Il commento alle letture di domenica 26 novembre 2017 a cura di don Enzo Pacini cappellano del carcere ยซLa Dogaiaยป di Prato.
Cristo re e giudice ma anche pastore

Con questa domenica, festa di Cristo re, si conclude lโanno liturgico con il grandioso affresco del giudizio finale proclamato nel vangelo di oggi (Mt 25,31-36). Un giudizio per certi versi drammatico, ma che si distanzia dalle rappresentazioni pittoriche fatte anche da artisti eccelsi, dove prevalgono, specialmente nel caso dei condannati, aspetti macabri che, onestamente, non sono presenti nel brano.
Si, cโรจ un Re che giudica, ma รจ un re pastore, che riconosce innanzitutto il gregge come suo (cf. Ez34, 11-17; 1a lettura), i ยซcattiviยป sono assimilati ai capri, certo diversi dalle pecore ma non elementi alieni. Buoni e cattivi sono come minimo ยซparentiยป, contro ogni manicheismo e pregiudizio che potrebbe nascere verso certi gruppi o categorie. Il punto dirimente e centrale รจ lo stesso per entrambi, di una semplicitร estrema: hai o non hai dato da mangiare, da bere, vestito, assistito il povero? Niente codici complicati, leggi farraginose o cavilli legali, niente assiomi teologici, ortodossie, consuetudini… Il bello รจ che nessuno dei due gruppi ha quella che potremmo definire una coscienza chiara di ciรฒ che ha fatto: tutti dicono ยซquando mai ti abbiamo visto, Signoreยป? Non cโรจ il gruppo dei bestemmiatori contrapposto al gruppo di preghiera, e neppure i frequentatori del locale equivoco contrapposti ai volontari della caritร . Tutti sono accomunati dalla sorpresa di vedersi accolti o respinti in base a qualcosa di cui neppure si sono accorti. ร che in entrambi si รจ maturato un certo assetto di vita del quale a un certo punto uno non si rende piรน conto, รจ come il respirare. Lโabitudine a espungere lโaltro dal proprio orizzonte o lโabitudine a non chiudere gli occhi sul suo appello diviene, appunto, un modo di essere.
Non ha piรน senso contare quante elemosine abbiamo fatto o quante volte siamo andati in visita alla casa di riposo o in carcere. Si tratta di unโidentitร che si รจ creata e ci connota in un senso o nellโaltro, come le rughe di espressione che ci ritroviamo nella foto del passaporto. E perciรฒ ha anche poco senso tentare letture progressiste o riduttive di questo brano, del tipo: questo atteggiamento vale per tutti i poveri o solo per alcuni? Devono essere poveri cristiani? Devono essere poveri italiani (come si dice spesso: pensiamo prima ai nostri)? Vale per tutti i poveri e bisognosi? Anche i clandestini? Anche quelli poco simpatici? Anche quelli che hanno a loro volta difetti e peccati? Sono domande alla fin fine farisaiche, nel senso deteriore del termine, un tentativo di manipolazione per difendersi da richieste che sentiamo eccessive, e che tentiamo di disinnescare, come la richiesta di perdonare al fratello (cf. Mt 18,21), o non rispondere al male col male (cf. Mt 5,39).
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Come diceva Amleto, il problema รจ ยซessere o non essereยป, piรน che fare o non fare. O meglio, il problema รจ esser-ci o non esser-ci, in quel luogo con quella persona, guardando la realtร che porta con sรฉ, riconoscendo la sua storia. Esserci non vuol dire avere le idee chiare, le risposte per tutto, ma mettere comunque in gioco se stessi; non esserci significa essere persi dietro i concetti, pregiudizi, schemi, illusioni che popolano i nostri orizzonti, mentre il Signore stesso nel povero, visitava la nostra vita.
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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Nostro Signore Gesรน Cristo Re dell’Universo
- Colore liturgico: Verde
- Ez 34, 11-12.15-17; Sal. 22; 1 Cor 15, 20-26.28; Mt 25, 31-46
Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondoย Matteo
31Quando il Figlio dellโuomo verrร nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrร le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirร a quelli che saranno alla sua destra: โVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ. 37Allora i giusti gli risponderanno: โSignore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?โ. 40E il re risponderร loro: โIn veritร io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโavete fatto a meโ. 41Poi dirร anche a quelli che saranno alla sinistra: โVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitatoโ. 44Anchโessi allora risponderanno: โSignore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?โ. 45Allora egli risponderร loro: โIn veritร io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non lโavete fatto a meโ. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 26 Novembre – 02 Dicembre 2017
- Tempo Ordinario XXXIV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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