Commento alle Letture del 19 novembre 2017 – p. Rinaldo Paganelli

- Pubblicità -

Valorizzare i doni

Proverbi 31,10-13.19-20.30-31 La donna che teme Dio è da lodare

Per l’azione di questa donna tutto rivive, dai familiari agli elementi stessi della creazione. C’è perfetta congiunzione in lei di carità e castità. La sua è sempre un’offerta, non chiama nulla a sé. È continuamente benefica. Senza di lei le persone non saprebbero cosa fare, le matasse di lana rimarrebbero non lavorate. Di lei ci viene detto solo il grande bene che fa e che distribuisce. È il grembo che ci genera, la comunità cristiana che ci porta. È l’amore stesso di Dio che tutto purifica e rinnova. Non è impossibile essere così. Può essere dato anche ai “duri di cuore” di entrare in questa che è una pienezza di vita. È il capolavoro di Dio.

1Tessalonicesi 5,1-6 Siete tutti figli della luce

La caratteristica più affascinante del testo mi sembra sia la contrapposizione tra l’improvviso compiersi dei tempi e il volto profondo della nostra vita nuova nel Signore. Più volte infatti abbiamo ascoltato l’indicazione esigente di reagire ad atteggiamenti mondani di cattiva sicurezza e presunzione con opposti atteggiamenti di vigilanza. Qui invece alla precarietà e all’incertezza del tempo è chiamata a contrapporsi la nuova condizione della nostra vita, il volto nuovo della nostra esistenza: “Infatti siete tutti figli della luce e figli del giorno; noi non apparteniamo alla notte, né alle tenebre” (v.5). È dunque la vita cristiana in se stessa ad essere vigilante. 

Matteo 25,14-30 Consegnò loro i suoi beni

- Pubblicità -

Il padrone parte e lascia ai servi parte dell’eredità. L’eredità è qualcosa che appartiene alla famiglia, ne ha i connotati, è la sintesi della vita tutta dei genitori. Dio la divide tra i servi che ricevono qualcosa che ha i segni del divino. Questo dono non può essere sciupato o nascosto, Dio vuole che i suoi beni siano moltiplicati nel mondo. Il guadagno che i servi fedeli hanno non rimane al padrone, ma viene moltiplicato ancora e su questi doni in abbondanza Dio dà il potere che non è dominio ma servizio. Prendi parte alla gioia del tuo padrone, la gioia non per il guadagno, ma per i frutti nati dalla passione di far circolare quell’eredità che ha il profumo di Dio. Al servo che ha avuto paura il padrone dice: “avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri….”. Ancora una possibilità. Se sei timoroso, non nascondere il talento ma cerca chi nel mondo può accoglierlo e scopri la bellezza e la capacità che c’è nell’altro, perché alla fine ciò che importa a Dio è che i suoi doni non siano nascosti.

Valorizzare i doni

Utilizzare i propri dono è costruire la comunità. Non essere fedeli ai propri doni è nuocere a tutta la comunità e ad ognuno dei suoi membri. Perciò è importante che ogni membro conosca i propri doni, li eserciti e si senta responsabile della sua crescita; che sia riconosciuto nei suoi doni dagli altri e renda conto dell’uso che ne fa. Gli altri hanno bisogno di questi doni e devono incoraggiare colui che li ha ricevuti a farli crescere, ad essergli fedele. Seguendo i propri doni ognuno trova il suo posto nella comunità.

  • Sal 141,4: Non piegare il mio cuore al male e compiere azioni criminose con i malfattori: che io non gusti i loro cibi deliziosi.
  • Gb 16,9: La sua collera mi dilania e mi perseguita; digrigna i denti contro di me, il mio nemico su di me aguzza gli occhi.
  • Mt 24,45-47: Chi è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito?
  • Mc 4,25: Poiché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.
  • Lc 16,10: Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti.
  • Tito 1,15-16: Tutto è puro per chi è puro; ma per quelli che sono corrotti e senza fede nulla è puro; sono corrotte la loro mente e la loro coscienza.

Per il confronto personale o in gruppo

  • Senti di investire il meglio di te nella storia?
  • Come mostri di essere figlio della luce?
  • Valorizzi abbastanza i tuoi doni?

Fonte: Formazione Siusi

[amazon_link asins=’8810613015,8810621204,881062128X,B00G33C812,8810613287′ template=’ProductCarousel’ store=’ceriltuovol04-21′ marketplace=’IT’ link_id=’76f03cc7-ccfc-11e7-9565-a76d12b8eb40′]

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 19 novembre 2017 anche qui.

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 25, 14-30
Dal Vangelo secondo  Matteo

14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. 15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». 17Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». 18Ed egli disse: «Portatemeli qui». 19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. 20Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. 22Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo. 24La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». 28Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque». 29Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 30Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 19 – 25 Novembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO

Altri Articoli
Related

Liturgia della Parola in LIS di giovedì 25 dicembre 2025

Le letture della Notte di Natale in LIS (Lingua...

Commento al Vangelo del 25 Dicembre 2025 – Sussidio Avvento CEI – Messa della Notte

«Un bambino è nato per noi» (Is 9,1-6) Tutta la...

p. Enzo Fortunato – Commento al Vangelo del 22 Dicembre 2025

Il commento al Vangelo del giorno a cura di...

padre Ezio Lorenzo Bono – Commento al Vangelo di lunedì 22 dicembre 2025

UN CANTO NEL GREMBO I. Cosa succede quando una donna...