DONO E TESTIMONIANZA
Per chi viene?
La domanda sembra superflua. Noi stessi vi risponderemo fra poco nella recita del Credo: ยซPer noi uomini e per la nostra salvezzaยป; dunque Gesรน viene per tutti. S. Paolo dichiara che egli รจ salvatore di tutti, che vuol salvare tutti gli uomini. Tuttavia le parole del profeta hanno pure un significato: ยซIl Signore… mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertร degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieriยป. Parole che Gesรน stesso riprenderร e applicherร a sรฉ all’inizio del suo ministero, parole che costituiranno un tema fondamentale della sua predicazione da quando comincerร proclamando beati i poveri, gli afflitti, i miti, i perseguitati.
Se questa presentazione del Salvatore รจ suggerita dall’ambiente in cui parlava il profeta, un popolo duramente provato dalla schiavitรน e dall’oppressione, il suo messaggio ha un valore perenne nel segnare i rapporti di Dio con gli uomini. Vi farร eco il salmo responsoriale do-ve Maria dichiara: ยซHa ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchiยป. Si tratta di poveri che si riconoscono tali, piccoli davanti a Dio, fiduciosi nella salvezza che viene da lui. Cristo viene per tutti, ma coloro che si fanno vanto della ricchezza, del potere e del piacere, che contano su di sรฉ anzichรฉ su Dio, che guardano gli umili dall’alto in basso, rifiutano il Salvatore povero che viene per i poveri. Rifiutano di accogliere Cristo piccolo e umile anche coloro che presumono di sรฉ ritenendosi giusti, disprezzando gli altri come peccatori. Un noto uomo politico scriveva a un sacerdote: ยซPreghi per me perchรฉ diventi un po’ cristianoยป. E la sua testimonianza di cristiano l’aveva data lottando per la causa della libertร e della giustizia, soffrendo in carcere e trovandosi ora privo di mezzi di sussistenza.
Perchรฉ viene?
A guarire le nostre piaghe, a liberarci, a portarci la misericordia e il perdono. Viene, dice s. Paolo, come Dio della pace per santificarci fino alla perfezione, cioรจ per comunicarci la grazia e la vita divina, per aiutarci ad essere fedeli alla vocazione cristiana cosรฌ da tenerci pronti per la venuta del Signore nostro Gesรน Cristo. Viene per portarci la gioia: ยซIo gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dioยป; quella gioia di cui vibrerร la Vergine Maria: ยซL’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatoreยป; quella gioia a cui s. Paolo esorta i Tessalonicesi: ยซState sempre lietiยป. Una gioia, certo, che non puรฒ cancellare la sofferenza nostra, che non puรฒ farci dimenticare la sofferenza dei fratelli, poveri o malati, oppressi ed emarginati, soli e dimenticati, ma che tuttavia ci dร forza per affrontare giorno per giorno il nostro impegno.
Che cosa si esige da noi?
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I doni di Dio attendono da parte nostra corrispondenza e collaborazione. C’รจ un compito che riguarda ciascuno di noi, che รจ l’adempimento della ยซvolontร di Dio in Cristo Gesรนยป verso di noi: l’ascolto dello Spirito che opera illuminando e infondendo vigore; l’attenzione a fuggire il male in tutte le sue espressioni e invece avanzare giorno per giorno nel cammino del bene. Per questo s. Paolo esorta a ยซpregare incessantementeยป, perchรฉ solo colui che ci chiama, Dio, potrร realizzare in noi i suoi disegni.
S. Paolo ci invita a riconoscere la presenza dello Spirito nella comunitร , a esaminare ogni cosa, per tenere ciรฒ che รจ buono. Capita troppo spesso d’incontrarci in cristiani che non solo sono sicuri della loro fede – dobbiamo esserlo! -, ma sono convinti d’avere in tasca, loro soli, la soluzione di tutti i problemi, e pretendono d’imporla agli altri, anche quando si tratta di questioni opinabili, di ยซopzioni temporaliยป, in cui, come osserva il Concilio, รจ legittimo che si confrontino scelte diverse.
Per il fatto che un cattolico ha fatto la scelta di un orientamento del suo impegno religioso o politico-sociale, in materia, ripeto, opinabile, ha forse il diritto di presentare la sua come l’unica bandiera sotto cui tutti devono marciare e di considerare gli altri come estranei o avversari? La Chiesa รจ grande, i bisogni sono immensi, i carismi e le attitudini dei singoli sono estremamente diversi, cosรฌ che c’รจ posto per tutti senza scontrarsi o guardarsi in cagnesco. L’incontro e il dialogo vanno sempre cercati nella comunione di fede e di amore sincero, e a ogni costo va evitata la diffidenza, il sospetto, la derisione, il monopolio da una parte, l’isolamento dall’altra.
La presenza di Giovanni il Battezzatore ha nella liturgia di oggi un posto di singolare rilievo. Anche da lui possiamo apprendere il modo di prepararci all’incontro con Gesรน nel Natale. Giovanni era venuto per dare testimonianza del Messia, luce del mondo. Egli testimonia nell’umiltร e nella veritร : nega di essere il Cristo, Elia, il Messia e si presenta come ยซvoce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signoreยป. Ma quello che a lui importa รจ far conoscere Gesรน che giร รจ in mezzo al suo popolo che non lo conosce. Davanti a lui egli si sente piccolo e indegno. Alla testimonianza della parola si aggiunge quella della vita: esempio di austeritร , di rifiuto di tutto ciรฒ che รจ denaro, ambizione e piacere, di assoluta fedeltร alla sua missione.
Rimane purtroppo vera anche oggi la parola di Giovanni: ยซ In mezzo a voi sta uno che voi non conosceteยป. Tocca a noi farlo conoscere, secondo la nostra vocazione e le nostre possibilitร , con la parola, ma soprattutto con la vita. Tutti ricordiamo quello che il patriarca Atenagora disse di papa Giovanni: ยซVenne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanniยป.
La prima testimonianza data a Gesรน รจ quella che abbiamo sentito ora dalle labbra di Maria: ยซL’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatoreยป. Solo la luce dello Spirito Santo poteva far comprendere allora a Elisabetta il significato di queste parole, con cui la cugina ยซprofetizza per la Chiesaยป, come dice s. Ireneo, proclamando la venuta del Salvatore ch’essa portava al mondo. La preghiera di lode e di ringraziamento รจ una testimonianza. La contemplativa che canta, con la voce e nel silenzio, le lodi di Dio รจ testimone a nome di tutti del primato di Cristo, della sua grazia e del suo amore.
ร la testimonianza, che verrร ripresa nel modo piรน esplicito da Giovanni, al momento in cui Gesรน Cristo darร pubblicamente inizio alla sua missione. E c’รจ la testimonianza della sequela di Cristo, camminando sulle sue orme, nella povertร e nell’umiltร , che la Chiesa รจ tenuta a dare al suo Capo attraverso i secoli. Ce l’ha ricordato il Concilio: ยซCome Cristo ha compiuto la sua opera di redenzione attraverso la povertร e le persecuzioni, cosรฌ pure la Chiesa รจ chiamata a prendere la stessa via per comunicare agli uomini i frutti della salvezzaยป (Lumen Gentium, 8); ยซLo spirito di povertร e d’amore รจ la gloria e la testimonianza della Chiesaยป (Gaudium et Spes, 88).
Ma si tenga presente che poco servirebbe deplorare le ricchezze vere o presunte della Chiesa se non si ricordasse che, mentre chi esercita l’autoritร deve precedere con l’esempio, il dovere della povertร e dell’umiltร non tocca soltanto la Chiesa nel suo insieme e le alte gerarchie, ma ognuno che vuole chiamarsi cristiano. Non vi sembra che vi sia materia di meditazione e di esame di coscienza? Anche tra coloro che vengono abitualmente in chiesa ritenete che tutti abbiano la coscienza a posto se si interrogano sul come hanno realizzato certi guadagni, certi ยซcolpi di fortunaยป, come trattano gli affari, come si comportano nei rapporti di lavoro, come gestiscono il denaro pubblico che sono chiamati ad amministrare, come sanno manovrare nell’interesse personale o del partito o del gruppo certi responsabili della cosa pubblica o di aziende di vario tipo facili al compromesso?
Come rispondere al disegno divino, come dare una testimonianza autentica della fede che ora stiamo per professare nel Credo? S. Paolo c’incoraggia: ยซColui che vi chiama รจ fedele e farร tutto questoยป. Confidiamo dunque in lui! Nella preghiera sulle offerte supplichiamo perchรฉ ยซl’offerta di questo sacrificio, che attua il santo mistero da te istituito, con la sua divina potenza renda efficace in noi l’opera della salvezzaยป.
ย Fonte
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Aโ โ a cura di M. Gobbin – LDC
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III Domenica di Avvento – Anno B
- Colore liturgico: Viola
- Is 61, 1-2. 10-11;
- Sal. Lc 1, 46-50.53-5;
- 1 Ts 5, 16-24;
- Gv 1, 6-8. 19-28
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Gv 1, 6-8. 19-28
Dal Vangelo secondo Giovanni
6Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di lui. 8Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
19Questa รจ la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: ยซTu, chi sei?ยป. 20Egli confessรฒ e non negรฒ. Confessรฒ: ยซIo non sono il Cristoยป. 21Allora gli chiesero: ยซChi sei, dunque? Sei tu Elia?ยป. ยซNon lo sonoยป, disse. ยซSei tu il profeta?ยป. ยซNoยป, rispose. 22Gli dissero allora: ยซChi sei? Perchรฉ possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?ยป. 23Rispose: ยซIo sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaiaยป. 24Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. 25Essi lo interrogarono e gli dissero: ยซPerchรฉ dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, nรฉ Elia, nรฉ il profeta?ยป. 26Giovanni rispose loro: ยซIo battezzo nellโacqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, 27colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandaloยป. 28Questo avvenne in Betร nia, al di lร del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 17 – 23 Dicembre 2017
- Tempo di Avventoย III
- Colore Viola
- Lezionario: Ciclo B
- Salterio: sett. 3
Fonte: LaSacraBibbia.net
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