Tu sei il Cristoโ, โtu sei Pietro
Nella nostra lettura contemplativa del vangelo secondo Matteo, siamo giunti a una svolta nella vita di Gesรน: ormai i discepoli, dopo averlo seguito, ascoltato e osservato come maestro e venerato come profeta, giungono a comprendere per grazia che la sua identitร va al di lร della loro comprensione e della loro esperienza umana. Gesรน, infatti, ha un legame unico con Dio, che lo ha inviato nel mondo: รจ il Figlio di Dio. Proprio da quel momento Gesรน rivela ai discepoli la necessitร della sua passione, morte e resurrezione, e lo fa in modo continuo nel viaggio che ha come meta Gerusalemme (cf. Mt 16,21; 17,22; 20,17-19), la cittร santa che uccide i profeti (cf. Mt 23,37).
Il racconto รจ denso, frutto della testimonianza sullโevento, ma anche della meditazione della chiesa di Matteo, che approfondisce sempre di piรน il mistero di Cristo. Gesรน va con i discepoli nei territori di Cesarea, la cittร fondata trentโanni prima dal tetrarca Filippo, figlio di Erode il grande, ai piedi del monte Hermon. E proprio lร dove Cesare รจ venerato come divino, proprio in una cittร edificata in un suo onore, ecco lโoccasione per la domanda su Gesรน: chi รจ veramente Gesรน? ร lui stesso a porre questa domanda ai suoi discepoli: โGi uomini chi dicono che sia il Figlio dellโuomo?โ. Gesรน amava chiamare se stesso โFiglio dellโuomoโ, espressione oscura e forse anche ambigua agli orecchi dei giudei, espressione che indicava un uomo terrestre, figlio dโuomo, e nello stesso tempo un veniente da Dio.
I discepoli riferiscono che la gente pensa che Gesรน sia un profeta, uno dei grandi profeti presenti nella memoria collettiva dโIsraele: forse Elia che era atteso, forse il Battista, ucciso da Erode ma tornato in vita (cf. Mt 14,1-12), o forse Geremia, visto che, come lui (cf. Ger 7), Gesรน pronunciava parole contro il tempio di Gerusalemme. Allora Gesรน interroga direttamente i discepoli: โMa voi, chi dite che io sia?โ. In realtร , poco prima, alla fine della traversata notturna e tempestosa del lago di Galilea, quando Gesรน era andato verso di loro camminando sulle acque, i discepoli avevano confessato: โVeramente tu sei il Figlio di Dio!โ (Mt 14,33). Ma ora la risposta viene da Simon Pietro, il discepolo chiamato per primo (cf. Mt 4,18-19).
La domanda di Gesรน non mirava affatto a ottenere in risposta una formula dottrinale, tanto meno dogmatica, ma chiedeva ai discepoli di manifestare il loro rapporto con lui, il loro coinvolgimento con la sua vita, la fiducia che riponevano nel loro rabbi. Sรฌ, chi รจ Gesรน? ร una domanda che dobbiamo farci e rifarci nel passare dei giorni. Perchรฉ la nostra adesione a Gesรน dipende proprio da ciรฒ che viviamo nella conoscenza o sovraconoscenza (epรญgnosis) della sua persona. Chi รจ Gesรน per me?, รจ la domanda incessante del cristiano, che cerca di non fare di Gesรน il prodotto dei suoi desideri o delle sue proiezioni, ma di accogliere la conoscenza di lui da Dio stesso, contemplando il Vangelo e ascoltando lo Spirito santo. La nostra fede sarร sempre parziale e fragile, ma se รจ โfedeโ che โnasce dallโascoltoโ (Rm 10,17), รจ fede vera, non illusione nรฉ ideologia.
Secondo Matteo qui i discepoli restano muti, ed รจ solo Pietro che proclama, con una risposta personale: โTu sei il Cristo, il Messia, il Figlio del Dio viventeโ. Egli dice che Gesรน non solo un maestro, non รจ solo un profeta, ma รจ il Figlio di Dio, in un rapporto intensissimo con Dio, che possiamo esprimere con la metafora padre-figlio. In Gesรน cโรจ ben piรน di un uomo chiamato da Dio come un profeta: cโรจ il mistero di colui che la chiesa, approfondendo la propria fede, chiamerร Signore (Kรฝrios), chiamerร Dio (Theรณs). ร vero che in ebraico lโespressione figlio di Dio (ben Elohim) era un titolo applicato al Messia, lโUnto del Signore (cf. 2Sam 7,14; Sal 2,7; 88,27-28), applicato al popolo di Israele (cf. Es 4,22), ma qui Pietro confessa chiaramente in Gesรน lโunicitร del Figlio di Dio vivente. E si noti che, se in Marco e in Luca Pietro esprime la fede dellโintero gruppo dei discepoli (cf. Mc 8,29; Lc 9,20), qui invece parla a nome proprio, e per questo la risposta di Gesรน รจ rivolta a lui solo: โBeato sei tu, Simone, figlio di Jonร , perchรฉ nรฉ carne nรฉ sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieliโ.
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Colui che si chiamava Simone, il pescatore di Galilea figlio di Jonร , รจ definito da Gesรน โbeatoโ, non per se stesso, ma per la rivelazione gratuita che il Padre gli ha fatto. Se Simone proclama questa confessione di fede, รจ per rivelazione di Dio, non come frutto di ragionamenti ed esperienze umane (carne e sangue). Per volontร amorosa di Dio, Pietro ha avuto accesso a tale rivelazione, e per questo Gesรน, constatando lโazione del Padre, lo definisce beato. Del resto Gesรน lo aveva detto: โNessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrร rivelarloโ (cf Mt 11,27), e qui non fa che ribadirlo, discernendo che attraverso Pietro รจ il Padre stesso che ha parlato.
Proprio in obbedienza a tale rivelazione, Gesรน continua, dichiarando a Simone: โTu sei Pietro (Pรฉtros) e su questa pietra (pรฉtra) edificherรฒ la mia chiesaโ. Gesรน sta costruendo la chiesa, e certo sarร lui โla pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dioโ (1Pt 2,4), ma di questa costruzione Pietro รจ la prima pietra. Per fare una costruzione occorre che ci sia qualcuno capace di essere la prima pietra, e Pietro mostra di essere tale, perciรฒ Gesรน gli cambia il nome da Simone in Kefรขs, Pietro (cf. Gv 1,42). Cosรฌ egli parteciperร per grazia alla saldezza della Roccia che รจ Dio (cf. Sal 17,3.32; 18,15; 27,1, ecc.), saldezza nel confessare la fede, anche se soggettivamente potrร venire meno nella sua sequela, cadere in peccato, manifestandosi con le sue debolezze e i suoi comportamenti contraddittori. La beatitudine di Gesรน non costituisce Pietro nella santitร morale ma nella saldezza della fede confessata. E non saranno forse proprio la fragilitร e la debolezza nella sua sequela di Gesรน che permetteranno a Pietro, autoritร suprema tra i Dodici, di essere esperto della misericordia del Signore? Pietro sa di aver conosciuto su di sรฉ la misericordia del Signore, di aver conosciuto veramente il Signore, e perciรฒ puรฒ annunciarlo e testimoniarlo in modo credibile. Pietro ha avuto per grazia il dono del discernimento, ha visto bene chi era Gesรน, e per questo puรฒ essere la prima pietra, quella che segna la saldezza di tutta la costruzione, un uomo capace di rafforzare e confermare i fratelli, anche perchรฉ a sua volta sostenuto e confermato dalla preghiera di Gesรน (cf. Lc 22,32).
In questo passo appare la parola โchiesaโ, che ritornerร solo unโaltra volta in tutti i vangeli, ancora in Matteo (cf. Mt 18,17). Chiesa, ekklesรญa, significa assemblea dei chiamati-da (ek-kletoรญ): questo รจ il nome dato dagli elleno-cristiani alle loro comunitร , anche per differenziarsi dalla sinagoga (assemblea) degli ebrei non cristiani. Ebbene, la chiesa ha Gesรน come costruttore โ โIo edificherรฒ la mia chiesaโ โ ed essa gli appartiene per sempre: non sarร mai nรฉ di Pietro, nรฉ di altri, ma di proprietร del Signore (Kรฝrios). In questa costruzione di Cristo, Pietro sulla terra sarร lโintendente, colui che apre e chiude con le chiavi affidategli da Cristo stesso: si tratta di immagini semitiche, di cui troviamo traccia nellโAntico Testamento (cf. per esempio Is 22,22), che significano che Pietro sarร abilitato interpretare la Legge e i Profeti, quale testimone e servo di Gesรน Cristo.
Ecco dunque un grande dono di Gesรน ai discepoli: Pietro, lโumile pescatore di Galilea, che ha ricevuto una rivelazione da parte di Dio e lโha confessata. ร innegabile che qui Pietro riceva un primato, quello dellโuomo dellโinizio, il primo chiamato, il โprimoโ nella comunitร (cf. Mt 10,2), lโuomo capace di essere la prima pietra nellโedificazione della comunitร cristiana (cf. Is 28,14-18). Potremmo dire che in quel giorno a Cesarea รจ abbozzata la chiesa, รจ posta la sua prima pietra. Poi nella storia farร la sua corsa, conoscendo contraddizioni, inimicizie e persecuzioni; ma pur nella sua povertร e nella fragilitร dei suoi membri, deboli e peccatori, compirร il suo cammino verso il Regno, perchรฉ la volontร del Signore e la sua promessa non verranno mai meno, e anche la potenza della morte non riuscirร a vincerla, ad annientare il โpiccolo greggeโ (Lc 12,32) del Signore. Un gregge che รจ piccolo, sรฌ, ma che ha come pastore Gesรน risorto e come recinto una chiesa la cui prima pietra, per volontร del Signore, resta salda.
p. Enzo Bianchi
Fonte: Monastero di bose
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XXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
- Colore liturgico: Verde
- Is 22, 19-23; Sal.137; Rm 11, 33-36; Mt 16, 13-20
Mt 16, 13-20
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, Gesรน, giunto nella regione di Cesarรจa di Filippo, domandรฒ ai suoi discepoli: ยซLa gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?ยป. Risposero: ยซAlcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elรฌa, altri Geremรฌa o qualcuno dei profetiยป.
Disse loro: ยซMa voi, chi dite che io sia?ยป. Rispose Simon Pietro: ยซTu sei il Cristo, il Figlio del Dio viventeยป.
E Gesรน gli disse: ยซBeato sei tu, Simone, figlio di Giona, perchรฉ nรฉ carne nรฉ sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che รจ nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherรฒ la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darรฒ le chiavi del regno dei cieli: tutto ciรฒ che legherai sulla terra sarร legato nei cieli, e tutto ciรฒ che scioglierai sulla terra sarร sciolto nei cieliยป.
Allora ordinรฒ ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
- 27 Agosto – 02 Settembre 2017
- Tempo Ordinario XXI, Colore Verde
- Lezionario: Ciclo A | Salterio: sett. 1
Fonte: LaSacraBibbia.net
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