โC’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signoreโ.
ร cosรฌ che il Vangelo introduce la storia di questo uomo anziano di nome Simeone. ร lui la vera icona dellโattesa. Unโintera esistenza passata ad attendere quel momento, quel dono straordinario di poter avere tra le braccia questo bambino. Gesรน rappresenta il Senso della vita. E tutta la nostra esistenza รจ una continua ricerca di questo senso, di questo mistero che trasfigura tutte le cose, di questo nocciolo duro e affidabile che rende ogni giorno degno. Simeone รจ un monito per ciascuno di noi, egli ci ricorda che dobbiamo credere di piรน a ciรฒ che il Signore ci mette nel cuore piรน che allโevidenza delle cose che sembrano invece dirci che il tempo passa e noi abbiamo atteso invano.
Dio non ci tradirebbe mai mettendoci nel cuore qualcosa per poi negarcela nella realtร . Attendere รจ un altro modo di dire che dobbiamo fidarci. E chi si fida forse un giorno potrร fare lโesperienza di questโuomo che posseduto davvero da unโincontenibile gioia profetizza parole straordinarie: โMosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน (โฆ), anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: “Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza (โฆ)โ. Dio ci conceda di poter un giorno vedere con i nostri occhi la speranza che ci portiamo nel cuore.
Ma fino a quel giorno dobbiamo sempre domandarci se vogliamo vivere rassegnati o vivere come questโuomo. Simeone รจ il contrario della rassegnazione. Di lui potremmo invece dire che cโรจ lโeterna giovinezza, perchรฉ giovane รจ chi ancora si aspetta qualcosa dalla vita. La giovinezza non รจ mai un fatto anagrafico ma una questione di attese vive o rassegnazioni tenute a bada.
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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Lc 2, 22-35
Dal Vangelo secondoย Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesรน] a Gerusalemme per presentarlo al Signore ย come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร sacro al Signoreยป ย e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israeleยป.
Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione ย e anche a te una spada trafiggerร l’anima -, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
