Il Vangelo del Giorno, 7 Luglio 2017 – Mt 9, 9-13

Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
7 Luglio 2017 – Mt 9, 9-13

XIII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Colore liturgico: Verde
  • Periodo: Venerdì
  • Il Santo di oggi: S. Panteno di Alessandria; S. Odone; S. Sisoe
  • Rendete grazie al Signore, perché è buono.
  • Letture del giorno: Gn 23, 1-4. 10. 19; 24, 1-8. 6; Sal.105; Mt 9, 9-13
  • Calendario Liturgico di Luglio

Mt 9, 9-13
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Mt 9, 9-13

A cura dei Monaci Benedettini

Dio è il Signore della storia.

Leggendo la prima lettura, non sempre chiara, neanche ai biblisti più esperti, viene da esclamare: “Il Signore guida la storia!”. Il figlio avuto in vecchiaia è ora l’erede della promessa, e siccome non è bene far fare tutto a Dio, Abramo decide di darsi da fare per accasarlo. E poiché “mogli e buoi dei paesi tuoi”, il nostro patriarca, ormai troppo avanti negli anni per viaggiare, invia il servo più fidato nel suo paese d’origine. Il matrimonio tra Isacco e Rebecca ha luogo.

Tale racconto, che è quasi sicuramente un’inserzione di materiale più tardivo, fa passare in secondo piano il tema della promessa, per spostare l’attenzione su una prospettiva più genuinamente teologica: “Dio guida gli eventi della storia”. Naturalmente, non si possono sempre fare voli pindarici per collegare prima lettura e Vangelo: anche qui – e come potrebbe essere diversamente – è il Signore che guida gli eventi, ma questa volta non è presente la stirpe “nobile” di Abramo, ma la meno “pregiata” schiatta dei pubblicani e dei peccatori, che nel Vangelo divengono coloro verso cui si indirizzano le cure di Dio.

Beh! Proviamo a metterci nei panni del pio israelita per il quale doveva risultare oltremodo difficile pensare di avere rapporti con quanti potevano léderne la santità o la purità, figuriamoci poi compiere l’azione più sacra quale quella di condividere la medesima mensa! Era davvero troppo, ma Gesù insegna che le differenze tra le persone sono arbitrarie e che a lui si possono avvicinare tutti indistintamente: il messia viene per tutti e non solo per i “giusti” o per coloro che si ritengono tali.

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