RE, PASTORE, GIUDICE
Qualunque nome noi usiamo per indicare Gesรน Cristo sarร sempre inadeguato, dovendo ricorrere al vocabolario umano per designare colui che, vero uomo come noi, รจ anche ve-ro Dio, che trascende infinitamente lโintelligenza di ogni creatura. Tuttavia i nomi che at-tribuisce a Cristo la parola di Dio, spiegata dalla Chiesa, ci danno un aiuto per avvicinarci a lui, intendere in qualche misura chi egli รจ in sรฉ e per noi. Cosรฌ quando lo onoriamo, nella solennitร odierna, col titolo di ยซRe dellโuniversoยป. Ma le letture di oggi lo presentano anche come ยซpastoreยป e come ยซgiudiceยป, suggerendoci approcci diversi, per quanto sempre inadeguati, per avvicinarci a colui per il quale, con il quale e nel quale ci viene tutto ciรฒ che abbiamo e possiamo avere di vero o di bene, per il tempo e per lโeternitร .
ยซBisogna che egli regniยป
Cosรฌ s. Paolo, dopo aver detto che Cristo, quando sarร venuto e sarร giunta la fine, ยซcon-segnerร il regno a Dio Padreยป. Nella descrizione che fa del giudizio finale, Gesรน parla del ยซtrono della sua gloriaยป, su cui sederร lui stesso, il Figlio dellโuomo. E poco dopo: ยซIl re di-rร a quelli che stanno alla sua destra… Rispondendo, il re dirร loroยป.
Quando Gesรน รจ ancora un piccolo bimbo povero e sconosciuto, i magi venuti dallโoriente lo cercano domandando: ยซDovโรจ il re dei Giudei che รจ nato?ยป (Mt 2,2). Dopo che ha moltiplicato miracolosamente i pani e i pesci, le folle entusiaste vogliono rapirlo e proclamarlo re (cf Gv 6,15). Entra in Gerusalemme in groppa a un asino e la gente esclama: ยซOsanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re dโIsraeleยป (Gv 12,13). A Pilato che lo interroga esplicitamente: ยซDunque, tu sei re?ยป non esita a dichiarare: ยซIo sono reยป (Gv 18,37), pur spiegando ben chiaro che il suo regno non รจ di questo mondo e consiste nel ยซrendere testimonianza alla veritร ยป (Gv 18,33-37).
ยซIl Signore รจ il mio pastoreยป
Il Concilio ci richiama questa veritร , indicando, con le parole del prefazio, di che natura รจ il regno di Cristo e suggerendoci quello che dobbiamo fare perchรฉ il suo regno diventi realtร nella Chiesa e nel mondo: ยซCristo, che si รจ fatto obbediente fino alla morte e perciรฒ รจ stato esaltato dal Padre (cf Fil 2,8-9), รจ entrato nella gloria del suo regno; a lui sono sottomesse tutte le cose, fino a che egli sottometta al Padre se stesso e tutte le creature, affinchรฉ Dio sia tutto in tutti (cf 1 Cor 15,27-28). Questo potere egli lโha comunicato ai discepoli, perchรฉ anchโessi siano costituiti nella libertร regale, e con lโabnegazione di sรฉ e la vita santa vincano in se stessi il regno del peccato (cf Rm 6,12), anzi servendo a Cristo anche negli altri, con umiltร e pazienza, conducano i loro fratelli al re, servire al quale รจ regnare. Il Signore infatti desidera dilatare anche per mezzo dei fedeli laici il suo regno, regno โdi veritร e di vita, regno di santitร e di grazia, regno di giustizia, dโamore e di paceโยป (Lumen gentium, 36).
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Troviamo una menzione del pastore nella descrizione del giudizio finale: ยซEgli separerร gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrร le pecore alla sua destra e i capri alla sinistraยป. Ma รจ soprattutto nella 1a lettura e nel salmo che emerge la figura del pastore. Era comune fra i semiti designare col nome di pastori i capi del popolo. Cosรฌ fa anche il profeta Ezechiele, rivolgendo amari rimproveri ยซai pastori dโIsraele che pascono se stessiยป, e contrapponendo loro la figura del pastore che ha per il suo gregge cura e sollecitudine commoventi (Ez 34). Per Dio, pastore del suo popolo, il gregge non รจ fonte di guadagno, ma oggetto di un amore che non risparmia attenzione e fatiche, specialmente per le pecore che hanno maggiormente bisogno di lui: quelle perdute, ferite e malate. Gesรน applicherร a se stesso quello che dice Dio per bocca di Ezechiele: ยซIo sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecoreยป (Gv 10,11). Anche per Gesรน la pecora smarrita รจ quella che piรน impegna le sue cure di pastore (cf Lc 15,4-6). In Gesรน si avvera luminosamente quello che dice il salmo responsoriale: ยซIl Signore รจ il mio pastore: non manco di nulla, su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduceยป. Il Concilio vede nella Chiesa ยซil gregge, di cui Dio stesso ha preannunziato che sarebbe il pastore (cf Is 40,11; Ez 34,11ss), e le cui pecore, anche se governate da pastori umani, sono perรฒ incessantemente condotte al pascolo e nutrite dallo stesso Cristo, il pastore buono e il principe dei pastori (cf Gv 10,11; 1 Pt 5,4), il quale ha dato la sua vita per le pecore (cf Gv 10,11-15)ยป (Lumen gentium, 6). Facendo nostri i sentimenti del salmista, siamo invitati alla fiducia nel Pastore divino: ยซSe dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perchรฉ tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezzaยป. Ascoltare la voce del Pastore che ci parla nel Vangelo e nella Chiesa, cercare di conoscerlo sempre piรน da vicino, con una conoscenza che รจ amore e porta allโamore, seguirlo docilmente imitando i suoi esempi, combattendo il nostro egoismo per renderci disponibili ai fratelli: la meditazione su Gesรน pastore ci presenta tutto un programma di vita.
Il giudizio finale
Gesรน re e giudice. Lo confessiamo solennemente nel Credo: ยซDi nuovo verrร , nella gloria, per giudicare i vivi e i mortiยป. Su che cosa ci giudicherร ? Certo, dobbiamo tenere presente tutta la parola di Dio, che cโinsegna che ยซtutti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo, ciascuno per ricevere la ricompensa delle opere compiute finchรฉ era nel corpo, sia in bene che in maleยป (2 Cor 5,10).
Nel Vangelo di oggi, materia del giudizio sono le ยซopere di misericordiaยป: quelle che avremo fatto o non avremo fatto a favore dei ยซfratelli piรน piccoliยป di Gesรน. Chi sono? I suoi discepoli? Quelli che ha mandato ad annunziare il suo Vangelo? Certamente questi: ma se pensiamo a tutto ciรฒ che la Bibbia ci dice sul dovere della giustizia, della caritร , della solidarietร , dobbiamo riconoscere che siamo debitori a tutti e che dovremo rendere conto del nostro comportamento verso tutti e verso ciascuno, in primo luogo verso i piรน piccoli, i piรน poveri, ai quali vanno costantemente le preferenze del Salvatore. Saremo sudditi fedeli di Cristo Re dellโuniverso se crederemo in lui, lo ameremo, lo prenderemo come esempio nella vita dโogni giorno, se lo sapremo vedere, amare, aiutare nei piรน piccoli dei suoi fratelli.
ย Fonte
Tratto da โOmelie per un anno 1 e 2 โ Anno Aโ โ a cura di M. Gobbin – LDC
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XXXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Nostro Signore Gesรน Cristo Re dell’Universo
- Colore liturgico: Verde
- Ez 34, 11-12.15-17; Sal. 22; 1 Cor 15, 20-26.28; Mt 25, 31-46
Mt 25, 31-46
Dal Vangelo secondoย Matteo
31Quando il Figlio dellโuomo verrร nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederร sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerร gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrร le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirร a quelli che saranno alla sua destra: โVenite, benedetti del Padre mio, ricevete in ereditร il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perchรฉ ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmiโ. 37Allora i giusti gli risponderanno: โSignore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?โ. 40E il re risponderร loro: โIn veritร io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโavete fatto a meโ. 41Poi dirร anche a quelli che saranno alla sinistra: โVia, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, 42perchรฉ ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, 43ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitatoโ. 44Anchโessi allora risponderanno: โSignore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?โ. 45Allora egli risponderร loro: โIn veritร io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi piรน piccoli, non lโavete fatto a meโ. 46E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eternaยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 26 Novembre – 02 Dicembre 2017
- Tempo Ordinario XXXIV
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
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