XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno Aย
Siamo ancora nelle parabole che Cristo rivolge innanzitutto ai capi dei Sacerdoti e ai Farisei ovvero a quelli che gestivano le istituzioni religiose e pensavano di essere assolutamente aderenti, compiendo ciรฒ che la religione prescriveva. Praticamente i perfetti.
Siamo nel contesto di un banchetto, perรฒ รจ interessante che il termine di paragone non รจ il banchetto; cioรจ: il Regno dei cieli non รจ simile ad un banchetto, ma รจ simile al Re che lo organizza per le nozze di suo Figlio.
Ed รจ una piccola sfumatura che va mantenuta per non pensare che il Regno sarร un banchetto, considerando che questa immagine nellโAntico Testamento era sempre presente con riferimento allโEden perduto, da riconquistare possibilmente in base ai meriti guadagnati nella vita. Ma il banchetto nella Bibbia ha il carattere della gratuitร assoluta. Basta essere invitati e ti verrร dato tutto, persino il vestito, consegnato allโingresso.
ร proprio questa gratuitร che ci permette di intuire una dimensione che alcuni Padri antichi hanno sottolineato, che il problema รจ che con il peccato nasce una cultura contraria al banchetto.
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Perchรฉ lโuomo nasce e non si trova in un banchetto di doni, di gratuitร , ma di possessione. Mentre tutto il creato รจ questo banchetto gratuito che ci chiama semplicemente ad accogliere i doni e fare i sacrifici di lode, cioรจ la liturgia di rendimento di grazie, la mentalitร del peccato ha creato il mondo come possessione. Tanto che lโinvito al banchetto arriva a dare fastidio a quelli che hanno altre cose da fare, altri momenti per fare le feste al punto che questa interruzione fuori dal consueto, fuori dal loro ritmo di lavoro e di mentalitร provoca il desiderio di uccidere.
Perchรฉ la mentalitร del dono รจ difficile da comprendere? Se si possiede, se si lavora, allora รจ il premio, รจ la paga, รจ il dovuto, รจ il merito. Ed รจ questo che diventa problematico, perchรฉ lโAlleanza รจ diventata la Legge e la Legge distribuisce i meriti e dichiara i perfetti quelli che compiono prescritto. Perรฒ manca una cosa: la gioia! Infatti non si vedono mai i farisei festeggiare.
La gioia รจ solo dove cโรจ la gratuitร , dove cโรจ unโabbondanza del dono come dono gratuito dellโamore libero. Questo รจ innanzitutto il banchetto, non il mangiare quanto lโessere in festa, i volti e gli sguardi che si ritrovano da uguali, tutti con lo stesso vestito, per non fare nessuna differenza. Non cโรจ nessuno che sia lรฌ per qualsiasi minimo merito. Allora la festa รจ perchรฉ si scopre lโaltro diverso da come lo si conosceva. Perchรฉ lo si scopre anche quello gioioso del dono e non orgoglioso del merito, ma rivestito di Figlio.
Sembra che lโaccoglienza sia, secondo questa parabola, la cosa piรน difficile che noi peccatori possiamo accettare. Perchรฉ si vede che il peccato in noi crea questa mentalitร tipica della religione di riscattarci, di dimostrare al Re che noi siamo i sudditi buoni. Il banchetto invece cambia la societร , cambia la religione, cambia una legge, un moralismo che diventa la Chiesa.
E perciรฒ quello che non entra con il vestito รจ uno che rimane testardo, secondo la sua volontร e le sue idee. Uno che si trova nella sala giusta, ma con il cuore sbagliato.
ย ย ย ย ย Abbiamo, soprattutto il San Paolo tanti riferimenti al vestito (Rom 13,14; Gal 3,27; Ef 4,24; Col 3, 10-12) che rimandano al cuore della questione di questa parabola: non viene menzionata la Sposa, come in nessuna parabola delle nozze. Chi รจ la sposa? Certo innanzitutto Israele, ma la vera sposa รจ lโumanitร . Non si parla infatti del vestito di festa ma del vestito nuziale. ร il Padre che sta unendo il suo Figlio, vero Dio, alla vera umanitร . Sono le nozze della divina umanitร , dove Dio e lโuomo si uniscono in un amore libero e perciรฒ non puรฒ starci quello che non รจ libero. Dio chiede solo lโaccoglienza libera. Di essere la sposa che assomiglia allo Sposo. Vestiti di novitร di vita. Ecco la Chiesa Sposa.
P. Marko Ivan Rupnik – Fonte
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XXVIII Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 25, 6-10; Sal.22; Fil 4, 12-14. 19-20; Mt 22, 1-14
Mt 22, 1-14
Dal Vangelo secondoย Matteo
1Gesรน riprese a parlare loro con parabole e disse: 2ยซIl regno dei cieli รจ simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. 3Egli mandรฒ i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. 4Mandรฒ di nuovo altri servi con questโordine: โDite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono giร uccisi e tutto รจ pronto; venite alle nozze!โ. 5Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; 6altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. 7Allora il re si indignรฒ: mandรฒ le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro cittร . 8Poi disse ai suoi servi: โLa festa di nozze รจ pronta, ma gli invitati non erano degni; 9andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozzeโ. 10Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempรฌ di commensali. 11Il re entrรฒ per vedere i commensali e lรฌ scorse un uomo che non indossava lโabito nuziale. 12Gli disse: โAmico, come mai sei entrato qui senza lโabito nuziale?โ. Quello ammutolรฌ. 13Allora il re ordinรฒ ai servi: โLegatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; lร sarร pianto e stridore di dentiโ. 14Perchรฉ molti sono chiamati, ma pochi elettiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 15 – 21 Ottobre 2017
- Tempo Ordinario XXVIII
- Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A
- Salterio: sett. 4
Fonte: LaSacraBibbia.net
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