XXXII Domenica del Tempo Ordinario โ Anno A
Comincia con questa domenica ad apparire in modo piรน evidente il tema della fine dellโanno liturgico e dellโinizio del nuovo, con le parabole โescatologicheโ.
La questione dello sposo e della sposa nellโAntico Testamento รจ la questione dellโalleanza tra Dio e lโuomo. Lโuomo รจ un essere di appartenenza ed รจ il rapporto con Dio a determinarne lโidentitร . NellโAntico Testamento la differenza tra saggio e stolto sta proprio nel sapere a chi si appartiene. Lo stolto รจ colui che sbaglia il bersaglio perchรฉ non sa a chi appartiene e non costruisce sulla roccia ma sulla sabbia, cioรจ vive unโesistenza senza un vero fondamento. ร questa sapienza del mondo – dove lโuomo รจ lโepicentro di tutto โ che Cristo รจ venuto a rovesciare, facendola diventare stoltezza (cf Lc1,51-54).
In che cosa consiste allora la sapienza di queste cinque vergini sagge che tengono in mano non piccole lampadine ma delle vere e proprie fiaccole, con un contenitore dellโolio che fa uscire una fiamma decisa e che รจ praticamente impossibile spegnere? Il loro modo di ragionare parte dalla fine, cioรจ dallโincontro con lo Sposo dove assolutamente non si possono trovare senza fuoco, altrimenti inutile aspettarlo. Tanto piรน non sapendo quando arriverร . Il ragionamento รจ tutto in funzione dellโincontro ed รจ questa la sapienza: creare una mentalitร che tiene continuamente la sua sorgente in ciรฒ che รจ il senso, cioรจ lโincontro con il Signore, quello definitivo. E nel frattempo tener fede al proprio compito. Questo significa non solo sapere che appartengo al Signore, ma organizzare la mia vita in modo tale che veramente posso appartenere definitivamente a Lui.
ร curioso che queste luci devono illuminare lo Sposo quando arriva, devono fargli strada, illuminare il suo volto perchรฉ la gente veda la sua bellezza.
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Che รจ lo stesso senso delle nostre opere, affinchรฉ splenda qualche cosa sul volto di Dio.
Lโolio da dove la lampada prende la luce รจ, praticamente per lโunanimitร dei Padri, la caritร , o meglio lo Spirito Santo: la caritร รจ un frutto, รจ lo Spirito Santo a versarla nei nostri cuori (cf Rm5,5). Lโolio รจ lo Spirito Santo; la caritร infatti ti fa amare lโaltro, ti fa donare tutto, ti fa unire allโaltro, ma non รจ possibile trasmettere da noi stessi la sorgente dellโamore. Lo Spirito Santo lo possiamo contemplare lโuno nellโaltro, ma uno solo รจ il donatore, il Padre, per mezzo del Figlio, cioรจ per mezzo della Chiesa.
Siccome questa parabola parla di Israele che รจ stato scelto per preparare la via al Messia, per attenderlo e riconoscerlo come il vero Sposo, allora รจ tanto piรน evidente che bisogna essere pronti anche perchรฉ lo Sposo puรฒ tardare. Bisogna imbeversi di quello Spirito alla luce del quale possiamo dire che Cristo รจ il Signore. ร proprio su questo non si puรฒ essere leggeri e contare sugli altri. La salvezza รจ sempre personale.
Anche se tutte si sono addormentate, le sagge erano pronte comunque, proprio perchรฉ hanno vissuto e pensato in vista di questo incontro, che dipendeva dallo Sposo. Infatti era in ritardo, ma loro non erano prese alla sprovvista. Mentre una parte di Israele era troppo sicura di sรฉ, dei suoi calcoli e delle sue abitudini e non si incontrano.
Il senso della vita dellโuomo, come diceva s. Serafino di Sarov, รจ acquisire lo Spirito Santo, essere abitati dallo stesso Spirito che ha abitato lo Sposo. Avere lo stesso soffio che ha lo Sposo.
Ci si addormenta, ma la differenza รจ trovarsi con o senza lโolio. ร lo Spirito Santo che ci fa riconoscere lo Sposo ed รจ la ragione per cui Lui ci riconoscerร .
Il Padre darร lo Spirito a coloro che glielo chiedono. E chiederlo รจ lโinizio della sapienza, perchรฉ tiene conto dellโincontro finale, ragiona a partire da questo evento.
P. Marko Ivan Rupnik – Fonte
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XXXII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Sap 6, 12-16; Sal.62; 1 Ts 4, 13-18; Mt 25, 1-13
Mt 25, 1-13
Dal Vangelo secondoย Matteo
1Allora il regno dei cieli sarร simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. 2Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; 3le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sรฉ lโolio; 4le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche lโolio in piccoli vasi. 5Poichรฉ lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. 6A mezzanotte si alzรฒ un grido: โEcco lo sposo! Andategli incontro!โ. 7Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. 8Le stolte dissero alle sagge: โDateci un poโ del vostro olio, perchรฉ le nostre lampade si spengonoโ. 9Le sagge risposero: โNo, perchรฉ non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e comprateveneโ. 10Ora, mentre quelle andavano a comprare lโolio, arrivรฒ lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. 11Piรน tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: โSignore, signore, aprici!โ. 12Ma egli rispose: โIn veritร io vi dico: non vi conoscoโ. 13Vegliate dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโora.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 12 Novembreย – 18 Novembre 2017
- Tempo Ordinario XXXII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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