Commento al Vangelo del 19 novembre 2017 – Azione Cattolica

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Parabola della โ€œapparente ingiustiziaโ€ di Dio, questa raccontataci da Matteo con pochissime pennellate. Il padrone distribuisce a suo piacimento il denaro, prima di partire per un lungo viaggio. E forse, fra i servi, ci saranno stati confronti, mormorii, disapprovazioni. Ma poi, mettendosi davanti questo denaro, quelli che avevano avuto di piรน avranno pensato che maggiore doveva essere il loro impegno nellโ€™amministrarlo, superiore il rischio nellโ€™investirlo. E si sono messi allโ€™opera. Lโ€™ultimo, magari dopo essersi lamentato in cuor suo di aver ricevuto di meno, e mosso piรน dalla paura che dalla fiducia del suo padrone, che comunque glielo aveva affidato, se lo era tenuto per sรฉ.

Anzi lโ€™aveva nascosto per bene. Al ritorno, Dio sorprende i servi: non vuole indietro i talenti affidati, raddoppia la posta, la moltiplica: ยซSei stato fedele nel poco, ti darรฒ potere su moltoยป. Non si tratta di una restituzione, ma di un rilancio. Noi non esistiamo per restituire a Dio i suoi doni. Questa immagine, dettata dalla nostra paura, immiserisce Dio. Noi viviamo per essere come Lui, a nostra volta donatori: di pace, libertร , giustizia, gioia. Il mondo e la vita ci sono affidati come un dono che deve crescere, un giardino incompiuto che deve fiorire. Dopo la lunga assenza di Dio e la sua longanime fiducia in noi, il giudizio non sarร  sulla quantitร  del guadagno, ma sulla qualitร  del servizio; non sul numero, ma sulla veritร  dei frutti (fedele nel poco).

Nessuno รจ senza talenti. Ogni creatura che incontriamo รจ un talento, da custodire e lavorare per fare ricca la vita. Ognuno รจ talento di Dio per gli altri. โ€œGiocarsiโ€ la vita, buttarsi nella meravigliosa impresa del servizio รจ quanto chiede il Signore a ciascuno di noi: Lui saprร  โ€œmoltiplicareโ€ in frutti lโ€™affidamento di queste risorse. Al contrario, stringere egoisticamente il pugno per trattenere il dono senza โ€œtrafficarloโ€ non lo conserva, ma lo rende sterile. Nella logica del Regno, condividere รจ generare risorse (lo si vede anche nella moltiplicazione dei pani e dei pesci), conservare รจ perdere irrimediabilmente.

E cosรฌ, alla fine, lโ€™apparente ingiustizia si fa somma giustizia, perchรฉ non conta da โ€œquantoโ€ denaro si รจ partiti, ma da come lo si รจ amministrato; la โ€œgioiaโ€ del Signore รจ il premio, uguale per tutti i suoi servi fedeli.

Signore Gesรน,
tu non pretendi troppo da noi,
vuoi soltanto che ci accorgiamo
dei regali preziosi e meravigliosi ricevuti dal tuo amore
e che li mettiamo in bella mostra,
perchรฉ tutti ne possano godere e possano lodarti.
Aiutaci a non assuefarci ai nostri talenti,
a non farli ricoprire di ruggine e polvere,
a non seppellire i nostri doni per stanchezza,
per superficialitร , per sfiducia, per pigrizia.
Sia invece la nostra vita un continuo renderti grazie per i tuoi benefici,
da mettere a disposizione di chi ha bisogno di attingere per dissetarsi di te,
con la consapevolezza che solo chi dร  riceve molto piรน di quello che ha.

Fonte

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LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 19 novembre 2017 anche qui.

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 25, 14-30
Dal Vangelo secondoย  Matteo

14Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentรฌ compassione per loro e guarรฌ i loro malati. 15Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: ยซIl luogo รจ deserto ed รจ ormai tardi; congeda la folla perchรฉ vada nei villaggi a comprarsi da mangiareยป. 16Ma Gesรน disse loro: ยซNon occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiareยป. 17Gli risposero: ยซQui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!ยป. 18Ed egli disse: ยซPortatemeli quiยป. 19E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sullโ€™erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzรฒ gli occhi al cielo, recitรฒ la benedizione, spezzรฒ i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. 20Tutti mangiarono a sazietร , e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. 21Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. 22Subito dopo costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sullโ€™altra riva, finchรฉ non avesse congedato la folla. 23Congedata la folla, salรฌ sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassรน, da solo. 24La barca intanto distava giร  molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. 25Sul finire della notte egli andรฒ verso di loro camminando sul mare. 26Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: ยซรˆ un fantasma!ยป e gridarono dalla paura. 27Ma subito Gesรน parlรฒ loro dicendo: ยซCoraggio, sono io, non abbiate paura!ยป. 28Pietro allora gli rispose: ยซSignore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acqueยป. 29Ed egli disse: ยซVieni!ยป. Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andรฒ verso Gesรน. 30Ma, vedendo che il vento era forte, sโ€™impaurรฌ e, cominciando ad affondare, gridรฒ: ยซSignore, salvami!ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 19 – 25 Novembre 2017
  • Tempo Ordinario XXXIII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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