Commento al Vangelo di domenica 15 aprile 2018 – Enzo Bianchi

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Credere alla parola del Signore

Enzo Bianchi

Il vangelo di questa domenica racconta un altro evento, dopo la visita allโ€™alba delle donne alla tomba vuota (cf. Lc 24,1-11), la corsa di Pietro al sepolcro (cf. Lc 24,12), la manifestazione del Risorto โ€œcome un forestieroโ€ (Lc 24,18) ai due discepoli in cammino verso Emmaus (cf. Lc 24,13-35).ย 

Sempre nel medesimo giorno, โ€œil primo della settimanaโ€ (Lc 24,1), il giorno unico della resurrezione, ma alla sera, i due discepoli tornati a Gerusalemme sono nella camera alta (cf. Lc 22,12; Mc 14,15), a raccontare agli Undici e agli altri โ€œcome hanno riconosciuto Gesรน nello spezzare il paneโ€ (cf. Lc 24,25). Ed ecco che, improvvisamente, si accorgono che Gesรน รจ in mezzo a loro e fa udire la sua parola: โ€œPace a voi!โ€. Non consegna loro parole di rimprovero per la loro fuga al momento del suo arresto, non redarguisce Pietro per il rinnegamento, non dice nulla sul fatto che essi non sono piรน Dodici, come li aveva chiamati e costituiti in comunitร  (cf. Lc 6,13; 9,1), ma solo Undici, perchรฉ il traditore se nโ€™รจ andato. No, dice loro: โ€œShalom โ€˜aleikhem! Pace a voi!โ€, saluto abituale per i giudei, ma che quella sera risuona con una forza particolare. Questo saluto, rivolto ai discepoli profondamente scossi e turbati dagli eventi della passione e morte di Gesรน, significa innanzitutto: โ€œNon abbiate paura!โ€.

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La resurrezione ha radicalmente trasformato Gesรน, lโ€™ha trasfigurato, reso โ€œaltroโ€ nellโ€™aspetto, perchรฉ egli ormai โ€œรจ entrato nella sua gloriaโ€ (cf. Lc 24,26), e puรฒ solo essere riconosciuto dai discepoli attraverso un atto di fede. Questโ€™atto di fede รจ difficile, faticoso: gli Undici stentano a viverlo, a metterlo in praticaโ€ฆ Non a caso Luca annota che i discepoli โ€œsconvolti e pieni di paura, credono di vedere uno spiritoโ€, allo stesso modo con cui i discepoli sul cammino di Emmaus credevano di vedere un pellegrino. Allora Gesรน li interroga: โ€œPerchรฉ siete turbati, e perchรฉ sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; uno spirito non ha carne e ossa, come vedete che io hoโ€. Nel dire questo, mostra loro le mani e i piedi con i segni della crocifissione. Sรฌ, il Risorto non รจ altro che colui che รจ stato crocifisso! Questa ostensione da parte di Gesรน delle sue mani e dei suoi piedi trafitti per la crocifissione รจ un gesto che chiede ai suoi discepoli di incontrarlo innanzitutto nei segni della sofferenza, del patire e del morire. La carne piagata di Cristo รจ la carne piagata dellโ€™umanitร , รจ la carne del povero, dellโ€™affamato, del malato, dellโ€™oppresso, della vittima dellโ€™ingiustizia della violenza! Senza questo incontro realissimo con la carne dei sofferenti, non si incontra Cristo, e la stessa resurrezione resta un mito.

Eppure, nonostante queste parole e questo gesto, i discepoli non arrivano a credere, malgrado unโ€™emozione gioiosa non giungono alla fede. รˆ vero, noi esseri umani approdiamo facilmente alla religione, ma difficilmente arriviamo alla fede; viviamo facilmente emozioni โ€œsacreโ€ o religiose, ma difficilmente aderiamo a Gesรน Cristo e alla sua parola. Nella comunitร  degli Undici dobbiamo leggere la vicenda delle nostre comunitร , nelle quali si vive la fede e la si confessa, ma si manifesta anche lโ€™incredulitร . Eppure il Risorto ha grande pazienza, per questo offre alla sua comunitร  una seconda parola e un secondo gesto. Chiede loro se hanno qualcosa da mangiare, ed essi gli offrono del pesce arrostito, il cibo che abitualmente mangiavano insieme, quando vivevano lโ€™avventura della vita comune in Galilea. Ricevutolo, Gesรน lo mangia davanti a loro! Noi siamo persino stupiti di fronte a questi gesti di Gesรน, ma stiamo attenti: sono solo โ€œsegniโ€ per dire che la resurrezione di Gesรน non รจ immortalitร  dellโ€™anima e perdita totale del corpo, non รจ โ€œla continuazione della sua causaโ€ anche se egli รจ morto, non รจ una memoria che si conserva senza che colui che รจ morto sia veramente vivente. Gesรน dร  ai discepoli questi segni, che in veritร  contengono veritร  indicibili, affinchรฉ credano che il Crocifisso ha vinto realmente la morte. Il suo corpo crocifisso รจ un corpo ora vivente, โ€œun corpo spiritualeโ€ (1Cor 15,44), cioรจ vivente nello Spirito, dirร  lโ€™Apostolo Paolo.

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Luca stesso scriverร  allโ€™inizio degli Atti degli apostoli che Gesรน โ€œsi presentรฒ viventi ai suoi discepoli con molte proveโ€ (At 1,3), che non sembravano perรฒ sufficienti per condurli alla fede. Infatti i discepoli restano in silenzio, muti! Allora Gesรน, per renderli finalmente credenti, riprende la sua predicazione, lโ€™annuncio del Vangelo da lui fatto fino alla morte. Chiede di ricordare le parole dette mentre era con loro, perchรฉ quelle parole erano profezia e parola di Dio che si doveva avverare, cosรฌ come doveva trovare compimento tutto ciรฒ che era stato scritto su di lui, il Messia, nella Legge di Mosรจ, nei Profeti e nei Salmi, cioรจ nelle sante Scritture dellโ€™antica alleanza. Ed ecco che, mentre il Risorto ricorda e spiega la parola di Dio contenuta nelle sante Scritture, opera il vero miracolo: โ€œaprรฌ loro la mente (diรฉnoixen autรดn tรฒn noรปn) per comprendere le Scrittureโ€.ย 

Il verbo qui utilizzato (dianoรญgo) nei vangeli ha sempre un senso terapeutico: designa lโ€™apertura degli orecchi dei sordi e della bocca dei muti (cf. Mc 7,34), degli occhi ai ciechi (cf. Lc 24,31). Qui indica lโ€™operazione compiuta nella potenza dello Spirito santo, lโ€™apertura della mente alla comprensione delle Scritture. I discepoli, cosรฌ โ€œapertiโ€, possono ora credere e quindi essere costituiti testimoni della resurrezione di Gesรน. Gesรน si fa insieme a loro esegeta, interprete delle profezie che lo riguardavano, ricorda anche le sue parole consegnate durante la predicazione in Galilea, mostrando la necessitas del compimento, della realizzazione nella sua vita nella sua morte. Non aveva forse conversato con Mosรจ (la Legge) e con Elia (i profeti) proprio su quellโ€™esodo pasquale che doveva compiere a Gerusalemme (cf. Lc 9,30-31)? La fede pasquale scaturisce dalla fede e dalla conoscenza delle sante Scritture, come ancora professiamo nel Credo: โ€œMorรฌ e fu sepolto. Il terzo giorno รจ risuscitato, secondo le Scritture (cf. 1Cor 15,3-4)โ€ (resurrexit tertia die secundum Scripturas). I discepoli hanno capito che il disegno salvifico di Dio si รจ compiuto nella passione, morte e resurrezione del Signore, e che questo รจ il fondamento della fede cristiana, dal quale scaturisce lโ€™annuncio del perdono dei peccati, della misericordia di Dio per tutte le genti della terra: non solo per il popolo di Israele, ma per tuttiโ€ฆ

Con tanta fatica Gesรน ha reso nuovamente credenti quei discepoli che erano venuti meno durante la sua passione, li ha resi testimoni della sua morte e resurrezione, li ha resi capaci di comprendere cosa sia il perdono dei peccati che essi devono annunciare, in virtรน del loro essere stati i primi a ricevere il perdono dal Risorto. Cโ€™รจ un detto di un padre del deserto che mi sembra commentare mirabilmente questa pagina evangelica: โ€œCredere alla parola del Signore รจ molto piรน difficile che credere ai miracoli. Ciรฒ che si vede solo con gli occhi del corpo, abbaglia; ciรฒ che si vede con gli occhi della mente che crede, illuminaโ€.

p. Enzo Bianchi – Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica

Fonte: Monastero di bose

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
III DOMENICA DI PASQUA โ€“ ANNO B

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 15 Aprile 2018 anche qui.

Lc 24, 35-48
Dal Vangelo secondo Luca

35Ed essi narravano ciรฒ che era accaduto lungo la via e come lโ€™avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36Mentre essi parlavano di queste cose, Gesรน in persona stette in mezzo a loro e disse: ยซPace a voi!ยป. 37Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. 38Ma egli disse loro: ยซPerchรฉ siete turbati, e perchรฉ sorgono dubbi nel vostro cuore? 39Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io hoยป. 40Dicendo questo, mostrรฒ loro le mani e i piedi. 41Ma poichรฉ per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: ยซAvete qui qualche cosa da mangiare?ยป. 42Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43egli lo prese e lo mangiรฒ davanti a loro. 44Poi disse: ยซSono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosรฉ, nei Profeti e nei Salmiยป. 45Allora aprรฌ loro la mente per comprendere le Scritture 46e disse loro: ยซCosรฌ sta scritto: il Cristo patirร  e risorgerร  dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Aprile 2018
  • Tempo di Pasquaย II
  • Colore Bianco
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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