Commento al Vangelo del 6 Maggio 2018 – don Giovanni Berti – Gioba

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Commento al Vangelo a cura di don Giovanni Bertiย 

Con Gesรน meglio servi oppure amici?

รˆ piรน facile essere servi o amici?

Il servo รจ colui che deve eseguire gli ordini senza discutere. Il servo non considera il padrone a suo pari, ma si โ€œsottometteโ€ alla sua volontร  sperando in una ricompensa o in una giusta paga, o nei casi di un servo-schiavo di non essere punito. Il servo non condivide necessariamente quello che pensa o progetta il padrone, e non รจ nemmeno necessario, perchรฉ lโ€™unico suo scopo รจ obbedire e basta. In genere un servo รจ in competizione con gli altri servi davanti al suo padrone, per essere il migliore, il piรน lodato e magari elevato nella inevitabile scala gerarchica che si crea tra i molti servi, e poco gli importa degli altri.

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Lโ€™amicizia รจ tutta unโ€™altra cosaโ€ฆ

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Lโ€™amico non esegue ordini, ma per lโ€™amico รจ pronto a tutto, anche ad abbassarsi e umiliarsi davanti ad altri pur di fare il bene dellโ€™altro. Lโ€™amico vuole guardare lโ€™amico negli occhi, alla pari e non sopporta di stare nรฉ sotto nรฉ sopra, e con lโ€™amico ogni scala gerarchica e ogni simbolo di ruolo e potere scompaiono. Per lโ€™amico tutto รจ gratis alla pari, in una amichevole โ€œgaraโ€ di chi dona allโ€™altro reciprocamente, senza mai pretendere nulla. Lโ€™amico non invidia le altre amicizie anzi, รจ contento se lโ€™amico รจ amato da altri, sapendo che la gelosia corrode, ma il vero amore libera e si espande senza diminuire. Lโ€™amico crede sempre nellโ€™amico e nel legame che li unisce, lo supporta nei suoi progetti e lo corregge se vede che sbaglia, ma mai con giudizio e mai squalificando lโ€™amico. Lโ€™amico si fida totalmente dellโ€™amico sapendo che non farร  mai nulla che lo danneggi anche quando non comprende tutte le sue azioni.

Un grande mistico e scrittore cristiano, Aelredo di Rievaulx, monaco cistercense vissuto in Inghilterra nel XII secolo, nel tuo trattato โ€œlโ€™Amicizia Spiritualeโ€ scrive cosรฌ: โ€œLโ€™amicizia รจ quindi quella virtรน che lega gli animi con una dolce alleanza dโ€™amore e di piรน cose fa unโ€™intima unioneโ€, e โ€œQuaggiรน non cโ€™รจ nulla di piรน santo da desiderare, nulla di piรน utile da cercare, nulla piรน difficile da trovare, niente piรน dolce da provare, niente piรน fruttuoso da conservare dellโ€™amiciziaโ€.

Aelredo, non tratta dellโ€™amicizia in modo astratto ma proprio unendo due esperienze forti della sua vita, il rapporto con Dio e il legame di amicizia con i suoi confratelli monaci con i quali vive e condivide la vita.

Aelredo impara lโ€™amicizia da Gesรน stesso, da come Gesรน ha vissuto tra gli uomini e soprattutto tra i suoi discepoli.

La domanda โ€œรจ piรน facile essere servi o amiciโ€ per me ha questa risposta: รจ sicuramente piรน facile essere servi, perchรฉ lโ€™amicizia รจ certamente piรน impegnativa soprattutto per lo spirito, e richiede un grado di fiducia e abbandono allโ€™altro che non รจ assolutamente facile da avere e fare.

Forse la domanda va modificata in โ€œรจ piรน bello essere amici o servi?โ€. Allora la risposta cambia totalmente ed illumina la vita umana e spirituale e persino la fede: รจ piรน bello essere amici!

Lโ€™amicizia esalta la nostra umanitร  e ci rende davvero grandi nellโ€™amore indipendentemente da quello che possediamo, dalle nostre capacitร  fisiche, dai ruoli che ricopriamo e dal potere che ci viene assegnato.

Gesรน chiama amici i suoi discepoli, e lo dice loro in modo esplicito anche se giร  in molti modi, in tutta la sua vita ha vissuto da amico e ha dimostrato lโ€™amicizia. Probabilmente i discepoli corrono continuamente il rischio di accontentarsi di fare da servi del Maestro e di rifiutare la sua continua proposta di amicizia. Gesรน teme che tutto questo accada, sapendo che un legame servile con lui alla fine porta tutta la comunitร  dei discepoli a vivere tra loro da servi, in un intricato e svilente gioco di gerarchie, poteri, comandi, paure, ricattiโ€ฆ

Il Vangelo, cioรจ la buona notizia รจ che sono amico di Gesรน e chiamato a vivere con lui un rapporto di amicizia, dove la fiducia reciproca รจ fondamentale. Sono chiamato a non vivere la mia fede da inconsapevole e sottomesso servo, che non condivide ma obbedisce solamente in attesa da Dio di una ricompensa o temendo un castigo.

Forse รจ piรน facile vivere cosรฌ la fede, ma non รจ certamente il modo piรน bello, e sicuramente non รจ quello che Dio stesso vuole.

โ€œNon vi chiamo piรน servi, perchรฉ il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amiciโ€ฆโ€

La strada dellโ€™amicizia con Dio รจ aperta da Gesรน stesso per i suoi discepoli di allora e anche per me oggi. Dare la vita per gli amici diventa quindi un progetto di vita per me e diventa il progetto con il quale costruire la Chiesa.

don Giovanni BertiSalv

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VI Domenica del Tempo di Pasqua

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 6 Maggio 2018 anche qui.

Gv 15, 9-17
Dal Vangelo secondoย Giovanni

9Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. 10Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. 11Vi ho detto queste cose perchรฉ la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. 12Questo รจ il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. 13Nessuno ha un amore piรน grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. 14Voi siete miei amici, se fate ciรฒ che io vi comando. 15Non vi chiamo piรน servi, perchรฉ il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perchรฉ tutto ciรฒ che ho udito dal Padre mio lโ€™ho fatto conoscere a voi. 16Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perchรฉ andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perchรฉ tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. 17Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 06 – 12 Maggio 2018
  • Tempo di Pasqua VI
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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