Commento al Vangelo del 28 novembre 2017 – Monastero di Bose

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โ€œAlcuniโ€, non si dice se discepoli, si intrattengono parlando del tempio di Gerusalemme. La sua bellezza era leggendaria: imponente, riccamente ornato, stupendo da ogni punto di vista. Gesรน, prendendo spunto da ciรฒ che sente, annuncia perรฒ: โ€œVerranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarร  lasciata pietra su pietra che non sarร  distruttaโ€ (cf. v. 6). รˆ questo lโ€™inizio di un discorso, che occuperร  tutto il capitolo 21 di Luca, in cui Gesรน parlerร  sรฌ della fine dei tempi, ma Luca distingue bene distruzione di Gerusalemme e fine dei tempi: i due avvenimenti per Luca non coincidono, non sono da associare (Luca ha visto crollare il tempio e la storia andare avanti).

Gesรน sembra qui voler svegliare alcuni, presi dallโ€™ammirazione per la costruzione del tempio, da quella loro contemplazione trasognata. Costoro vedono le pietre e i doni votivi; Gesรน vuole aprire loro gli occhi su ciรฒ che invece lui ha visto. Che cosa ha visto? Pochi versetti prima, al v. 1 si parla proprio delle offerte che mantenevano il tempio permettendo pure di ornarlo: โ€œAlzati gli occhi, [Gesรน] vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempioโ€. Ma subito, al v. 2, si aggiunge: โ€œVide anche una vedova povera, che vi gettava due monetineโ€. A differenza di quanti, ammirando nel tempio una costruzione delle loro mani, possibile con le loro offerte, finivano per vederne solo piรน le pietre, Gesรน non aveva smarrito la coscienza profonda di ciรฒ che teneva in piedi quella costruzione, dimora di Dio e luogo di incontro tra Dio e lโ€™uomo. E per questo aveva saputo vedere la vedova povera e la sua offerta: un contributo misero, insignificante dal punto di vista del bilancio delle finanze del tempio, eppure offerta che, essendo lโ€™offerta di un povero, agli occhi di Dio, e dunque ai suoi occhi, valeva piรน di tutte le altre ricchezze accumulate nel tesoro del tempio e di tutti i sacrifici rituali che vi si celebrano.

Per i contemporanei del rabbi Gesรน, un annuncio tanto forte, pronunciato per di piรน apertamente al tempio, non poteva che suscitare domande. Qui, al v. 7, gli viene chiesto di dire quando e quale sarร  il segno che queste cose, relative allโ€™avvenimento annunciato, stanno per accadere. Se la domanda si concentra ancora sullโ€™avvenimento della distruzione del tempio, il discorso di Gesรน che Luca fa seguire non vi risponde direttamente, รจ piuttosto lโ€™occasione per aprire una riflessione molto piรน ampia. Al v. 8 Gesรน invita ad aprire gli occhi: il rischio, se non si tengono gli occhi aperti, รจ quello difarsi ingannare da chi si presenta nel nome di Cristo annunciando il compimento atteso, addirittura arrogandosi quellโ€™โ€œIo sonoโ€ che nellโ€™Antico Testamento รจ riservato a Dio e poi nel Nuovo Testamento a Cristo. Luca nel riportare queste parole prende di mira i falsi messia e i falsi maestri che verranno, quelli cristiani del suo tempo. Certo, una simile seduzione รจ possibile anche nelle nostre comunitร , nel nostro spazio ecclesiale; questo anche perchรฉ, anzi proprio perchรฉ, รจ anzitutto possibile nel nostro spazio interiore. รˆ lรฌ che la nostra sequela rischia di deviare, diventando a poco a poco sequela di un altro cristo che non รจ piรน quello che ci ha chiamati.

Fratel Matteo della comunitร  monastica di Bose

Lc 21, 5-11
Dal Vangelo secondoย Luca

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In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesรน disse: ยซVerranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarร  lasciata pietra su pietra che non sarร  distruttaยป.
Gli domandarono: ยซMaestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarร  il segno, quando esse staranno per accadere?ยป. Rispose: ยซBadate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo รจ vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perchรฉ prima devono avvenire queste cose, ma non รจ subito la fineยป.
Poi diceva loro: ยซSi solleverร  nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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