di Babele (cf. Gn 11,4), piuttosto che Cristo accoglie ciascuno di noi come fratello, figlio, compagno di strada e nel quale troviamo il nostro habitat piรน autentico, capace di valorizzare ciascuno e tutti, nella relazione reciproca e con Lui stesso. Il Dio che รจ al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed รจ presente in tutti, secondo le parole di Paolo (Ef 4,1-13; 2a lettura), il Dio nel quale ci muoviamo ed esistiamo รจ il cielo aperto dove Cristo ci ha trasferito ed รจ per questo che il mistero dellโ Ascensione รจ un mistero di vicinanza tale per il quale possiamo giร sentirci concittadini dei cieli e familiari di Dio, perfino giร risorti (cf. Ef 2,6.19) perchรฉ non siamo piรน dispersi, i nostri volti, le nostre vite, non sono una realtร caotica, unโammucchiata di significati contraddittori, nel cosmo รจ giร allโopera una forza capace di strutturarci in un disegno che si manifesta nel corpo di Cristo del quale facciamo parte.
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Alle volte potremmo pensare che questo volto di Cristo sia come ยซesplosoยป, scarsamente percepibile e disperso negli innumerevoli frammenti che lo compongono. Ma la Pasqua di Cristo e lโopera del suo Spirito (che celebreremo domenica prossima) ci garantisce che questo volto รจ giร alla radice di ogni cosa e si va manifestando fino alla sua pienezza. Se i nostri volti, le nostre vite, come quelli di ogni uomo, hanno un significato รจ vero anche che tutto si gioca nelle relazioni, nella faticosa comunicazione di ogni giorno. Il servizio, la diaconia, la ministerialitร nella Chiesa non รจ solo un apparato organizzativo, รจ la modalitร concreta di vivere lโAscensione del Signore al cielo, e questo non solo in senso ecclesiale e liturgico, ma anche laicale e che puรฒ prendere le forme della politica, dellโeconomia, della ricerca scientifica (anche se questi temi sembrano essere lontani anni luce dalle questioni nei quali si dibatte – e alle volte si impantana- la nostra societร ). E comunque lโ Ascensione di Cristo รจ collegata a questo scaturire di doni per gli uomini, una vittoria di Cristo sulle potenze del cosmo che non ha niente di distruttivo o schiacciante, visto che, come recita il salmo citato nella seconda lettura, alla fine anche i ribelli abiteranno presso il Signore Dio (Sal 68,19), cosรฌ tanto il mistero di Cristo รจ capace di ricomprendere e dare significato a tutte le cose.
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VII DOMENICA DI PASQUA โ ASCENSIONE DEL SIGNORE โ ANNO B
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- Colore liturgico: Bianco
- At 1, 1-11; Sal. 46; Ef 4, 1-13; Mc 16, 15-20
Mc 16, 15-20
Dal Vangelo secondo Marco
15E disse loro: ยซAndate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16Chi crederร e sarร battezzato sarร salvato, ma chi non crederร sarร condannato. 17Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demรฒni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherร loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guarirannoยป. 19Il Signore Gesรน, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. 20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 13 โ 19 Maggio 2018
- Tempo di Pasqua VII
- Colore Bianco
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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