Commento al Vangelo del 21 Gennaio 2018 – Ileana Mortari (Teologa)

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โ€œConvertitevi e credete al vangeloโ€

Con la domenica odierna si riprende la lettura del vangelo di Marco, che ci accompagnerร  per tutto lโ€™anno liturgico B. Gesรน, dopo aver ricevuto il Battesimo da Giovanni ed essere rimasto quaranta giorni nel deserto di Giuda, si reca in Galilea (cioรจ nella Palestina del nord) e inizia il suo ministero pubblico, predicando con queste parole: โ€œIl tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel vangeloโ€ (v.15). Val la pena esaminarle a una a una.

โ€œIl tempo รจ compiutoโ€ โ€“ Di quale tempo e di che compimento si tratta? Il termine greco non รจ โ€œkrรฒnosโ€, piรน comune, ma โ€œkairรฒsโ€, che significa โ€œil tempo giusto, il momento opportuno e prestabilitoโ€, che suppone un prima, fatto di attesa. Con il verbo โ€œรจ compiutoโ€ si vuol dire che questo periodo di preparazione รจ finito, e che quindi รจ iniziato un periodo nuovo, in cui la realtร  attesa รจ ormai un fatto concreto alla portata di tutti.

Allโ€™epoca era molto viva la corrente dellโ€™apocalittica giudaica: si tratta di scritti, sia canonici che apocrifi (famoso tra questi ultimi il libro di Enoch) che trattavano della fine della storia.

Nati in epoche di difficoltร  e persecuzioni del popolo ebreo, essi esprimevano una grande speranza e fiducia nel Dio vivente, il quale concedeva agli autori dei testi apocalittici la rivelazione (infatti apocalisse= rivelazione) di cose fino allora nascoste e note solo a Lui.

In sintesi tali testi prospettavano la fine di questo mondo, il giudizio universale nel โ€œgiorno di Jahvรจโ€ e lโ€™avvento glorioso e trionfale del Regno di Dio, ad opera di un personaggio, il Messia: un misterioso โ€œFiglio dellโ€™uomoโ€, che avrebbe ricevuto da Dio il compito di fondare il regno escatologico (cioรจ degli ultimi tempi, oltre la storia), vincendo completamente le potenze del male.

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Ora โ€“ dice Gesรน โ€“ questo tempo รจ giunto.

โ€œIl regno di Dio รจ vicinoโ€ โ€“ Anche il tema della regalitร  di Jahvรจ era molto sentito nel giudaismo del tempo. Israele non poteva dimenticare che il suo vero Re era quel Dio che lo aveva liberato dalla schiavitรน egiziana prima, e dallโ€™esilio babilonese poi; quel Re che, tramite Mosรจ e i profeti, aveva donato la sua Legge imperniata su giustizia ed eguaglianza.

Il โ€œregno di Dioโ€indica dunque lโ€™azione regale di Dio, il suo intervento salvifico, definitivo e risolutore, che stabilirร  giustizia e pace sulla terra e in cielo, la sua perfetta signoria sulle anime, preannunciata dai profeti per la fine dei tempi.

Come fa notare il biblista Bruno Maggioni, nel suo bel libretto โ€œIl racconto di Marcoโ€ (Cittadella editrice), โ€œlโ€™annuncio di Gesรน si colloca sullo sfondo di queste attese, ma contemporaneamente se ne stacca. A differenza della speranza ebraica che parlava di futuro, Gesรน dice che lโ€™ora messianica รจ arrivata, รจ qui nelle sue parole e nella sua persona: lโ€™annuncio di Gesรน ha un tono di gioia e insieme

di urgenza. In secondo luogo la proclamazione di Gesรน (tutto il racconto evangelico lo dimostrerร ) รจ universale. Egli rivolge lโ€™appello a tutti coloro che comunemente erano ritenuti fuori dalla gioia messianica, esclusi: i poveri, i peccatori, i piccoli, gli stranieri.โ€ (pagg.32-33).

Possiamo ancora notare che lโ€™avvento del Regno non comporta โ€“ come si pensava โ€“ unโ€™immediata trasformazione della situazione del mondo di allora; Dio intende accordare agli uomini la sua salvezza in maniera del tutto nuova e unica nel suo genere, come sarร  evidenziato dallโ€™attivitร  di Gesรน: le guarigioni di ammalati, lโ€™espulsione dei demoni, il perdono dei peccati e la misericordia verso tutti gli uomini.

Particolarmente interessante รจ la connotazione che il Regno โ€œรจ vicinoโ€; lโ€™originale greco โ€œenghikenโ€ รจ allโ€™indicativo perfetto, che si puรฒ tradurre letteralmente โ€œsi รจ avvicinatoโ€, ma puรฒ anche essere reso con โ€œรจ quiโ€, โ€œsi รจ reso prossimoโ€, โ€œsta per realizzarsi in questa terraโ€. Cioรจ: il Regno รจ giร  presente, perchรฉ รจ effettivamente giunto nella persona stessa di Gesรน, come ben manifesteranno le sue parole e le sue opere; ma nello stesso tempo il Regno non รจ qualcosa di ben definito e giร  fatto, รจ una realtร  in via di sviluppo, un โ€œsemeโ€ (cfr. il cap.4 di Marco) che deve sbocciare e crescere e presentarsi ogni giorno come novitร . โ€œEโ€™ vicinoโ€ significa anche che non รจ ancora riconosciuto e accettato dalla maggioranza degli uomini.

โ€œConvertiteviโ€ โ€“ Eโ€™ la condizione richiesta per prendere parte alla nuova possibilitร  aperta dalla venuta del Regno: convertirsi, โ€œmetanoeinโ€ nellโ€™originale greco, non รจ solo riconoscimento dei propri errori, ma cambiamento radicale, di mentalitร  e di comportamento, che ha un parallelo nel classico verbo dellโ€™ebraico antico (โ€œshuvโ€ = ritornare), per indicare, secondo la predicazione dei profeti, il ritorno a Dio, da cui ci si era allontanati con il peccato (cfr. Ger.8,6 e Osea 14,2-3).

Lโ€™esortazione si ricollega certo a quella di Giovanni Battista, che predicava un โ€œbattesimo di conversione per il perdono dei peccatiโ€ (Mc.1,4); ma, mentre lโ€™invito di Giovanni era sotto il segno del giudizio e della punizione per i peccatori (cfr. Matteo 3,7-10;12), quello di Gesรน fa piuttosto riferimento, in positivo, allโ€™imminenza della venuta del Regno, che รจ anzitutto opera di salvezza.

Perchรฉ รจ necessaria la conversione? Proprio perchรฉ, al contrario โ€“ ancora! โ€“ delle aspettative del tempo, lโ€™avvento della signoria di Dio non รจ effetto di un folgorante intervento divino, ma si affida alla libera accettazione dellโ€™uomo; di conseguenza la sua instaurazione non sarร  trionfale ed evidente per tutti, ma lenta e soggetta a difficoltร  ed ostacoli. Per questo Gesรน esorta anche ad aver fede nel messaggio, come dicono le ultime parole:

โ€œe credete nel vangeloโ€ โ€“ La signoria che si inserisce nella storia esige fiducia nel fatto che Dio opera tra gli uomini e che essi sono capaci di rispondere alla sua azione.

โ€œCredere nel vangeloโ€ vuol dire accogliere con intima gioia lโ€™offerta di salvezza che viene da Dio, prestar fede alla โ€œbuona notiziaโ€ del Nazareno e farla propria, nella consapevolezza che la salvezza รจ garantita proprio dal messaggio e dalla persona di Gesรน.

โ€œCredere nel vangeloโ€ vuol dire essere in comunione con Cristo, condividere la sua esperienza, camminare con Lui, fiduciosi di trovarci sulla strada della libertร  e della vita.

Ed รจ quello che hanno fatto Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, quando si sono sentiti chiamare

(cfr.vv.16-20).

Ileana Mortari – Sito Web

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 Gennaio 2018 anche qui.

Terza domenica del Tempo Ordinario – Anno B

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Mc 1, 14-20
Dal Vangelo secondo Marco

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesรน andรฒ nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: ยซIl tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel Vangeloยป. 16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesรน disse loro: ยซVenite dietro a me, vi farรฒ diventare pescatori di uominiยป. 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anchโ€™essi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamรฒ. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 21 – 27 Gennaio 2018
  • Tempo Ordinario III
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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