Commento al Vangelo del 7 gennaio 2018 – p. Fernando Armellini

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Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 7 gennaio 2018.

Battesimo di Gesรน: Volle risalire con noi da un abisso

Ai luoghi biblici รจ legato spesso un significato teologico. Il mare, il monte, il deserto, la Galilea delle genti, la Samaria, il fiume Giordano, le terre al di lร  del lago di Genezaret sono molto piรน di semplici indicazioni geografiche (spesso neppure del tutto esatte).

Luca non specifica il luogo dove รจ avvenuto il battesimo di Gesรน, ma vi allude Giovanni: โ€œAvvenne in Betania, al di lร  del Giordano, dove Giovanni stava battezzandoโ€ (Gv 1,28). La tradizione ha giustamente localizzato lโ€™episodio a Betabร ra, il guado dove anche il popolo dโ€™Israele, guidato da Giosuรจ, ha attraversato il fiume ed รจ entrato nella Terra promessa.

Nel gesto di Gesรน sono dunque presenti richiami espliciti al passaggio dalla schiavitรน alla libertร  e allโ€™inizio di un nuovo esodo verso la vera Terra promessa.

Betabร ra ha anche un altro richiamo, meno evidente, ma altrettanto significativo: i geologi assicurano che questo รจ il punto piรน basso della terra (400 m. sotto il livello del mare).

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La scelta di iniziare da lรฌ la vita pubblica non puรฒ essere casuale. Gesรน, venuto dalle altezze del cielo per liberare lโ€™uomo, รจ sceso fin nellโ€™abisso piรน profondo per mostrare che vuole la salvezza di ogni uomo, anche del piรน derelitto, anche di colui che la colpa e il peccato hanno trascinato in un baratro da cui nessuno puรฒ immaginare sia possibile risalire. Dio non dimentica e non abbandona nessuno dei suoi figli.

Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
โ€œ รˆ apparsa la grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uominiโ€.

Prima Lettura: (Is 42,1-4.6-7)

1 Ecco il mio servo che io sostengo,
il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui;
egli porterร  il diritto alle nazioni.
2 Non griderร  nรฉ alzerร  il tono,
non farร  udire in piazza la sua voce,
3 non spezzerร  una canna incrinata,
non spegnerร  uno stoppino dalla fiamma smorta.
Proclamerร  il diritto con fermezza;
4 non verrร  meno e non si abbatterร ,
finchรฉ non avrร  stabilito il diritto sulla terra;
e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.
6 โ€œIo, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia
e ti ho preso per mano;
ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo
e luce delle nazioni,
7 perchรฉ tu apra gli occhi ai ciechi
e faccia uscire dal carcere i prigionieri,
dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebreโ€.

Nella seconda parte del libro di Isaia entra in scena un personaggio misterioso che lโ€™autore chiama: il โ€œservo del Signoreโ€. La sua storia viene raccontata in quattro brani (Is 42,1-7; 49,1-6; 50,4-9; 52,13-53,12).

Chi รจ costui? Si tratta di un individuo concreto o di una figura simbolica che rappresenta tutto il popolo di Israele? I biblisti non sono ancora riusciti a dare una risposta sicura e non รจ nemmeno tanto imยญportante averla. Ciรฒ che ci interessa รจ che in questo Servo del Signore i primi cristiani hanno immediatamente riconosciuto lโ€™immaยญgine di Gesรน (At 8,30-35). Come รจ avvenuta questa identificazione?

Tutto inizia in quel drammatico venerdรฌ, 7 aprile dellโ€™anno 30 d.C., giorno in cui Gesรน viene giuยญstiziato. I discepoli, sconvolti, si chiedono come mai la vita di un uomo buono e giusto si sia conclusa con un fallimento. Cercano nelle Scritture una soluzione allโ€™enigma e, nel libro di Isaia, trovano la storia di questo Servo che, dopo un processo iniquo, viene tolto di mezzo da quelle stesse persone che egli voleva liberare. Capiscono: Dio non salva concedendo la vittoria, il successo, il dominio, lโ€™umiliazione dei nemici, ma mediante la sconfitta, il dono della vita. Ciรฒ che il profeta aveva detto riguardo al โ€œservo del Signoreโ€ si รจ realizzato pienamente in Gesรน di Nazaret.

La lettura di oggi ci riporta lโ€™inizio della storia di questo Servo.

Viene descritta anzitutto la sua elezione (v. 1).

Questa parola ha in noi delle risonanze non sempre positive: ci richiama la preferenza nei confronti di qualcuno e lโ€™esclusione degli altri. Non ci piace sentir parlare di popolo โ€œelettoโ€, di stirpe โ€œelettaโ€ perchรฉ queste espressioni risvegliano i drammatici ricordi della follia provocata dallโ€™illusione di appartenere ad una โ€œrazza elettaโ€.

Lโ€™elezione di Dio non ha nulla a che vedere con lโ€™esclusivismo, il particolarismo, il separatismo. Quando Dio sceglie una persona o un popolo, lo fa solo per affidargli una missione (sempre difficile, gravosa, poco gratificante), per chiedergli un servizio in favore degli altri.

ย รˆ facile, purtroppo, per chi รจ stato scelto dal Signore, interpretare la sua elezione secondo categorie e criteri umani e accampare diritti a onori e privilegi. Il personaggio di cui ci parla la lettura viene, fin dallโ€™inizio, identificato non come signore, ma come โ€œservoโ€, incaricato di portare a termine unโ€™impresa impegnativa. Chi gli darร  la forza?

Lโ€™uomo โ€œรจ carneโ€, cioรจ, รจ rivestito di debolezza. Quando il Signore chiede a qualcuno di svolgere un compito, gli dร  anche la capacitร  per adempierlo. Al suo โ€œservoโ€ il Signore comunica come sostegno il suo Spirito, la sua forza irresistibile.

Subito si accenna anche alla missione affidata a questo โ€œservo elettoโ€: egli รจ destinato a portare il diritto alle nazioni (v. 1), a far trionfare nel mondo โ€œla giustiziaโ€, โ€œla giustizia di Dioโ€ che consiste nella sua benevolenza, nella sua salvezza.

Nei versetti seguenti (vv. 2-5) viene descritto come il Servo attuerร  la sua missione. Si comporterร  in modo inatteso: non si imporrร  con la forza, con la pressione giuridica, con le minacce di sanzioni contro chi si oppone alle sue disposizioni. Non griderร , non alzerร  la voce come fanno i re quando proclamano i loro programmi o millantano nelle piazze le loro imprese. Non sarร  intollerante e intransigente con i deboli. Non condannerร  nessuno. Recupererร  chi ha sbagliato invece di annientarlo e distruggerlo, ricostruirร  con pazienza e rispetto ciรฒ che sta andando in rovina. Per lui non ci saranno mai casi perduti, situazioni irrecuperabili.

Sarร  anche tentato dallo scoraggiamento di fronte ad unโ€™opera tanto ardua, ma si manterrร  fermo e deciso nel portarla avanti e non arretrerร  di fronte a nessun ostacolo.

Servendosi di immagini, lโ€™ultima parte della lettura (vv. 6-7) sviluppa la missione del Servo: egli sarร  luce per le nazioni, aprirร  gli occhi ai ciechi, libererร  i priยญgionieri e gli schiavi che camminano nelle tenebre.

Il racconto sul Servo del Signore รจ stato composto da un autore anonimo e poi collocato nel libro di Isaia circa 500 anni prima della nascita di Gesรน. Non sapยญpiamo a chi concretamente si riferisse il profeta; ciรฒ che perรฒ รจ sicuro รจ il fatto che Gesรน ha realizzato tutto quanto รจ scritto nel libro di Isaia: egli รจ stato il Servo fedele a Dio. Quasi tutti i versetti di questa lettura, infatti, sono riportati nei vangeli e applicati a Gesรน (cf. Mt 3,17; 12,18-21; 17,5).

Seconda Lettura (At 10,34-38)

34 Pietro prese la parola e disse: โ€œIn veritร  sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, 35 ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, รจ a lui accetto.
36 Questa รจ la parola che egli ha inviato ai figli dโ€™Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesรน Cristo, che รจ il Signore di tutti.
37 Voi conoscete ciรฒ che รจ accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; 38 cioรจ come Dio consacrรฒ in Spirito Santo e potenza Gesรน di Nazaret, il quale passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con luiโ€.

La lettura riporta una parte del discorso tenuto da Pietro nella casa di Cornelio a Cesarea.

Nella chiesa primitiva un problema molยญto dibattuto divideva le comunitร : si poteva o no concedere il battesimo ai paยญgani? Pietro, inizialmente, era piuttosto restio, condizionato comโ€™era dal pregiudizio, profondamente radicato in Israele, che gli altri popoli fossero immondi.

Un giorno, mentre si trovava in preghiera a Giaffa, il Signore gli rivelรฒ che nessuna creatura di Dio รจ impura e profana. Di fronte a lui tutti sono ugualmente puri e privilegiati. Tutti sono indistintamente chiamati alla salvezza, perchรฉ egli รจ il Signore di tutti (Rm 10,12).

Lโ€™espressione Dio non fa preferenza di persone โ€“ impiegata in questo brano โ€“ viene ripresa piรน volte nel Nuovo Testamento (Rm 2,11; Gal 2,6; 1Pt 1,17) per denunciare la pericolosa tentazione di proiettare in Dio le nostre discriminazioni e mettere in guardia dallโ€™illusione che il Signore tratti in modo diverso gli uomini, in base alla confessione religiosa cui appartengono.

Il discorso di Pietro continua presentando una breve sintesi della vita di Gesรน (vv. 37-38). Con lโ€™espressione โ€œegli passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavoloโ€ viene riassunta la sua missione. Egli si รจ impegnato contro ogni forma di male, contro tutto ciรฒ che impedisce la vita dellโ€™uomo.

Lโ€™opera da compiere fu difficile e impegnativa, ma Gesรน riuscรฌ a portarla a termine perchรฉ era colmo dello Spirito del Signore e perchรฉ Dio era con lui.

Viene notato anche il tempo e il luogo in cui iniziรฒ a manifeยญstarsi la salvezza: tutto ebbe inizio in Galilea quando Giovanni cominciรฒ a battezzare lungo il Giordano.

Con queste parole Pietro definisce di nuovo il periodo della vita di Gesรน cui deve far riferimento la fede dei credenti: la vita pubblica, โ€œdal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui egli รจ stato di tra noi assunto in cieloโ€ (At 1,22).

Vangelo (Mc 1,7-11)

In quel tempo 7 Giovanni predicava: โ€œDopo di me viene uno che รจ piรน forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali. 8 Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerร  con lo Spirito Santoโ€.
9 In quei giorni Gesรน venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10 E, uscendo dallโ€™acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. 11 E si sentรฌ una voce dal cielo: โ€œTu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciutoโ€.

I primi versetti di questo brano (vv. 7-8) li abbiamo giร  meditati nella seconda domenica di Avvento. Presentano, in sintesi, la differenza fra il battesimo di Giovanni e quello di Gesรน. Apparentemente uguali, i due riti hanno un significato completamente diverso. Il primo รจ unโ€™abluzione esterna, indica la purificazione dal peccato, la rottura con una condotta di vita contraria alla legge di Dio e presuppone la decisione di non volersi piรน macchiare con altre trasgressioni. Il secondo, il battesimo con lo Spirito Santo, non รจ un lavacro esteriore, ma un prodigio operato dal Signore nellโ€™intimo dellโ€™uomo, รจ lโ€™infusione di unโ€™acqua zampillante apportatrice di feconditร  e di vita, รจ la sostituzione del cuore antico con un cuore nuovo, capace di rispondere sรฌ alla proposta dโ€™amore fatta da Dio. Il battesimo di Giovanni segnava la fine di un lungo e travagliato fidanzamento, quello di Gesรน era lโ€™inizio della festa di nozze.

Dopo aver rilevato il diverso valore dei due battesimi, Marco che, a differenza di Matteo e Luca, non fa alcun accenno allโ€™infanzia di Gesรน, per la prima volta mette in scena il protagonista del suo vangelo e lo fa con una formula solenne, impiegata spesso dai profeti nei loro oracoli: โ€œIn quei giorniโ€ฆโ€ (Gl 3,2); poi ricorda il nome del villaggio da cui proviene, Nazaret in Galilea (v. 9).

Non dice nรฉ che etร  avesse nรฉ a quale famiglia appartenesse, gli interessa solo indicare come, quando e dove รจ cominciata la manifestazione del vangelo di Dio al mondo: tutto รจ iniziato presso il Giordano, il fiume che scorre tranquillo nella steppa di Gerico, segnando il confine fra il deserto orientale e la terra promessa, dove Giosuรจ ha introdotto il popolo uscito dallโ€™Egitto. Lร , dove accorrevano tutti gli abitanti della Giudea per farsi battezzare (Mc 1,5-6), un giorno comparve, fra i peccatori, anche Gesรน, proveniente dalla Galilea, la regione abitata da israeliti che lโ€™aristocrazia religiosa di Gerusalemme riteneva semipagani. Scendendo nellโ€™acqua assieme ai peccatori, egli mostrรฒ di voler condividere la loro condizione, di volersi mettere al loro fianco per accompagnarli nellโ€™esodo dalla schiavitรน verso la libertร .

In questa scena si puรฒ giร  cogliere la novitร  del Dio cristiano. Egli non รจ un Dio che rimane lontano, in cielo, a impartire disposizioni e a controllare chi le osserva e chi le vรฌola; ma si fa uno di noi, diviene solidale con lโ€™umanitร  non nel peccato, ma nel portarne le conseguenze che coinvolgono sempre, come ben sappiamo, anche chi non ha peccato.

Noi siamo affezionati al male e, nelle preghiere, piรน che chiedere al Signore di farcelo evitare, imploriamo che ci scampi, con qualche intervento prodigioso, dalle sue tragiche conseguenze: malattie, fame, miseria, angosce, dissidi familiari, guerreโ€ฆ

Dio, che non si rassegna a soluzioni palliative, ha inviato suo figlio per distruggere il male alla radice e creare un mondo nuovo, senza peccato, un mondo in cui si compiranno tutte le sue promesse di bene: โ€œI granai saranno pieni e traboccheranno di frutti di ogni specieโ€ (Sl 144,13), โ€œabbonderร  il frumento nel paeseโ€ (Sl 72,16), โ€œi poveri mangeranno e saranno saziatiโ€ (Sl 22,27), โ€œi miti possederanno la terra e godranno di immensa paceโ€ (Sl 37,11). Non si tratta di immagini, ma di realtร  concrete che รจ possibile veder attuate, se ci si fida di Cristo e della sua parola.

Tutti gli evangelisti danno importanza al battesimo di Gesรน perchรฉ ha segnato lโ€™inizio della sua vita pubblica. Ma non รจ tanto sullโ€™episodio in sรฉ che essi vogliono attirare lโ€™attenzione, quanto sulla rivelazione del cielo che, in questo avvenimento, รจ possibile cogliere. I vangeli sinottici ce la presentano con tre immagini ben comprensibili per i loro lettori: lโ€™apertura dei cieli, la colomba, la voce dal cielo (vv. 10-11).

In Matteo e Luca pare che tutti i presenti abbiano contemplato i cieli che si spalancavano, abbiano visto lo Spirito che scendeva come colomba e abbiano udito la voce dal cielo. In Marco, invece, Gesรน รจ lโ€™unico destinatario della visione e della rivelazione: โ€œUscito dallโ€™acqua, egli videโ€ฆโ€ (v. 10). รˆ stato quello il momento della sua vocazione, quello in cui il Padre gli ha manifestato la missione alla quale lo chiamava.

Vide anzitutto i cieli che si spezzavano.

Lโ€™immagine รจ subito chiara per chi conosce le Scritture: lโ€™evangelista si riferisce a un celebre testo del profeta Isaia.

Negli ultimi secoli prima di Cristo, il popolo dโ€™Israele aveva avuto la sensazione che il cielo si fosse chiuso. Sdegnato per i peccati e le infedeltร  del suo popolo, Dio si era ritirato nel suo mondo, aveva smesso di inviare profeti e sembrava deciso a rompere ogni dialogo con lโ€™umanitร . I pii israeliti si chiedevano: quando avrร  fine questo silenzio che tanto ci angoscia? Il Signore non tornerร  a parlarci, non ci mostrerร  piรน il suo volto sereno, come nei tempi antichi? E lo invocavano cosรฌ: โ€œSignore, tu sei nostro Padre; noi siamo lโ€™argilla e tu colui che ci dร  forma, tutti noi siamo opera delle tue mani. Non adirarti troppo, non ricordarti per sempre delle nostre iniquitร โ€ฆ Ah, se tu squarciassi i cieli e scendessi!โ€ (Is 64,7-8; 63,19).

Nel battesimo di Gesรน i cieli si sono squarciati: sono stati ristabiliti per sempre i rapporti fra Dio e lโ€™uomo, sono cadute le frontiere e sono finite tutte le paure dei castighi di Dio. Ora appare evidente quanto siano assurdi i timori di chi ancora lo immagina irato, vendicativo e violento. Non ci si deve piรน affannare per placarlo perchรฉ egli non rifiuta nessuno, non si comporta da giudice, ma sta sempre dalla parte dellโ€™uomo.

Il secondo oggetto della โ€œvisioneโ€ รจ lo Spirito che scende su Gesรน come una colomba.

Quando Dio destina qualcuno a una grande missione, gli dona sempre anche la forza per portarla a compimento. Nei re, nei profeti, nei giudici egli infondeva il suo spirito. Nel momento in cui invia il suo โ€œservo fedeleโ€, dichiara: โ€œHo posto il mio spirito su di lui egli porterร  il diritto alle nazioniโ€ฆ Non spezzerร  una canna incrinata, non spegnerร  uno stoppino dalla fiamma smortaโ€ (Is 42,1-4) e il โ€œservoโ€ inviato, presa coscienza della forza divina entrata in lui, esclama: โ€œLo spirito del Signore Dio รจ su di me perchรฉ il Signore mi ha consacrato con lโ€™unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertร  degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieriโ€ (Is 61,1).

Allโ€™inizio della sua vita pubblica, anche Gesรน fu riempito della forza dello Spirito.

Per aiutare a cogliere il messaggio teologico presente in questโ€™evento, lโ€™evangelista ricorre allโ€™immagine della colomba.

Sono numerosi i richiami biblici legati a questa figura. Il primo potrebbe essere alla creazione, al momento in cui โ€œlo Spirito di Dio aleggiava sulle acqueโ€ (Gn 1,2), come una colomba sopra il suo nido, spiegavano alcuni rabbini.

Lโ€™oceano primordiale, simbolo del caos e degli elementi ostili, era stato allora dominato dal โ€œvento divinoโ€ e sulla terra era sbocciata la vita. Posandosi su Gesรน, lo spirito di Dio รจ entrato nel mondo e, con la sua presenza, ha dato inizio alla nuova creazione.

Il secondo richiamo, il piรน immediato, รจ alla colomba del diluvio, accolta da Noรจ nellโ€™arca quando, sul far della sera, tornรฒ con il ramoscello dโ€™ulivo (Gn 8,8-12). Fu quello il segno della pace ristabilita fra il cielo e la terra, dopo la distruzione di ogni forma di peccato.

Da secoli, da quando il cielo si era chiuso, lo spirito del Signore pareva non trovare piรน alcuno su cui posarsi e, come la colomba del diluvio, attraversava il cielo per poi tornare a Dio. Ora scende su Gesรน, pone in lui la sua stabile dimora e costituisce la forza che gli consentirร  di portare a compimento la sua opera di salvezza.

La colomba richiama anche la tenerezza e lโ€™amore. Mosso dallo Spirito, Gesรน si accosterร  ai peccatori sempre con la dolcezza e lโ€™amabilitร  della colomba.

Infine si udรฌ una voce dal cielo.

Lโ€™espressione รจ ben nota: la impiegavano i rabbini per attribuire a Dio unโ€™affermazione. Nel nostro brano ha lo scopo di definire, in nome del Signore, lโ€™identitร  di Gesรน.

Marco scrive dopo la Pasqua e deve rispondere agli interrogativi che i discepoli si pongono. Il loro Maestro รจ stato condannato come un bestemmiatore dai garanti della purezza della fede dโ€™Israele; รจ apparentemente uno sconfitto, un reietto e abbandonato dal Signore. La domanda inquietante รจ: Dio ha forse condiviso questa sentenza?

Ai cristiani delle sue comunitร  Marco riferisce il giudizio del Signore con una frase che allude a tre testi dellโ€™AT.

Tu sei il figlio mio: รจ la citazione del Sl 2,7. Il giorno dellโ€™incoronazione regale costituiva, per il sovrano davidico che si insediava in Gerusalemme, una nuova nascita, era il momento in cui Dio lo dichiarava suo figlio, gli conferiva i suoi poteri e la sua forza, lo presentava, come suo luogotenente, al mondo.

Per Gesรน lโ€™investitura da parte del Padre ha avuto luogo al Giordano. Lรฌ egli รจ stato indicato a tutti come il salvatore, come il volto umano del Dio che esiste da tutta lโ€™eternitร . โ€œA quale degli angeli โ€“ si chiede lโ€™autore della Lettera agli ebrei โ€“ Dio ha mai detto: Tu sei mio figlio; oggi ti ho generato? E ancora: Io sarรฒ per lui padre ed egli sarร  per me figlio?โ€ (Eb 1,5). Nel giorno del suo battesimo, il Figlio che, da tutta lโ€™eternitร , esiste โ€œnel seno del Padreโ€ (Gv 1,18) โ€œรจ natoโ€ come messia.

Nella cultura semitica il termine figlio non indica solo la generazione biologica, implica anche lโ€™affermazione di una somiglianza. Rivolgendosi a Gesรน come a suo figlio, Dio garantisce di riconoscersi in lui, nelle sue parole, nelle sue opere e, soprattutto, nel suo gesto supremo di amore: il dono della vita. Chi vuole conoscere il Padre non deve far altro che contemplare questo figlio.

รˆ significativo il fatto che Dio lo riconosca come figlio proprio nel momento in cui Gesรน si mette a fianco dei peccatori. Il suo รจ lโ€™unico volto autentico del Padre, gli altri volti, quello, soprattutto, del giudice che condanna, non sono che maschere che gli uomini gli hanno applicato.

Il prediletto. Il riferimento รจ al racconto della prova cui รจ stato sottoposto Abramo: gli era stato chiesto di offrire il figlio Isacco, lโ€™unico, il prediletto (Gn 22,2.12.16). Applicando a Gesรน questo titolo, Dio invita a non considerarlo un re o un profeta come gli altri: egli รจ, come Isacco, lโ€™unico, lโ€™amato.

Nel quale mi sono compiaciuto. Conosciamo giร  questโ€™espressione perchรฉ si trova nel primo versetto della lettura di oggi (Is 42,1). Dio dichiara che รจ Gesรน il servo di cui ha parlato il profeta, รจ lui lโ€™inviato a โ€œinstaurare il diritto e la giustiziaโ€ nel mondo. Per portare a compimento questa missione offrirร  la vita.

La voce dal cielo ribalta il giudizio pronunciato dagli uomini e smentisce le attese messianiche del popolo dโ€™Israele che non concepiva che il messia potesse essere umiliato, sconfitto, giustiziato. Il modo con cui Dio ha adempiuto le sue promesse ha costituito per tutti, anche per il Battista, una sorpresa.

[accordions]
[accordion title=”Chi รจ Fernando Armellini” load=”hide”]Ha conseguito la licenza in Teologia presso la Pontificia Universitร  Urbaniana e in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma.
Ha perfezionato gli studi di storia, archeologia biblica e lingua ebraica presso lโ€™Universitร  di Gerusalemme.
Per alcuni anni รจ stato missionario in Mozambico.
Attualmente insegna sacra Scrittura, รจ accreditato conferenziere in Italia e allโ€™estero ed รจ autore di commenti alle Sacre Scritture.[/accordion]
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Fonte

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
DELLA DOMENICA DEL BATTESIMO DEL SIGNORE

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 7 Gennaio 2018 anche qui.

Battesimo del Signore – Anno B

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Mc 1, 7-11
Dal Vangelo secondo Marco

7E proclamava: ยซViene dopo di me colui che รจ piรน forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerร  in Spirito Santoยป. 9Ed ecco, in quei giorni, Gesรน venne da Nร zaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. 10E subito, uscendo dallโ€™acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. 11E venne una voce dal cielo: ยซTu sei il Figlio mio, lโ€™amato: in te ho posto il mio compiacimentoยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 07 – 13 Gennaio 2018
  • Tempo Ordinario I
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo B
  • Anno: II
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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