Vangelo del giorno – 15 gennaio 2018 – don Antonello Iapicca

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SAZIATI DAL PANE DI VITA NELLA CHIESA, SIAMO INVIATI NEL MONDO A COGLIERE LIBERAMENTE I FRUTTI DELLA PASQUA

Ogni giorno sperimentiamo la maledizione che pesa su chi, aspettando la salvezza dalla Legge (religiosa o qualsiasi altra), non riesce a compierla e ne diventa trasgressore colpevole. Non ci sentiamo perseguitati dalle conseguenze dei nostri peccati che ci braccano senza farci respirare, ancor piรน amare perchรฉ ci denunciano come ipocriti e incoerenti? Sperimentiamo cioรจ la fame e il bisogno di Davide in fuga da Saul con i suoi compagni, perseguitati anche noi dalla gelosia e dalla schiavitรน di rapporti morbosi e gelosi.

Per sfuggire abbiamo bisogno di Qualcuno che, come fece il sacerdote Achimelech con Davide, ci ami oltre il lecito offrendoci il Pane capace di saziarci anche se non ne abbiamo alcun diritto. Abbiamo bisogno di Cristo, che ha portato Shabbat sino alla nostra vita incastrata nei giorni infruttuosi senza amore, fin dove siamo caduti peccando. Il suo amore รจ a un passo da noi, ci cammina accanto e attende solo di essere โ€œstrappatoโ€ come una spiga matura. Quanto fatto dai discepoli infatti, ha un carattere profetico: Era giunto il Messia, Gesรน di Nazaret, il Servo di Yahwรจ come un chicco di grano caduto in terra per produrre il molto frutto dellโ€™amore e della libertร . Con Lui era giunta l’Era Messianica, che nel Talmud รจ chiamata “Yom shekullรฒ Shabbat – il giorno che sarร  tutto Shabbat”.

Il campo nel quale sono entrati i discepoli รจ dunque immagine del sepolcro che ha accolto il Signore; le spighe sono il frutto della risurrezione, germogliato proprio per distruggere la schiavitรน del peccato. I discepoli, affamati di perdono, vita e libertร , entrano in quel sabato per partecipare al compimento definitivo di ogni sabato, sigillo dell’Allenza che Dio ha donato a Israele. Come i sei giorni della Creazione puntavano al riposo in cui introdurre l’uomo, cosรฌ la nuova creazione operata nel Mistero Pasquale di Cristo mira ad abbracciare i peccatori nel perdono che rigenera. In quel campo era apparso il โ€œSignore del sabatoโ€ che avrebbe vinto il signore del sepolcro e della morte; era Lui il frutto atteso, la gratuitร  del perdono e dellโ€™amore che ogni sabato insegna e celebra.

โ€œStrappare le spighe e mangiarneโ€ allora, significa vivere in pienezza il sabato accogliendo la spiga matura che non siamo stati capaci di far germogliare nella nostra vita. Shabbat รจ โ€œfatto da Dio per lโ€™uomoโ€ e non viceversa proprio perchรฉ il perdono รจ gratuito, come il destino eterno per il quale siamo stati creati. Esso fu pregustato profeticamente da Davide e dai suoi compagni, assaporato dagli Apostoli in cammino con Gesรน, e offerto a noi nella Chiesa, anticipo del Regno di Dio dove diventiamo anche noi sacerdoti, re, profeti, liberi di mangiare i pani di vita preparati per l’offerta rituale. Ci conduce all’amore che รจ il cuore della Legge attraverso l’iniziazione cristiana alla fede, il grembo della vita eterna che la Chiesa ci dona infondendo in noi lo Spirito Santo.

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E’ Lui che compie in noi Legge nell’amore per adeguarla ai bisogni di chi ci รจ accanto e soffre la persecuzione del demonio e patisce la fame di perdono. Nella comunitร , mentre ci nutriamo del Pane di vita fatto carne e sangue di Cristo, impariamo a discernere nella storia lo stesso cibo della volontร  del Padre preparato per Lui. Esso consiste nel compiere l’opera affidata al Figlio vivo in noi, passare cioรจ nel campo del mondo che giร  biondeggia per la mietitura raccogliendo le spighe che sono i peccatori per i quali Cristo ha giร  faticato offrendo la sua vita. Allora coraggio, possiamo approfittare liberamente della sua Passione cogliendone il frutto della vita eterna perchรฉ possa operare in noi la libertร  e la parresia per annunciare il Vangelo a ogni uomo, offrendo con la nostra vita un lembo di Shabbat, una porta aperta sul Regno di Dio dove i peccatori, deboli e sfiduciati, possano riposare nell’amore di Dio.

Qui il commento completo

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Mc 2, 18-22
Dal Vangelo secondoย Marco

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesรน e gli dissero: ยซPerchรฉ i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?ยป.
Gesรน disse loro: ยซPossono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo รจ con loro? Finchรฉ hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarร  loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno.
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherร  gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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