Il Vangelo del Giorno, 28 Giugno 2017 – Mt 7, 15-20

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Il testo ed il commento al Vangelo di oggi,
28 Giugno 2017 – Mt 7, 15-20

XII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

  • Colore liturgico: Rosso
  • Periodo: Mercoledì
  • Il Santo di oggi: S. Ireneo (m); S. Vincenza Gerosa; S. Paolo I
  • Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.
  • Letture del giorno: Gn 15, 1-12.17-18; Sal.104; Mt 7, 15-20
  • Calendario Liturgico di Giugno

Mt 7, 15-20
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete.
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Commento al Vangelo del giorno – Mt 7, 15-20

A cura dei Monaci Benedettini

“Dai loro frutti li riconoscerete”.

Gesù ci dice: “Guardatevi dai falsi profeti”. E’ evidente che il discorso si riferiva ai veri profeti, a quelli che erano i suoi discepoli e che, mandati da lui, sarebbero andati per il mondo a portare la verità di Dio. Il discorso di Gesù, dunque, è un discorso non soltanto morale, ma profondamente naturale. E’ nel cuore dell’uomo affermare un’idea, fosse anche la più insignificante di tutte, proclamare, annunziare. Perciò l’uomo è potenzialmente un profeta.

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[ads2]Il problema è appunto questo: se egli, accettando Dio e il suo Vangelo, diventi un vero profeta o se, seguendo le sue proprie idee, rimanga un falso profeta. A questo punto Gesù ci fornisce anche il criterio di valutazione più sicuro: “Dai loro frutti li riconoscerete”. E quali sono i frutti che fanno riconoscere il discepolo di Gesù? Quelli indicati dal discorso della montagna: la pratica delle beatitudini, il perdono e l’amore per tutti, compresi i nemici, il dare senza chiedere, la preghiera, il non giudicare. Il vero discepolo di Gesù, colui che è profeta di verità, che sa di essere incorporato a Cristo con il battesimo, non smetterà di produrre frutti, perché non potrà parlare e agire se non come Gesù.

Molte cose che non resistono al tempo e alla storia, non resisteranno neppure al giudizio di Dio. L’albero bacato, che produce frutti cattivi, non serve a nulla. Il contadino lo taglia e lo butta nel fuoco. Anche Giovanni Battista aveva usato questa immagine. Così Gesù: l’albero infruttuoso verrà consegnato al fuoco. Ciò è detto per i falsi profeti, ma vale anche per gli altri profeti. Soltanto una vita totalmente vissuta nella fede e nella carità, potrà resistere al fuoco del giudizio. Confrontiamoci dunque sul criterio della vera o falsa profezia, sia come ascoltatori dei profeti, sia come profeti noi stessi, e ciò che troveremo da correggere, correggiamolo senza esitazione.

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