Commento al Vangelo di domenica 26 novembre 2017 – p. Alessandro Cortesi op

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La grande scena del re che giudica tutti i popoli conclude il quinto grande discorso del vangelo di Matteo, il capitolo 25 centrato sui temi dellโ€™attesa, della responsabilitร  nel tempo, del restare svegli. โ€œquando il Figlio dellโ€™uomo verrร โ€ฆโ€: il Figlio dellโ€™uomo รจ tratteggiato nel suo venire.

Figlio dellโ€™uomo รจ figura evocata dal profeta Daniele (Dan 7). Dopo aver offerto un panorama della storia umana in cui gli imperi che avevano dominato sui popoli crollano uno dopo lโ€™altro, alla fine dei tempi scorge il giungere di una figura proveniente da Dio โ€˜simile a figlio dellโ€™uomoโ€™. E si apre un giudizio. In Dan 7,13-14 questa figura riunisce i tratti di una figura singolare e collettiva. In altri scritti conosciuti ai tempi di Gesรน (le parabole di Enoch 45-57, IV Esdra) questa figura era interpretata in senso singolare. Matteo riprende questo titolo applicandolo a Gesรน: รจ Gesรน il โ€˜figlio dellโ€™uomoโ€™. Eโ€™ il medesimo che ha pronunciato il discorso della montagna, ha chiamato a seguirlo annunciando il regno dei cieli, ha raccolto attorno a sรฉ una comunitร , ha chiesto di mettere al centro i piccoli e di perdonare. Eโ€™ lui che ha inviato i suoi apostoli a dare gratuitamente ciรฒ che gratuitamente hanno ricevuto.

Allโ€™inizio del suo vangelo Matteo aveva evocato un โ€˜nuovo principioโ€™, riprendendo con questo termine la prima parola della Bibbia: una nuova โ€˜genesiโ€™ รจ letta con riferimento a Gesรน. La nascita di Gesรน si situa in una storia orientata ad un incontro. Per questo Matteo legge i gesti di Gesรน quale compimento delle promesse di Dio. La sua vita รจ segno della fedeltร  di Dio. Lโ€™ultima pagina del vangelo โ€“ prima del racconto della passione โ€“ conduce a scorgere lโ€™esito di questa storia: quando il figlio dellโ€™uomo verrร โ€ฆ

Nella figura del figlio dellโ€™uomo Matteo quindi delinea il profilo di Gesรน mettendo insieme un venire alla fine dei tempi e il suo venire vicino, il suo cammino terreno di giusto che subisce una ingiusta condanna. Nel processo davanti al sommo sacerdote che lo interroga (Mt 26,64) Gesรน risponde: โ€˜vedrete il Figlio sedere alla destra della potenza e venire sulle nubi del cieloโ€™. Per Matteo allora figlio dellโ€™uomo non รจ solo qualcuno che viene alla fine, ma รจ il veniente รจ quel Gesรน che รจ venuto e viene. Qui per Matteo sta la โ€˜nuova creazioneโ€™: il venire di Gesรน apre un incontro una comunione che investe tutta lโ€™umanitร . Cโ€™รจ un riferimento ad un tempo lontano, ad un futuro, ma anche cโ€™รจ lโ€™evocazione di un venire immediato, sin dโ€™ora. Matteo invita la sua comunitร  a scorgere sin dal presente un venire vicino di Gesรน. Questo presente รจ legato alla fine della storia. Non ci sarร  il buio dellโ€™assenza ma un incontro. Il cammino di tutte le genti รจ diretto verso quel momento.

Nella grande scena del giudizio il re รจ presentato come il pastore che raduna le sue pecore. Secondo il modulo letterario del parallelismo e del contrasto tutto il brano รจ strutturato in una contrapposizione che intende dare risalto al messaggio dellโ€™accoglienza. La seconda parte รจ tutta orientata ad evidenziare per contrasto quanto รจ detto nella prima parte: โ€˜venite benedetti del Padre mio, prendete possesso del regno preparato per voi sin dallโ€™origine del mondoโ€™. Giร  nel principio cโ€™รจ una promessa e un sogno del Padre: il regno รจ riferimento per dire un progetto di incontro e comunione.

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La fine della storia sarร  una grande accoglienza, e la parola definitiva sarร  di comunione โ€˜Veniteโ€™. Eโ€™ un incontro non fatto di parole ma vissuto concretamente negli incontri con chi ha avuto bisogno. Il giudizio si compie nel rapporto con gli altri. Gesรน sโ€™identifica con lโ€™assetato, il senza dimora, il rifugiato senza mezzi di sostentamento, il malato, il carcerato. Ci sono tutti coloro che hanno vissuto la vita con attenzione allโ€™altro, anche senza sapere che nei loro gesti e nelle loro scelte incontravano Gesรน. La domanda stupita che essi rivolgono al re suona infatti: โ€œQuando ti vedemmo affamato e ti demmo da mangiare o assetato e ti demmo da bere? Quando ti vedemmo pellegrino e ti ospitammo, nudo e ti coprimmo? Quando ti vedemmo infermo o in carcere e venimmo a trovarti?โ€

Il regno non รจ conseguenza di una appartenenza religiosa, ma โ€˜vieneโ€™ laddove si risponde alla chiamata del povero. Dare da mangiare, dare da bere, offrire un tetto e assistenza, accogliere chi sta ai margini, sono i gesti della cura e della vicinanza al povero. Sono gesti in cui scoprire la propria nuditร  di poveri accanto ad altri.

Il re invita a venire nel suo regno. Eโ€™ questa una provocazione alla comunitร  di coloro che desiderano seguire Gesรน. Questa รจ formata da tutti coloro che vivono rapporti nuovi di riconoscimento dellโ€™altro e di fraternitร  e sororitร : รจ il โ€˜regnoโ€™ giร  iniziato.

Eโ€™ Gesรน il veniente, che continua a venire nei piรน piccoli dei fratelli (e sorelle): โ€œtutto quello che avete fatto a uno dei piรน piccoli di questi miei fratelli e sorelle lโ€™avete fatto a meโ€.

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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Nostro Signore Gesรน Cristo Re dell’Universo

Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondoย  Matteo

31Quando il Figlio dellโ€™uomo verrร  nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร  sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร  gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrร  le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirร  a quelli che saranno alla sua destra: โ€œVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร  il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ€. 37Allora i giusti gli risponderanno: โ€œSignore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?โ€. 40E il re risponderร  loro: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโ€™avete fatto a meโ€. 41Poi dirร  anche a quelli che saranno alla sinistra: โ€œVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitatoโ€. 44Anchโ€™essi allora risponderanno: โ€œSignore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?โ€. 45Allora egli risponderร  loro: โ€œIn veritร  io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non lโ€™avete fatto a meโ€. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 26 Novembre – 02 Dicembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXIV
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 2

Fonte: LaSacraBibbia.net

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