โConvertitevi e credete al vangeloโ
Con la domenica odierna si riprende la lettura del vangelo di Marco, che ci accompagnerร per tutto lโanno liturgico B. Gesรน, dopo aver ricevuto il Battesimo da Giovanni ed essere rimasto quaranta giorni nel deserto di Giuda, si reca in Galilea (cioรจ nella Palestina del nord) e inizia il suo ministero pubblico, predicando con queste parole: โIl tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel vangeloโ (v.15). Val la pena esaminarle a una a una.
โIl tempo รจ compiutoโ โ Di quale tempo e di che compimento si tratta? Il termine greco non รจ โkrรฒnosโ, piรน comune, ma โkairรฒsโ, che significa โil tempo giusto, il momento opportuno e prestabilitoโ, che suppone un prima, fatto di attesa. Con il verbo โรจ compiutoโ si vuol dire che questo periodo di preparazione รจ finito, e che quindi รจ iniziato un periodo nuovo, in cui la realtร attesa รจ ormai un fatto concreto alla portata di tutti.
Allโepoca era molto viva la corrente dellโapocalittica giudaica: si tratta di scritti, sia canonici che apocrifi (famoso tra questi ultimi il libro di Enoch) che trattavano della fine della storia.
Nati in epoche di difficoltร e persecuzioni del popolo ebreo, essi esprimevano una grande speranza e fiducia nel Dio vivente, il quale concedeva agli autori dei testi apocalittici la rivelazione (infatti apocalisse= rivelazione) di cose fino allora nascoste e note solo a Lui.
In sintesi tali testi prospettavano la fine di questo mondo, il giudizio universale nel โgiorno di Jahvรจโ e lโavvento glorioso e trionfale del Regno di Dio, ad opera di un personaggio, il Messia: un misterioso โFiglio dellโuomoโ, che avrebbe ricevuto da Dio il compito di fondare il regno escatologico (cioรจ degli ultimi tempi, oltre la storia), vincendo completamente le potenze del male.
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Ora โ dice Gesรน โ questo tempo รจ giunto.
โIl regno di Dio รจ vicinoโ โ Anche il tema della regalitร di Jahvรจ era molto sentito nel giudaismo del tempo. Israele non poteva dimenticare che il suo vero Re era quel Dio che lo aveva liberato dalla schiavitรน egiziana prima, e dallโesilio babilonese poi; quel Re che, tramite Mosรจ e i profeti, aveva donato la sua Legge imperniata su giustizia ed eguaglianza.
Il โregno di Dioโindica dunque lโazione regale di Dio, il suo intervento salvifico, definitivo e risolutore, che stabilirร giustizia e pace sulla terra e in cielo, la sua perfetta signoria sulle anime, preannunciata dai profeti per la fine dei tempi.
Come fa notare il biblista Bruno Maggioni, nel suo bel libretto โIl racconto di Marcoโ (Cittadella editrice), โlโannuncio di Gesรน si colloca sullo sfondo di queste attese, ma contemporaneamente se ne stacca. A differenza della speranza ebraica che parlava di futuro, Gesรน dice che lโora messianica รจ arrivata, รจ qui nelle sue parole e nella sua persona: lโannuncio di Gesรน ha un tono di gioia e insieme
di urgenza. In secondo luogo la proclamazione di Gesรน (tutto il racconto evangelico lo dimostrerร ) รจ universale. Egli rivolge lโappello a tutti coloro che comunemente erano ritenuti fuori dalla gioia messianica, esclusi: i poveri, i peccatori, i piccoli, gli stranieri.โ (pagg.32-33).
Possiamo ancora notare che lโavvento del Regno non comporta โ come si pensava โ unโimmediata trasformazione della situazione del mondo di allora; Dio intende accordare agli uomini la sua salvezza in maniera del tutto nuova e unica nel suo genere, come sarร evidenziato dallโattivitร di Gesรน: le guarigioni di ammalati, lโespulsione dei demoni, il perdono dei peccati e la misericordia verso tutti gli uomini.
Particolarmente interessante รจ la connotazione che il Regno โรจ vicinoโ; lโoriginale greco โenghikenโ รจ allโindicativo perfetto, che si puรฒ tradurre letteralmente โsi รจ avvicinatoโ, ma puรฒ anche essere reso con โรจ quiโ, โsi รจ reso prossimoโ, โsta per realizzarsi in questa terraโ. Cioรจ: il Regno รจ giร presente, perchรฉ รจ effettivamente giunto nella persona stessa di Gesรน, come ben manifesteranno le sue parole e le sue opere; ma nello stesso tempo il Regno non รจ qualcosa di ben definito e giร fatto, รจ una realtร in via di sviluppo, un โsemeโ (cfr. il cap.4 di Marco) che deve sbocciare e crescere e presentarsi ogni giorno come novitร . โEโ vicinoโ significa anche che non รจ ancora riconosciuto e accettato dalla maggioranza degli uomini.
โConvertiteviโ โ Eโ la condizione richiesta per prendere parte alla nuova possibilitร aperta dalla venuta del Regno: convertirsi, โmetanoeinโ nellโoriginale greco, non รจ solo riconoscimento dei propri errori, ma cambiamento radicale, di mentalitร e di comportamento, che ha un parallelo nel classico verbo dellโebraico antico (โshuvโ = ritornare), per indicare, secondo la predicazione dei profeti, il ritorno a Dio, da cui ci si era allontanati con il peccato (cfr. Ger.8,6 e Osea 14,2-3).
Lโesortazione si ricollega certo a quella di Giovanni Battista, che predicava un โbattesimo di conversione per il perdono dei peccatiโ (Mc.1,4); ma, mentre lโinvito di Giovanni era sotto il segno del giudizio e della punizione per i peccatori (cfr. Matteo 3,7-10;12), quello di Gesรน fa piuttosto riferimento, in positivo, allโimminenza della venuta del Regno, che รจ anzitutto opera di salvezza.
Perchรฉ รจ necessaria la conversione? Proprio perchรฉ, al contrario โ ancora! โ delle aspettative del tempo, lโavvento della signoria di Dio non รจ effetto di un folgorante intervento divino, ma si affida alla libera accettazione dellโuomo; di conseguenza la sua instaurazione non sarร trionfale ed evidente per tutti, ma lenta e soggetta a difficoltร ed ostacoli. Per questo Gesรน esorta anche ad aver fede nel messaggio, come dicono le ultime parole:
โe credete nel vangeloโ โ La signoria che si inserisce nella storia esige fiducia nel fatto che Dio opera tra gli uomini e che essi sono capaci di rispondere alla sua azione.
โCredere nel vangeloโ vuol dire accogliere con intima gioia lโofferta di salvezza che viene da Dio, prestar fede alla โbuona notiziaโ del Nazareno e farla propria, nella consapevolezza che la salvezza รจ garantita proprio dal messaggio e dalla persona di Gesรน.
โCredere nel vangeloโ vuol dire essere in comunione con Cristo, condividere la sua esperienza, camminare con Lui, fiduciosi di trovarci sulla strada della libertร e della vita.
Ed รจ quello che hanno fatto Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni, quando si sono sentiti chiamare
(cfr.vv.16-20).
Ileana Mortari – Sito Web
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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 21 Gennaio 2018 anche qui.
Terza domenica del Tempo Ordinario – Anno B
- Colore liturgico: VERDE
- Gio 3, 1-5. 10;
- Sal. 24;
- 1 Cor 7, 29-31;
- Mc 1, 14-20
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Mc 1, 14-20
Dal Vangelo secondo Marco
14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesรน andรฒ nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: ยซIl tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel Vangeloยป. 16Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 17Gesรน disse loro: ยซVenite dietro a me, vi farรฒ diventare pescatori di uominiยป. 18E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 19Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anchโessi nella barca riparavano le reti. 20E subito li chiamรฒ. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 21 – 27 Gennaio 2018
- Tempo Ordinario III
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo B
- Anno: II
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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