Commento al Vangelo di domenica 17 dicembre 2017 – Enzo Bianchi

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Giovanni, uomo mandato da Dio

Lโ€™evangelista Marco aveva fatto coincidere lโ€™inizio del vangelo con lโ€™apparizione di Giovanni il Battista, presentandolo in modo breve e sintetico (cf. Mc 1,1-8), senza insistere sui suoi insegnamenti, a differenza di Matteo e Luca (cf. Mt 3, 7-12; Lc 3,7-18). Per questo, nella terza domenica di Avvento, tradizionalmente dedicata al Battista, in questa annata B il lezionario ricorre al quarto vangelo, che ci offre una presentazione โ€œaltraโ€ del Battista. Il brano liturgico unisce tre versetti tratti dal prologo e una pericope riguardante la confessione del Battista circa la propria identitร .

Enzo Bianchi

Giovanni sta alla cerniera tra Antico e Nuovo Testamento, รจ lโ€™ultimo dei profeti dellโ€™antica alleanza e il primo a proclamare il Vangelo (cf. Lc 3,18): รจ lui il sigillo della continuitร  della fede, รจ lui il testimone della Legge e dei Profeti, e nel contempo lโ€™annunciatore e il testimone di Gesรน Cristo. Tutto il Nuovo Testamento รจ concorde sulla sua identitร  e sulla sua missione di precursore, ma il vangelo โ€œaltroโ€ ce lo presenta con tonalitร  particolari, peculiari.

Giovanni entra in scena nel prologo del quarto vangelo. Dopo aver rivelato colui che era fin dal principio rivolto a Dio e messo in evidenza la contrapposizione tra la luce e le tenebre (cf. Gv 1,1-5), in modo brusco e inatteso il testo annota: โ€œVenne un uomo mandato da Dio. Il suo nome, Giovanniโ€. Un uomo: Giovanni รจ un uomo, senza alcuna qualifica di appartenenza sociale o religiosa. Si tace il suo essere venuto al mondo da una famiglia sacerdotale, si tace la sua provenienza. Egli รจ un uomo presentato in modo spoglio, del quale importa solo dire che รจ โ€œinviato da Dioโ€ e, subito dopo, โ€œtestimone โ€œ. Ecco la sua vera qualifica: un inviato, un profeta e un testimone, dunque servo solo di Dio. A lui spetta di testimoniare riguardo alla luce venuta nel mondo, questa รจ la sua missione: chiamare tutti a credere alla luce e a uscire dal dominio delle tenebre.

Nel quarto vangelo, inoltre, Giovanni si definisce ed รจ definito soprattutto in modo negativo, ossia in riferimento a ciรฒ che non รจ: รจ inviato da Dio, ma non รจ la luce, bensรฌ soltanto il testimone della luce. Perchรฉ questa insistenza? Perchรฉ ancora nellโ€™epoca in cui questo vangelo รจ messo per iscritto vi sono alcuni che si rifanno al Battista, contrapponendolo a Gesรน. Dโ€™altronde egli fu una figura profetica carismatica, con molto seguito e risonanza. Non si dimentichi che di lui abbiamo notizie da numerose fonti giudaiche, cosa che non si puรฒ dire di Gesรน. Qui dunque lโ€™evangelista sottolinea la differenza radicale tra il profeta, un uomo, e il Figlio di Dio venuto nel mondo.

E cosa dice di sรฉ Giovanni, quando le autoritร  giudaiche gli inviano da Gerusalemme sacerdoti e leviti per interrogarlo? Si tratta di una vera e propria delegazione inviata a causa del suo successo e dei discepoli suscitati dalla sua attivitร , il che ha destato preoccupazione e diffidenza nei suoi confronti. Lโ€™interrogatorio che gli viene rivolto รจ un vero processo. Non appena lo vedono, gli inviati gli chiedono in modo diretto e autoritario: โ€œTu, chi sei?โ€. La sua risposta svela i loro desideri e le loro intenzioni. Essi temono che Giovanni possa vantare pretese messianiche, ma egli puntualmente confessa: โ€œIo non sono il Messiaโ€. Nessun sogno da parte sua di essere un capo, tantomeno di essere lโ€™Unto del Signore promesso al popolo di Dio attraverso i profeti. Egli risponde con parrhesรญa, liberamente, senza tergiversare. Se nel prologo lโ€™evangelista aveva scritto: โ€œNon era lui la luceโ€, qui Giovanni afferma di sรฉ la medesima veritร : โ€œIo non sono il Messiaโ€, colui che la tradizione giudaica definiva anche โ€œluceโ€ (Gv 8,12).

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Giovanni non pronuncia mai una frase affermativa che contenga lโ€™espressione โ€œEgรณ eimiโ€, โ€œIo sonoโ€, perchรฉ questa spetta a Gesรน come autorivelazione. Sarร  Gesรน, a cominciare dal suo dialogo con la donna samaritana (cf. Gv 4,26), ad affermare a piรน riprese: โ€œIo sonoโ€, fino a rivelare con questa espressione la sua qualitร  divina, lโ€™autorivelazione di Dio. Giovanni invece dice: โ€œOuk eimรฌโ€, โ€œIo non sonoโ€. Egli ha il compito di indicare non se stesso ma solo Gesรน. Per questo dirร : โ€œรˆ lui del quale ho dettoโ€ฆ โ€ (Gv 1,30); โ€œho contemplato lo Spirito discendere โ€ฆ e rimanere su di luiโ€ (Gv 1,32); โ€œรจ lui che immerge nello Spirito santoโ€ (Gv 1,33), โ€œรจ lui il Figlio di Dioโ€ (Gv 1,34). Insomma, Giovanni non รจ il Messia, non รจ lโ€™adempimento delle promesse sullโ€™Unto figlio di David.

Vista questa sua modalitร  di rispondere, i suoi interlocutori lo incalzano con altre domande: โ€œChi sei, dunque? Sei tu Elia?โ€. Ed egli, di nuovo: โ€œNon (lo) sonoโ€. Elia era il profeta rapito in cielo (cf. 2Re 2,1-18), di cui Malachia aveva preannunciato la venuta alla fine dei tempi, quale inviato di Dio: โ€œEcco, io invierรฒ il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signoreโ€ (Ml 3,23). Dโ€™altra parte Giovanni vestiva come il profeta Elia: era dunque lui lโ€™Elia redivivo? Ma egli nega quello che molti gli riconoscevano e che gli riconoscerร  lo stesso Gesรน: โ€œIo vi dico che Elia รจ giร  venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto, come sta scritto di luiโ€ (Mc 9,13; cf. Mt 17,12).

Segue una terza domanda: โ€œSei tu il Profeta?โ€. Ed egli, ancora: โ€œNoโ€. Non รจ neanche il Profeta, cioรจ quel profeta uguale a Mosรจ che Dio aveva promesso (cf. Dt 18,15) e che gli ebrei attendevano per gli ultimi tempi. Per la venuta del Messia, per il giorno del Signore erano attese queste figure profetiche, ma Giovanni non vuole essere identificato con nessuna di loro. In tal modo mostra chiaramente di essere un uomo decentrato, perchรฉ sa che al centro cโ€™รจ il Cristo.. Evita persino di dire: โ€œSonoโ€, perchรฉ non vuole che lโ€™attenzione sia rivolta a lui. Dice semplicemente: โ€œIo, voce di uno che grida nel desertoโ€ (Is 40,3). In questo atteggiamento cโ€™รจ la vera grandezza di Giovanni, che indica, rivela, invita, ma mai chiede di guardare alla sua persona. Come dirร  piรน avanti, in riferimento a Gesรน, lo Sposo: โ€œLui deve crescere; io, invece, diminuireโ€ (Gv 3,30).

Lโ€™interrogatorio prosegue ad opera di alcuni farisei, i quali intervengono per chiedergli: โ€œPerchรฉ dunque battezzi, se non sei il Cristo, nรฉ Elia, nรฉ il Profeta?โ€. Battezzare, immergere, รจ infatti un segno, non una semplice abluzione. Mediante questo atto Giovanni chiede la conversione, il ritorno alle Signore, un comportamento etico e religioso โ€œaltroโ€, perciรฒ insospettisce i farisei. Inoltre, andare a Giovanni, ascoltare la sua predicazione, ricevere da lui lโ€™immersione, significava riconoscerlo come inviato da Dio: ma poteva esserci inviato da Dio senza lโ€™autorizzazione dei sacerdoti e senza che i farisei, conoscitori della Legge, ne fossero al corrente? Ecco la pretesa, sempre presente nei capi religiosi, nelle autoritร  sacerdotali e negli esperti delle Scritture: controllare, autorizzare o impedire, essere sempre e solo loro a manifestare la volontร  di Dio e a riconoscere i suoi interventi nella storia.

Il Battista risponde, sempre con franchezza: โ€œIo battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dietro di me. A lui non sono degno di slegare il laccio del sandaloโ€. Innanzitutto egli spiega il significato del suo battesimo: รจ unโ€™immersione nellโ€™acqua, un segno, un gesto che prepara un altro battesimo, definitivo, che sarร  dato da colui che egli annuncia e precede. Per rivelazione, Giovanni sa che questโ€™ultimo ormai รจ presente, รจ tra i suoi discepoli, uno che lo segue e che presto sarร  manifestato. Nessuno lo conosce ma Giovanni lo annuncia: la sua rivelazione รจ prossima, sta per avvenire, e il Battista si definisce servo di questo veniente. Nel quarto vangelo va sottolineata la particolaritร  dellโ€™annuncio del precursore: secondo le sue parole, il veniente รจ giร  presente, รจ sconosciuto ma sta alla sua sequela ed รจ piรน grande di Giovanni stesso, che per ora รจ suo maestro. Egli รจ dunque il testimone: ha una chiara e precisa conoscenza della propria missione, per questo non dร  testimonianza su di sรฉ, negandosi ogni funzione che possa entrare in concorrenza con Gesรน, con la sua centralitร  e il suo primato. Per questo suscita domande con la sua sola presenza, con la sua vita, e chiede a tutti di fare discernimento sul Cristo che รจ giร  presente e va riconosciuto come il veniente che era alla sua sequela ma gli รจ passato davanti, perchรฉ era Figlio dallโ€™eternitร  (cf. Gv 1,30).

Scrive Origene:

Il mistero di Giovanni continua a compiersi nella storia fino a oggi. In chi sta per accogliere la fede in Gesรน Cristo รจ necessario che vengano lo spirito e la forza di Giovanni, per preparare un uomo ben disposto, per appianare e raddrizzare le asperitร  del suo cuore.

Sรฌ, Giovanni ha preceduto il Cristo, ha indicato il Cristo, ma ancora oggi ci prepara alla sua venuta: per questo, insieme a Maria, รจ la grande figura che ci accompagna nel tempo dellโ€™Avvento, delle venute del Signore.

p. Enzo Bianchi – Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo della domenica

Fonte: Monastero di bose

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Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 17 dicembre 2017 anche qui.

III Domenica di Avvento – Anno B

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Gv 1, 6-8. 19-28
Dal Vangelo secondo Giovanni

6Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui. 8Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.

19Questa รจ la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: ยซTu, chi sei?ยป. 20Egli confessรฒ e non negรฒ. Confessรฒ: ยซIo non sono il Cristoยป. 21Allora gli chiesero: ยซChi sei, dunque? Sei tu Elia?ยป. ยซNon lo sonoยป, disse. ยซSei tu il profeta?ยป. ยซNoยป, rispose. 22Gli dissero allora: ยซChi sei? Perchรฉ possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?ยป. 23Rispose: ยซIo sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaiaยป. 24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo interrogarono e gli dissero: ยซPerchรฉ dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, nรฉ Elia, nรฉ il profeta?ยป. 26Giovanni rispose loro: ยซIo battezzo nellโ€™acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandaloยป. 28Questo avvenne in Betร nia, al di lร  del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 17 – 23 Dicembre 2017
  • Tempo di Avventoย III
  • Colore Viola
  • Lezionario: Ciclo B
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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