Commento al Vangelo del 8 ottobre 2017 – P. Marko Ivan Rupnik – Congregazione per il Clero

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XXVII Domenica del Tempo Ordinario – Anno Aย 

Anche il vangelo di oggi รจ una parabola del rifiuto. Descrive il tragico rifiuto del dono del Padre cioรจ della missione del Figlio come salvatore del mondo.

รˆ collocata nella vigna, come giร  abbiamo visto in diverse domeniche, ora si tratta del padrone che manda i suoi servi a ritirare il raccolto che i contadini dovevano consegnargli. Siccome รจ rivolta ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo รจ ovvio che quelli che lavorano nella vigna di Israele sono proprio loro. Ci sono due gruppi dei servi, iย  primi arrivano, vengono presi a bastonate e uccisi, qualcuno lapidato. Allora il padrone manda il secondo gruppo e viene trattato allo stesso modo. Questi due gruppi fanno riferimento alla classica divisione, i cosiddetti libri anteriori – alcuniย  libri storici, e quelli posteriori ossia i libri dei profeti.

Come a dire che dopo il peccato Dio chiama lโ€™uomo a ritornare, a scoprire il senso e il privilegio di lavorare nella vigna, ma il peccato รจ cosรฌ tanto inciso sulla struttura stessa dellโ€™uomo che non รจ in grado di cogliere il valore, la portata e il senso salvifico di essere nellโ€™ambito del regno e di lavorare nellโ€™ambito della vicinanza e della realtร  del Signore stesso, cioรจ di stare nellโ€™alleanza .

Questo contiene un significato spirituale incisivo anche per il nostro tempo. Il grande teologo greco Zizioulas dice che certamente la fine della modernitร  ha lasciato nella nostra culturaย  un danno sulla visione antropologica, su ciรฒ che uomo รจ e ciรฒ che si intende per uomo, su quale รจ la sua veritร  e il suo senso di esistere. Perciรฒ non รจ piรน possibile un richiamo solo etico morale, non basta proporre un insegnamento, dargli una visione intellettuale, culturale del bene perchรฉ dandogli idee buone non diventa buono. Non รจ sufficiente insegnare, ci vuole un intervento radicale sulla struttura dellโ€™uomo stesso che non รจ possibile fare dallโ€™esterno con un intervento pedagogico, didattico o dottrinale, di leggi etiche. Ci vuole un sacramento in cui lโ€™uomo rigenerato nel Figlio scopra il proprio modo di essere, cioรจ una umanitร  secondo Dio.

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Anche nella parabola alla fine il padrone decide di mandare il proprio figlio e quando questo arriva la reazione di questi contadini รจ uguale. Dicono che costui รจ lโ€™erede, e uccidendolo avranno loro la sua ereditร . Il cap 3 e 4 della Genesi sono fondamentali per capire la situazione antropologica dellโ€™uomo. Come dice Paolo in Rm 3 tutti gli uomini sono sotto il peccato, tutta lโ€™umanitร  giace in una ferita, in uno stato che la fa peccare e che non รจ lo stato dei singoli peccati che uno puรฒ fare ma quello stato che fa sรฌ che lโ€™uomo sia peccatore, che pecchi. Proprio lo stato in cui lโ€™uomo ha perdutoย  – privi di gloria di Dio โ€“ quel modo di esistere e di intendere se stesso in relazione a Dio, di capire la sua identitร  come simile a Dio, come quel modo di essere di Dio che รจ relazionale e si รจ perduto e perciรฒ lโ€™uomo non puรฒ piรน rivelare questa realtร  divina, non puรฒ piรน rivelare con i suoi gesti la sua stessa veritร  che si richiama a Dio.

Questo si vede nella parabola: un uomo che ormai vuole prendere, vuole conquistare ciรฒ che ha perduto e non capisce il vangelo, ad es Mc 10 quando il ricco giovane si mette in ginocchio e chiede cosa deve fare per ereditare la vita eterna, perchรจ lโ€™ereditร  non si prende, non si ruba e non si conquista, per essere eredi bisogna essere figli. Lui รจ il figlio e non comprendono che perciรฒ se lo accolgono avranno accesso allโ€™ereditร , perchรฉ per questo bisogna essere figli (Gv1,12). Ecco ciรฒ che Gesรน dice al giovane ricco, lascia tutto e vieni con me, prendi con me la figliolanza. โ€œE se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio, coeredi di Cristoโ€ (Rm 8,17). Accogliendolo si diventa coeredi.

Invece con questo atteggiamento di conquista perdono tutto. Distruggono se stessi e uccidono il figlio. Questo ci rimanda a Eb 13,12 dove si dice che il Figlio salva gli uomini con la sua passione, con la sua morte fuori dalla cittร . Qui lโ€™hanno portato fuori dalla vigna come escluso, come oggetto di tutta lโ€™aggressivitร  e tutto il male, e questo lui lโ€™assume totalmente su di sรฉ.ย  E al tempo stesso questa scena richiama Gn 36,18 quando i figli di Giacobbe vedono arrivare Giuseppe e decidono di ucciderlo semplicemente perchรฉ amato dal padre, gli ha dato la tunica. Si compie ciรฒ che viene detto in Gv 15,25 โ€œmi hanno odiato senza ragioneโ€. Solo perchรฉ Figlio del Padre.

Ciรฒ che lโ€™uomo peccatore, rinchiuso nella schiavitรน della natura ferita non puรฒ capire รจ la figliolanza. รˆ lโ€™amore libero tra Padre e Figlio. E la dignitร  dellโ€™amore libero tra i figli. Questo non solo che non si capisce ma dร  fastidio. Si prende la violenza come mezzo contro ciรฒ che รจ bello, buono, ciรฒ che รจ lโ€™amore. E la conclusione della parabola รจ potente. La gente risponde che certamente il padrone farร  morire miseramente quei malvagi, ma Gesรน per tutta risposta cita le Scritture dicendo che la pietra scartata dai costruttori รจ diventata la pietra dโ€™angolo. Non dice cosa farร  il padrone, come sistemerร  quelli, il Figlio proprio per quelli chiederร  perdono in modo che nessuna violenza rimarrร  non perdonata, non accolta. Tutto ciรฒ che fu scartato e buttato fuori diventa la pietra angolare, sulla quale tutto quello che รจ dellโ€™umanitร  si puรฒ costruire.

P. Marko Ivan Rupnik – Fonte

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO

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XXVI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

Mt 21, 33-43
Dal Vangelo secondoย Matteo

33Ascoltate unโ€™altra parabola: cโ€™era un uomo che possedeva un terreno e vi piantรฒ una vigna. La circondรฒ con una siepe, vi scavรฒ una buca per il torchio e costruรฌ una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andรฒ lontano. 34Quando arrivรฒ il tempo di raccogliere i frutti, mandรฒ i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandรฒ di nuovo altri servi, piรน numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandรฒ loro il proprio figlio dicendo: โ€œAvranno rispetto per mio figlio!โ€. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: โ€œCostui รจ lโ€™erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua ereditร !โ€. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrร  dunque il padrone della vigna, che cosa farร  a quei contadini?ยป. 41Gli risposero: ยซQuei malvagi, li farร  morire miseramente e darร  in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempoยป. 42E Gesรน disse loro: ยซNon avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato รจ diventata la pietra dโ€™angolo; questo รจ stato fatto dal Signore ed รจ una meraviglia ai nostri occhi? 43Perciรฒ io vi dico: a voi sarร  tolto il regno di Dio e sarร  dato a un popolo che ne produca i frutti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 08 – 14 Ottobre 2017
  • Tempo Ordinario XXVII
  • Colore Verde
  • Lezionario: Ciclo A
  • Salterio: sett. 3

Fonte: LaSacraBibbia.net

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