Padre Fernando Armellini, biblista Dehoniano, commenta il Vangelo di domenica 29 ottobre 2017.
Chi รจ Fernando Armellini
Ha conseguito la licenza in Teologia presso la Pontificia Universitร Urbaniana e in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma.
Ha perfezionato gli studi di storia, archeologia biblica e lingua ebraica presso lโUniversitร di Gerusalemme.
Per alcuni anni รจ stato missionario in Mozambico.
Attualmente insegna sacra Scrittura, รจ accreditato conferenziere in Italia e allโestero ed รจ autore di commenti alle Sacre Scritture.
- Pubblicitร -
I rabbini del tempo di Gesรน, studiando la Bibbia, erano giunti a scoprirvi 613 comandamenti, di cui 365 (come i giorni dellโanno) negativi, cioรจ azioni proibite e 248 (come le membra del corpo umano) positivi, cioรจ opere da compiere. Le donne erano tenute ad osservare solo i precetti negativi. Poveri โcatechistiโ! Spiegando un comandamento al giorno, avrebbero impiegato quasi due anni per insegnarli tutti e, alla fine, i primi sarebbero certo giร stati dimenticati. Se era difficile impararli, si puรฒ immaginare quanto fosse complicato osservarli; evitare i peccati era praticamente impossibile. La gente del popolo, che non era in grado di apprendere le sottili distinzioni e lโinterminabile casistica della morale, era disprezzata dagli scribi: โQuesta gente che non conosce la legge รจ maledettaโ, affermava Caifa (Gv 7,49).
Gesรน considera questa congerie di norme un giogo pesante che opprime e stanca, toglie il respiro e la gioia di vivere (Mt 11,28). โGuai a voi โ ammonisce i dottori della legge โ che caricate gli uomini di pesi insopportabiliโ (Lc 11,46).
Un giorno uno di questi scribi, forse un poโ risentito, gli sโavvicina in modo ostile e, per tentarlo, gli chiede: โQual รจย il comandamento grandeย della legge?โ (v.36). Intende dire: tutti i 613 precetti sono grandi e importanti e devono essere osservati con il massimo impegno; sono un giogo, ma โรจ bene per lโuomo portarlo fin dalla giovinezzaโ (Lam 3,27). Come osi dunque definirli โpesi insopportabiliโ, intendi forse annullare parte della legge (Mt 5,17-20)?
Non tutti i rabbini erano cosรฌ rigidi, molti operavano una distinzione fra precetti gravi e leggeri e sentivano anche il bisogno di fare una sintesi, di trovarne uno che li unificasse. Il testo cui facevano riferimento era il famosoย Shemaโ Israelย che ogni giorno, il mattino e la sera, ogni israelita recitava e che Gesรน stesso cita: โAmerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta lโanima e con tutte le forzeโ (Dt 6,5).
Cโera anche chi poneva al primo posto lโamore del prossimo. Si racconta che un giorno fu chiesto a Hillel โ un famoso rabbino vissuto pochi anni prima di Cristo โ di insegnare tutta laย Torร hย nel tempo in cui fosse riuscito a reggersi su una sola gamba. Hillel rispose: โCiรฒ che a te non piace, non farlo al tuo prossimo! Questa รจ tutta la legge, il resto รจ commentoโ.
Filone โ il filosofo e letterato giudeo, contemporaneo di Gesรน, vissuto ad Alessandria dโEgitto โ riteneva che tutta la legge si riassumesse nel decalogo e che questo potesse essere a sua volta sintetizzato nellโamore a Dio e al prossimo.
Non cโรจ dunque alcuna novitร nella risposta di Gesรน?
Esaminiamo le sue parole. Il comandamento grande, il primo, รจ lโamore a Dio che deve coinvolgere tre facoltร : il cuore, lโanima, la mente.
Dio anzitutto va amatoย con cuore indivisoย (conย tutto il cuore). Oggi parliamo diย credentiย e diย atei, ma nei tempi biblici questa distinzione non avrebbe avuto alcun senso perchรฉ gli atei non esistevano; la discriminazione era fraย credentiย eย idolatri, fra coloro che amavano il Dio vivo e vero e coloro che si affidavano agli dรจi morti e ingannevoli. Oggi ci sono credenti, cโรจ gente di chiesa, ci sono fedeli che adempiono tutte le pratiche religiose, ma contemporaneamente adorano il conto in banca, la posizione sociale, i titoli onorifici, la carriera, il potere, le proprie ambizioni. Costoro hanno certamente โil cuore divisoโ, non amano con tutto il cuore, come Gesรน pretende.
Con tutta la vitaย (lโanima). Al credente รจ richiesta la disponibilitร a sacrificare tutto (denaro, interessi, legami affettivi, diritti) e perfino il coraggio di affrontare il martirio, pur di non venir meno alla propria fede. Amare Dio, accordargli fiducia puรฒ comportare โ e accade spesso โ la necessitร di fare scelte e rinunce eroiche. In tal caso, non รจ lecito ricorrere a sotterfugi e mistificazioni; non possono essere accettate per sรฉ, nรฉ suggerite ad altri, soluzioni di compromesso.
Con tutta la mente. Anche lโaspetto razionale fa parte dellโamore verso Dio. Le emozioni non possono essere oggetto di un comandamento, puรฒ esserlo invece la richiesta di impegnareย tutto lโintellettoย nella ricerca del Signore e della sua volontร . Chi si interessa di futilitร , chi dedica piรน tempo ad argomenti frivoli, a pettegolezzi sui divi piuttosto che allo studio della parola di Dio, chi ignora le problematiche teologiche e morali attuali, chi non si impegna ad approfondire le ragioni della propria fede รจ ben poco coinvolto nellโamore di Dio.
Fin qui nulla di nuovo rispetto alla fede giudaica, se non il fatto (fondamentale per un cristiano) che la scoperta del volto di Dio e della sua volontร passano attraverso la rivelazione che viene da Cristo e che lโamore a Dio รจ frutto del dono del suo Spirito.
Dopo avere enunciato qual รจย il grande comandamento, Gesรน aggiunge che questo รจ anche il primo. Fa questa specificazione per introdurre il secondo, che รจ simile al primo: โAmerai il prossimo tuo come te stessoโ (v. 39) e qui cominciano le novitร piรน evidenti.
La qualifica di โsimileโ โย homoiaย in greco significaย ugualmente grande, ugualmente importante, uguale aย โ conferisce allโamore per lโuomo lo stesso valore che allโamore verso Dio: solo Gesรน ha collocato i due comandamenti sullo stesso piano, ha conferito loro pari valore.
Nella succitata risposta di Hillel abbiamo certamente percepito il richiamo a un invito rivolto da Gesรน ai discepoli: โTutto ciรฒ che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa รจ tutta la legge ed i profetiโ (Mt 7,12). Abbiamo di sicuro notato anche la differenza: Gesรน ha volto in positivo (faโฆ) la raccomandazione che Hillel aveva formulato in negativo (non fareโฆ). Il Maestro ha preso le mosse dalle riflessioni dei piรน saggi fra i rabbini per comunicare la luce piena del suo messaggio.
Anche nel richiamo al comandamento dellโamore al prossimo ha usato lo stesso procedimento. Si รจ rifatto โ come i rabbini โ a un testo biblico spesso citato: โNon ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stessoโ (Lv 19,18), ma ha conferito al precetto una prospettiva nuova, una dimensione sconfinata. Per lโisraelita โprossimoโ eranoย i figli del suo popolo;ย per Gesรน รจ ogni uomo, anche il nemico (Mt 5,43-48).
Lโaffermazione conclusiva โ โDa questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profetiโ (v. 40), va interpretata, dunque, tenendo presente espressioni simili usate dai rabbini. Questi due comandamenti sono il punto di riferimento di qualunque norma, devono essere presi come criteri di giudizio per valutare ogni precetto: tutte le leggi sono buone se sono espressione di amore, vanno rifiutate se si oppongono, se sono un intralcio al bene dellโuomo.
Rimane un ultimo punto da chiarire: il rapporto fra lโamore a Dio e lโamore al prossimo.
Notiamo che negli autori del NT cโรจ una progressiva tendenza a unificare i due comandamenti. Marco, il primo degli evangelisti, parla di primo e di secondo comandamento; dopo di lui, Matteo riprende la stessa espressione, ma vi aggiunge: il secondo รจ simile, cioรจ equivale al primo; Luca non accenna a un primo e ad un secondo comandamento, ma li unisce in uno solo (Lc 10,25-28); Giovanni ricorda le parole di Gesรน che parla di un solo comandamento: โVi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, cosรฌ amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altriโ (Gv 13,34-35).
In seguito e in tutto il resto del NT non si accenna piรน a due comandamenti, ma a uno solo, lโamore allโuomo. โTutta la legge โ ricorda Paolo โ trova la sua pienezza in un solo precetto: Ama il prossimo come te stesso!โ (Gal 5,14) e, scrivendo ai romani, raccomanda: โNon abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perchรฉ chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Lโamore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge รจ lโamore (Rm 13, 8-10).
Sappiamo cosa significa amare lโuomo, anche se non sempre รจ facile stabilire come questo amore possa essere concretizzato. Ma come si fa ad amare Dio?
Se si continuano a mantenere separati i due comandamenti, si corre il rischio di mettere Dio e il prossimo in competizione e di pensare che essi si contendano il cuore dellโuomo, il suo tempo, i suoi pensieri, i suoi interessi, cosรฌ che ciรฒ che รจ dato allโuno รจ tolto allโaltro. Amare Dio non significa sottrarre qualcosa allโuomo per darlo a Dio. Erano gli dรจi pagani che avevano creato gli uomini per essere da loro serviti mediante offerte, sacrifici, prostrazioni. Il Dio di Gesรน non ha mai chiesto nulla per sรฉ, รจ lui che si pone a servizio dellโuomo, fino a chinarsi per lavargli i piedi e chiede a noi di fare altrettanto: โSe Dio ci ha amato โ dice Giovanni โ anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altriโ (1 Gv 4,11).
Amare questo Dio significa assimilare i suoi sentimenti nei confronti dellโuomo, significa amare lโorfano, la vedova e lo straniero, come Dio li ama e li protegge.
La connessione fra i due comandamenti era stata notata da vari rabbini. Qualcuno perรฒ ha anche intuito la ragione per cui essi si richiamano reciprocamente, ragione sublime che facciamo nostra: lโamore per lโuomo รจ ancora amore rivolto a Dio, perchรฉ รจ diretto alla sua immagine (Gn 1,27).
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO
Puoi leggere (o vedere) altri commenti al Vangelo di domenica 29 ottobre 2017 anche qui.
XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Es 22, 20-26; Sal.17; 1 Ts 1, 5-10; Mt 22, 34-40
Mt 22, 34-40
Dal Vangelo secondoย Matteo
34Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme 35e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogรฒ per metterlo alla prova: 36ยซMaestro, nella Legge, qual รจ il grande comandamento?ยป. 37Gli rispose: ยซAmerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38Questo รจ il grande e primo comandamento. 39Il secondo poi รจ simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 40Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profetiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 29 Ottobre – 04 Novembre 2017
- Tempo Ordinario XXX
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 2
Fonte: LaSacraBibbia.net
LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO