Vangelo del Giorno – 22 novembre 2017 – don Luigi Epicoco

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Dio รจ per noi molto spesso uno a cui mandare ambasciate affinchรจ se ne stia lontano, perchรจ siamo convinti che la sua presenza limiti la nostra libertร  di movimento, che ci tolga qualcosa. In realtร  รจ come se un uomo si mettesse in testa di voler vincere una corsa e allo stesso tempo manda ambasciate alle sue gambe per dir loro di star lontano da lui: come fa un uomo senza gambe a correre?

Dio รจ un po’ cosรฌ per noi: le gambe di cui abbiamo bisogno per essere davvero liberi, per andare dove dovremmo, per realizzare ciรฒ che ci portiamo nel cuore. Tenere Dio lontano dalla nostra vita significa allontanare la possibilitร  di vivere davvero. E la sua assenza invece di un investimento su di noi, la leggeremmo come il tempo in cui sprecar tutte le monete che ci ha dato, o il tempo della paura e del girare a vuoto (la pigrizia). Non รจ forse giร  inferno vivere sempre con la paura, o girare a vuoto?

Cristo รจ venuto a salvarci da questo, ma non puรฒ farlo senza che glielo lasciamo fare.

don Luigi Epicoco su Facebook

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Lc 19, 11-28
Dal Vangelo secondoย  Luca

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In quel tempo, Gesรน disse una parabola, perchรฉ era vicino a Gerusalemme ed essi pensavano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all’altro.
Disse dunque: ยซUn uomo di nobile famiglia partรฌ per un paese lontano, per ricevere il titolo di re e poi ritornare. Chiamati dieci dei suoi servi, consegnรฒ loro dieci monete d’oro, dicendo: “Fatele fruttare fino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini lo odiavano e mandarono dietro di lui una delegazione a dire: “Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi”. Dopo aver ricevuto il titolo di re, egli ritornรฒ e fece chiamare quei servi a cui aveva consegnato il denaro, per sapere quanto ciascuno avesse guadagnato.
Si presentรฒ il primo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate dieci”. Gli disse: “Bene, servo buono! Poichรฉ ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci cittร ”.
Poi si presentรฒ il secondo e disse: “Signore, la tua moneta d’oro ne ha fruttate cinque”. Anche a questo disse: “Tu pure sarai a capo di cinque cittร ”.
Venne poi anche un altro e disse: “Signore, ecco la tua moneta d’oro, che ho tenuto nascosta in un fazzoletto; avevo paura di te, che sei un uomo severo: prendi quello che non hai messo in deposito e mieti quello che non hai seminato”. Gli rispose: “Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perchรฉ allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l’avrei riscosso con gli interessi”. Disse poi ai presenti: “Toglietegli la moneta d’oro e datela a colui che ne ha dieci”. Gli risposero: “Signore, ne ha giร  dieci!”. “Io vi dico: A chi ha, sarร  dato; invece a chi non ha, sarร  tolto anche quello che ha. E quei miei nemici, che non volevano che io diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me”ยป.
Dette queste cose, Gesรน camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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